Leva volontaria: Giovanni XXIII, vogliamo esercito di operatori di pace non armati
Leva volontaria: Comunità Giovanni XXIII, vogliamo esercito di operatori di pace
non armati
«Non siamo favorevoli alla reintroduzione della leva»
«Vogliamo esercito di operatori di pace non armati e nonviolenti.
La proposta di reintrodurre la leva militare è l’opposto di ciò di cui c’è
bisogno per garantire pace e sicurezza.
Ogni volta che uno Stato aumenta la propria potenza militare viene percepito da
altri stati come una minaccia, per cui il rischio di guerra aumenta anziché
diminuire».
È quanto dichiara Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII,
in merito alla proposta sulla leva volontaria in Italia proposta dal Ministro
della Difesa, Guido Crosetto, in risposta al nuovo contesto di insicurezza
internazionale.
«L’Italia è stata protagonista fin dall’inizio della costruzione della pace
tramite lo sviluppo dell’Unione Europea – continua Fadda –.
Proponiamo che lo sia anche adesso in questo momento difficile a livello
internazionale.
Per questo non solo non siamo favorevoli alla reintroduzione della leva
militare, ma invitiamo:
a potenziare e valorizzare il Servizio civile universale come strumento di
Difesa civile non armata e nonviolenta della Patria;
a potenziare l’investimento già in essere per costituire e stabilizzare un Corpo
di pace formato da civili che possa intervenire in contesti di conflitto sia a
sostegno della popolazione civile, sia per favorire il dialogo tra le parti;
ad istituire un Ministero della Pace che promuova un diverso paradigma di
sicurezza con un dipartimento dedicato alla difesa nonviolenta, perché nelle
democrazie mature la sicurezza nazionale non può più essere pensata come un
sistema monolitico fondato esclusivamente sulle forze armate.
Molti cittadini, anche oltre i limiti di età del Servizio civile e dei Corpi
civili di pace, desiderano e sarebbero pronti a formarsi ed addestrarsi nella
difesa non armata e nonviolenta».
«Facciamo queste proposte – conclude Fadda – forti del cammino con più di 3 mila
obiettori e volontari che hanno scelto il servizio civile con la nostra
associazione dal 1975 ad oggi.
E forti dell’esperienza di 33 anni di intervento nei conflitti con Operazione
Colomba, il nostro corpo di pace formato da civili che vivono al fianco di
coloro che le guerre non le hanno scelte e da cui non possono scappare, come
anziani e disabili.
Noi siamo disponibili a mettere a disposizione del ministro Crosetto la nostra
esperienza che può essere replicata su larga scala.
Infine, parleremo della possibilità della reintroduzione della leva militare
obbligatoria a Rimini, il 12 e 13 dicembre, al convegno Inneschi – Scintille che
generano la pace».
Redazione Italia