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Lasciateli passare! Palermo dalla parte della pace, della giustizia e della libertà dei popoli
“La nostra solidarietà alla Freedom Flotilla e la nostra condanna dell’aggressione israeliana in acque internazionali”, questo il sottotitolo del comunicata stampa – che di seguito pubblichiamo – della Biblioteca delle donne e centro di consulenza legale UDIPalermo. Con l’occasione diamo comunicazione dell’iniziativa spontaneamente promossa per oggi pomeriggio alle 17:00 dinanzi la Pefettura in via Cavour[RedPA] Esprimiamo la nostra profonda indignazione e la nostra vicinanza all’equipaggio della nave Madleen della Freedom Flotilla, sequestrata con la forza dalle forze armate israeliane mentre trasportava aiuti umanitari verso Gaza, in missione civile di solidarietà e pace. L’attacco — avvenuto in acque internazionali — costituisce un atto illegale, una violazione flagrante del diritto internazionale e degli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia, che impongono il libero accesso umanitario alla popolazione palestinese sotto assedio. Condanniamo senza ambiguità l’uso della forza militare contro volontarie e volontari disarmati, il sequestro arbitrario delle persone a bordo, il sabotaggio di comunicazioni, l’uso di droni e sostanze irritanti contro civili inermi, l’imposizione di visioni unilaterali della violenza, e l’arrogarsi il diritto di esercitare giurisdizione su atti di solidarietà e di disobbedienza civile internazionale. La nostra posizione è chiara: portare latte in polvere, medicine e cibo a chi è sotto assedio non è un crimine. Lo è, invece, continuare a negare aiuti umanitari, colpire ospedali, scuole, campi profughi e infrastrutture vitali, provocando fame, sete e sofferenze atroci tra civili innocenti, in primis donne, bambini e bambine. In questa nuova escalation di violenza coloniale, Israele mostra ancora una volta totale disprezzo per la legalità internazionale e agisce nella complice inerzia di una comunità internazionale che tace, volta lo sguardo o, peggio, giustifica. Siamo donne impegnate per la pace e la giustizia, per una cultura della vita, per la responsabilità collettiva contro l’indifferenza. Per questo siamo vicine a chi oggi si oppone a un sistema oppressivo che disumanizza e annienta e riconosciamo negli atti di disobbedienza civile nonviolenta una pratica politica alta, capace di sfidare il potere con coraggio, cura e visione. E ci uniamo con forza al grido che attraversa il mondo: LASCIATELI PASSARE. Non c’è pace senza giustizia. Non c’è giustizia senza libertà. BIBLIOTECADELLEDONNEUDIPALERMO Redazione Palermo
Milano, 23 giugno 1902 – Scioperano le ‘Piscinine’, dal racconto di Silvia Montemurro
Palermo, il prossimo 26 maggio 2025 (ore 17.00) alla Biblioteca delle Donne di via Lincoln 121, si terrà una conversazione con Ketty Giannilivigni, della redazione locale di Pressenza, sul libro di Silvia Montemurro, La Piccinina, Edizioni E/O, 2023, pp.190_   Nora, la protagonista del romanzo di Montemurro, è un’adolescente che guida insieme ad altre giovani apprendiste delle sartorie milanesi la rivolta delle piscinine, le bambine che nel giugno del 1902 entrarono in sciopero e manifestarono per ottenere condizioni di lavoro più umane. Infatti, malpagate e sfruttate, erano utilizzate dalle maestre sarte soprattutto per le consegne alle signore del bel mondo di abiti e accessori riposti in pesanti scatole di cartone che crescevano di peso assieme alla loro età, come l’enorme contenitore della piscinina ritratta da Emilio Longoni, da cui prende avvio il racconto.     « Le piscinine, bambine dai cinque ai diciassette anni, compivano i lavori più svariati, come quello di modiste, apprendiste sarte, corriere dei vestiti agli opifici tessili… sottopagate, come quasi tutti gli appartenenti alle categorie dei ceti bassi dell’epoca. Nora cresce senza amore, in una famiglia operaia. Il padre morrà durante la protesta del pane, davanti ai cannoni di Bava Beccaris – il militare distintosi per aver represso nel sangue i moti di Milano del 1898 [corsivo nostro] –.  Pochi anni dopo la stessa Nora, ancora adolescente, guiderà il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine, appunto. Vi prendono parte bambine e giovanissime adolescenti. Per dieci lunghi giorni, periodo in cui si distenderà la fabula del romanzo, percorrono le strade di Milano, urlando l’Inno dei lavoratori e vessando le crumire. Ma la storia di Nora ha un lato decisamente più personale e sentimentale. Le amicizie, le rivalità, i tradimenti, il primo amore, le violenze sulle donne e sulle minori s’innervano dentro una storia di formazione femminile. Lo scenario è una Milano sorprendente: povera, popolare, vitale, arrabbiata, in fermento»[Fonte: Editore] Redazione Palermo