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75 persone soccorse dalla nave Aurora sbarcano a Pozzallo
Ieri pomeriggio la nostra nave Aurora ha soccorso 75 persone da un’imbarcazione sovraffollata, dopo la segnalazione di Alarmphone. Le abbiamo condotte a Pozzallo, il porto sicuro siciliano assegnatoci dalle autorità italiane, dove poco fa sono sbarcate tutte in sicurezza. Sea Watch
La Guardia Costiera libica spara per 20 minuti contro la Ocean Viking
Ieri pomeriggio, alle 15:03 ora locale, la MV Ocean Viking, nave di ricerca e soccorso noleggiata da SOS MEDITERRANEE in collaborazione con la Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), è stata deliberatamente presa di mira in un attacco a fuoco da parte della Guardia Costiera libica. Sebbene nessuno sia rimasto ferito fisicamente, tutti a bordo hanno temuto per la propria vita e le attrezzature di soccorso essenziali, così come la nave stessa, hanno subito danni significativi. Al momento dell’attacco, la Ocean Viking si trovava in acque internazionali, a circa 40 miglia nautiche a nord della costa libica, quando è stata avvicinata da una motovedetta di classe Corrubia della Guardia Costiera libica. Con 87 sopravvissuti già a bordo – soccorsi tra la notte di sabato 23 agosto e la mattina di domenica 24 agosto in due diverse operazioni – la nostra nave era stata autorizzata dal Centro di coordinamento italiano a interrompere la rotta verso il porto di sbarco assegnato e a cercare un’altra imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali. Mentre i nostri team erano impegnati nella ricerca del caso di soccorso, la Ocean Viking è stata avvicinata dalla motovedetta libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso nord. L’informazione ci è stata fornita prima in inglese e poi in arabo, con la traduzione del nostro mediatore culturale a bordo, che ha informato dal ponte che la Ocean Viking stava lasciando la zona. Tuttavia, senza alcun preavviso o ultimatum, due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave umanitaria, iniziando un assalto durato almeno 20 minuti ininterrotti direttamente contro di noi. Durante l’assalto, la motovedetta ha circondato la Ocean Viking, prendendo di mira deliberatamente i membri dell’equipaggio sul ponte, la parte della nave dove si svolgono le operazioni di navigazione e di governo. L’attacco ha causato fori di proiettile all’altezza della testa, la distruzione di diverse antenne, quattro finestre rotte sul ponte e diversi proiettili che hanno colpito e danneggiato i tre RHIBS (motoscafi di soccorso veloci), insieme ad altre attrezzature di soccorso. Mentre l’attacco era in corso, le squadre di SOS MEDITERRANEE e dell’IFRC hanno messo in sicurezza gli 87 sopravvissuti prima di rifugiarsi all’interno della nave. Fortunatamente, nessun membro dell’equipaggio o sopravvissuto a bordo ha riportato ferite. Dopo l’incidente, la Ocean Viking ha lanciato un segnale di soccorso e allertato la NATO, chiedendo protezione e assistenza. La nostra nave è stata indirizzata alla più vicina unità della NATO, una nave della Marina italiana. Tuttavia, la Marina italiana non ha mai risposto alla chiamata. Questo incidente non è stato solo un atto oltraggioso e inaccettabile: i metodi, le circostanze e le dinamiche dimostrano chiaramente che si è trattato di un attacco deliberato e mirato contro il nostro equipaggio e, in secondo luogo, contro le nostre capacità di soccorso. Non si tratta di un caso isolato: la Guardia Costiera libica ha una lunga storia di comportamenti sconsiderati che mettono in pericolo le persone in mare, violano palesemente i diritti umani e mostrano un totale disprezzo per il diritto marittimo internazionale. Eppure gli Stati europei, con l’Italia in prima linea, continuano a sostenere, equipaggiare e addestrare la Guardia Costiera libica. La motovedetta 2 utilizzata dalla Guardia Costiera libica durante l’attacco era stata donata dall’Italia nel 2023 nell’ambito del programma dell’Unione Europea “Support to Integrated Border and Migration Management in Libya (SIBMMIL)” (Sostegno alla gestione integrata delle frontiere e della migrazione in Libia). Nel luglio 2023, la Ocean Viking ha subito un violento scontro quando una motovedetta simile ha sparato vicino ai nostri gommoni durante un salvataggio. Nonostante le nostre richieste pubbliche, non è stata aperta alcuna indagine. “Chiediamo che venga condotta un’indagine approfondita sugli eventi di ieri pomeriggio e che i responsabili di questi atti che mettono a repentaglio la vita delle persone siano assicurati alla giustizia”, afferma Valeria Taurino, direttrice generale di SOS MEDITERRANEE Italia. “Chiediamo inoltre la cessazione immediata di ogni collaborazione europea con la Libia. Un soggetto che avanza rivendicazioni