Un medico israeliano ha paragonato l’uccisione dei palestinesi a Gaza all’eliminazione di “scarafaggi”
Gaza – Middle East Eye. Un medico israeliano in servizio come riservista
dell’esercito ha paragonato l’uccisione di persone a Gaza alla “eliminazione di
scarafaggi” in un post sui social media.
Scrivendo domenica su X, Sabo Amos, chirurgo nel sistema sanitario pubblico
israeliano, ha dichiarato di essersi offerto volontario per partecipare alle
“eliminazioni” dopo che il suo battaglione aveva ucciso “decine di terroristi”
il giorno precedente.
Amos ha affermato di aver chiesto di partecipare alle operazioni “nell’ambito
della medicina preventiva”, ma ha aggiunto che un altro medico aveva suggerito
che il suo coinvolgimento fosse una questione di “salute pubblica”.
“A pensarci bene, ha ragione. Dopotutto, stiamo parlando di eliminare scarafaggi
e altri insetti ripugnanti“, ha scritto Amos nel post ora cancellato.
Più tardi, domenica, ha pubblicato un’immagine che, a suo dire, mostrava soldati
israeliani che partecipavano a una funzione di preghiera ebraica pomeridiana in
una moschea nel nord di Gaza.
“Ogni pochi minuti, mitragliatrici o proiettili di carri armati colpiscono Gaza.
Li schiacciano”, ha scritto.
Amos aveva già chiesto che Gaza venisse “cancellata” in un post su X nell’agosto
2024.
“Non ci sono persone non coinvolte lì”, ha scritto.
Amos lavora per il Maccabi Healthcare Services, uno dei principali fornitori di
servizi sanitari pubblici israeliani, che offre servizi a tutti i cittadini
israeliani, compresi i cittadini palestinesi di Israele.
Secondo il sito web del Maccabi, risiede in una città mista nel nord di Israele
con una numerosa popolazione palestinese.
MEE ha contattato il Maccabi Healthcare Services per un commento.
Un medico palestinese che lavora nel sistema sanitario pubblico in Israele, che
ha parlato in condizione di anonimato, ha dichiarato a MEE di non essere
sorpreso dai commenti di Amos.
Ha ricordato come alcuni medici dell’ospedale in cui lavorava avessero
festeggiato quando un ospedale a Gaza era stato bombardato, e avessero chiesto
che Gaza venisse cancellata e che la popolazione fosse lasciata senza cibo.
“Sono arrivato a un punto in questi ospedali in cui ho iniziato a chiedermi che
tipo di visione della medicina certe persone abbiano per spingerle a pensare in
quel modo”, ha detto.
“Non può essere la prospettiva di un essere umano, di un medico, che ha prestato
giuramento”.
Occupazione della medicina.
È preoccupato, ha aggiunto, per gli abusi in cui medici ed il personale
sanitario, richiamati dall’esercito, potrebbero essere coinvolti, citando la
tortura e i maltrattamenti ai danni dei palestinesi detenuti in Israele.
“Sono circondato da criminali, sia dal punto di vista umanitario che medico. È
una sorta di occupazione della medicina che ci costringe a cancellare la nostra
identità e a nascondere i nostri sentimenti in questi ospedali nei confronti
della popolazione di Gaza”.
Ghada Majadli, ricercatrice e analista politica del think tank Al-Shabaka,
specializzata in salute e diritti umani palestinesi, ha affermato che i post di
Amos rivelano la crescente militarizzazione del sistema sanitario israeliano.
“I medici si spostano tra cliniche e campi di battaglia, come se i ruoli medici
e militari fossero intercambiabili“, ha dichiarato Majadli a MEE.
“Quando i professionisti sanitari adottano il linguaggio e gli strumenti della
guerra, tradiscono fondamentalmente i principi etici della medicina, che si
concentrano sulla cura, la neutralità e la salvaguardia della vita”.
Ha affermato che il sistema sanitario israeliano ha destinato risorse
significative a sostegno della guerra a Gaza e non è riuscito a opporsi agli
attacchi contro gli ospedali e alla distruzione delle infrastrutture mediche, né
alla negazione di cibo e aiuti che ha spinto la popolazione sull’orlo della
fame.
I post di Amos sono stati pubblicati mentre i palestinesi di Gaza affrontavano
un rinnovato attacco israeliano che ha ucciso almeno 144 persone domenica e ne
ha uccise già più di 50 lunedì.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso che Israele assumerà
il “pieno controllo” di Gaza, mentre il suo ministro delle Finanze d’estrema
destra, Bezalel Smotrich, ha dichiarato lunedì che Israele sta “distruggendo
tutto ciò che resta” a Gaza.
Smotrich ha dichiarato: “Stiamo conquistando, purificando e rimanendo a Gaza
finché Hamas non sarà distrutta”.
Gli attacchi israeliani contro ospedali e altre infrastrutture sanitarie sono
stati ampiamente condannati dalle organizzazioni internazionali che cercano di
sostenere l’assistenza medica per i palestinesi a Gaza, dove oltre 52 mila
persone sono state uccise dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023.
Domenica, il ministero della Salute palestinese ha dichiarato che tutti gli
ospedali nel nord di Gaza sono ora fuori servizio e ha accusato Israele di aver
assediato l’ospedale indonesiano di Beit Lahia.
All’inizio di questo mese, l’organizzazione benefica britannica Medical Aid for
Palestinians ha dichiarato che oltre 1.400 operatori sanitari sono stati uccisi
a Gaza e ha accusato Israele di aver condotto una “guerra all’assistenza
sanitaria”.
Le dichiarazioni di Amos sono state condannate lunedì dall’Associazione Medica
Israeliana, che ha affermato di stare esaminando diverse denunce.
“L’Ufficio per l’etica condanna fermamente gli inviti ai medici a uccidere in
nome della medicina e ritiene necessario sottolineare che il ruolo del medico,
in qualunque contesto operi, è quello di salvare vite e curare i pazienti”, ha
affermato in una nota.
Traduzione per InfoPal di F.L.