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Torino: No al decreto sicurezza
Il decreto sicurezza approvato l’11 aprile scorso dal Governo arriva in aula per la conversione in legge. È un decreto varato di nascosto, mentre era in corso la discussione parlamentare su un disegno di legge dallo stesso contenuto, con un colpo di mano senza precedenti. È dunque, all’evidenza, un decreto incostituzionale per mancanza dei presupposti di necessità e urgenza richiesti dalla Costituzione e determina un grave esautoramento del Parlamento. Ancora più grave è il suo contenuto in cui si sommano la previsione di ben 14 nuovi reati, un irragionevole aumento qualitativo e quantitativo delle sanzioni penali, la criminalizzazione del dissenso (persino nella forma della resistenza passiva) e delle manifestazioni di piazza (per tutti, il reato di blocco stradale), l’inasprimento delle condizioni dei detenuti e dei migranti trattenuti nei CPR, il venir meno di ogni forma di umanità (fino a prevedere il carcere anche per donne incinte e bambini), la marginalizzazione e punizione dei poveri e degli esclusi, l’aumento a dismisura dei poteri della polizia e molto altro ancora. La conversione in legge del decreto realizzerebbe uno strappo gravissimo al sistema democratico e rappresenterebbe un ulteriore passo verso una torsione autoritaria delle istituzioni. Se avvenisse saremmo tutti meno liberi. Per dire no alla conversione del decreto saremo in piazza lunedì 26 maggio alle 17.30 in piazza Castello di fronte alla Prefettura   per il Coordinamento antifascista torinese Alessandra Algostino e Livio Pepino Hanno aderito 40 associazioni, tra cui: Anpi, Arci, Associazione Giuristi Democratici, Cgil, Coordinamento antifascista universitario, Europa Verde-Verdi, Extinction Rebellion, Fiom, Gruppo Abele, La Via Maestra, Libera Piemonte, Movimento 5 Stelle Torino, Partito Democratico Torino, Silp-Cgil Piemonte, Sinistra Ecologista, Volere la Luna Redazione Torino