illegali in acque internazionali, ostacola deliberatamente i soccorsi a persone in pericolo di morte e prende di mira operatori umanitari disarmati e persone salvate non può essere considerata un’autorità competente. Non possiamo accettare che una guardia costiera riconosciuta a livello internazionale compia aggressioni illegali. Chiediamo inoltre la fine della criminalizzazione dei soccorsi, atteggiamento che non fa altro che creare un terreno fertile per questi attacchi incredibilmente violenti”, conclude Taurino. La nostra nave sta ora navigando verso nord. Il capitano della Ocean Viking ha esercitato la sua autorità superiore per impostare la rotta verso Siracusa, il porto di origine, per sbarcare tutti gli 87 sopravvissuti ed effettuare le riparazioni critiche necessarie. Le autorità italiane hanno confermato la destinazione. Redazione Italia
Mediterranea disubbidisce agli ordini del Viminale. Migranti soccorsi sbarcati a Trapani
Alle ore 20:45 di ieri, la nave Mediterranea ha attraccato al porto di Trapani, disobbedendo all’ordine del Viminale di dirigersi a Genova per far sbarcare con urgenza le dieci persone che abbiamo soccorso. Ora sono al sicuro e potranno ricevere le cure mediche e psicologiche adeguate. Nonostante l’ordine del Viminale, che ci ha assegnato come porto di sbarco Genova, abbiamo deciso di attraccare a Trapani. Siamo consapevoli delle conseguenze che questa decisione può comportare in un contesto in cui le operazioni di soccorso vengono sanzionate e criminalizzate, mentre i trafficanti di esseri umani e le violazioni sistematiche dei diritti umani restano impunite, tuttavia non possiamo accettare una visione del mondo in cui gli esseri umani sono trattati come merce. Resistere a questa deriva significa difendere la nostra stessa umanità. E noi, come sempre, abbiamo scelto di farlo.   Mediterranea Saving Humans
Sbarco a Ravenna per i 37 naufraghi salvati dalla Ocean Viking
“Ieri i 37 naufraghi salvati dalla Ocean Viking sono sbarcati a Ravenna. Sul molo sono stati accolti calorosamente da un gruppo di persone con cartelli di benvenuto.” Lo annuncia su X la Ong del soccorso in mare SOS Mediterranee Italia. “83 giorni sono stati persi durante il transito solo nel 2025. 83 giorni che avremmo potuto trascorrere nel Mediterraneo centrale compiendo il nostro dovere. I giorni di transito in mare per i sopravvissuti ritardano l’accesso alle cure di cui hanno bisogno sulla terraferma” conclude la Ong in un post di denuncia.   Redazione Italia
I naufraghi a bordo del mercantile Port Fukuoka sbarcheranno a Pozzallo
La donna incinta che aveva rotto le acque a bordo della nave commerciale Port Fukouka è stata evacuata insieme al marito a Lampedusa. Gli altri sono in viaggio verso l’Italia, dopo due interminabili giorni di attesa. Destinazione: Pozzallo. Le autorità italiane avrebbero potuto raggiungere e soccorrere le persone in poche ore e lo stesso avrebbe potuto fare la nostra nave di soccorso Aurora, se non fosse stata fermata con un pretesto dalle autorità. Con il mercantile arriveranno a Pozzallo anche i corpi di due bambini morti. Un’altra persona è scomparsa tra le onde. Vittime dell’omissione di soccorso delle autorità europee.   Sea Watch
97 naufraghi ancora bloccati a bordo del mercantile Port Fukuoka
Come denunciato ieri da Sea Watch, 97 persone si trovano attualmente a bordo della nave mercantile Port Fukuoka dopo aver trascorso almeno quattro giorni in mare. Tra loro ci sono tre donne incinte e i cadaveri di due bambini. Il rischio che vengano respinti in Libia rimane alto. SOS Mediterranee informa che nella notte il capitano e il proprietario del mercantile hanno chiesto assistenza alla sua nave Ocean Viking, non essendo preparati a gestire una situazione così drammatica e non avendo ricevuto alcuna istruzione per lo sbarco delle persone salvate. “La mancanza totale di assistenza da parte delle autorità italiane è un vuoto enorme. Chiediamo di assegnare subito un porto” conclude la Ong su X. Redazione Italia
Sbarco a Savona per i 73 naufraghi soccorsi dalla Ocean Viking
“Dopo tre giorni di navigazione, abbiamo raggiunto Savona per sbarcare 73 naufraghi. Siamo stati accolti con calore da tante persone giunte al porto. Un naufrago ha sussurrato: “لا مزيد من الناس السيئين” (“Niente più persone cattive”). Gli auguriamo che sia così” riferisce su X la Ong SOS Mediterranee. Redazione Italia
Sbarco ad Ancona per i 276 naufraghi salvati dalla Ocean Viking
“Questa mattina 276 naufraghi, tra cui 90 minori, soccorsi dalla Ocean Viking sono sbarcati al porto di Ancona. A bordo c’erano molti bambini, neonati e donne. Abbiamo ascoltato le loro storie di resilienza e speranza e auguriamo loro ogni bene”. Lo comunica su X la Ong SOS Mediterranee Italia. Redazione Italia