La ristorazione scolastica e l’insoddisfazione per la qualità del cibo
Il valore dei servizi di ristorazione scolastica e l’insoddisfazione per la
qualità del cibo servito
Da qualche giorni gli studenti hanno raggiunto le sospirate vacanze (al netto di
chi è alle prese con gli esami di maturità), ma chi deve lavorare per il nuovo
anno scolastico resta in piena attività.
Due recenti contributi possono essere utili a quanti si dovranno confrontare con
il servizio della mensa scolastica che si intende offrire ai nostri ragazzi
quando a settembre ritorneranno sui banchi di scuola.
I servizi di ristorazione scolastica hanno un valore stimato di oltre 5,7
miliardi di euro nel quadriennio 2019-2022, rappresentano, quindi, un settore
del mercato dei contratti pubblici di servizi di rilevante interesse economico.
Per questo, l’ ANAC ha deciso di effettuare un’indagine conoscitiva sulle mense
scolastiche, con particolare riferimento alle scuole primarie, al fine di
individuare i prezzi di riferimento.
Riguardo alle caratteristiche delle stazioni appaltanti campionate, emerge una
domanda che vale 1,4 miliardi di euro, espressa prevalentemente da stazioni
appaltanti comunali, anche nel caso di contratti di importo rilevante, senza
ricorrere alle centrali di committenza.
La fetta di domanda pubblica analizzata vede l’Emilia-Romagna esprimere la
domanda economicamente più rilevante (circa 400 milioni di euro), seguita dalla
Lombardia (138,1 milioni di euro), la cui domanda è la maggiore in termini
numerici, e dal Lazio (96,1 milioni di euro).
Tra le principali caratteristiche degli aggiudicatari dei contratti esaminati
emerge che 19 operatori economici ne detengono il 95% del valore, corrispondente
a oltre 1,1 miliardi di euro, mentre il restante 5% del mercato esaminato, con
un valore di 64,3 milioni di euro, è polverizzato su 70 operatori economici.
Il principale aggiudicatario è la CAMST SOC. COOP. A R.L. (19,8%), seguita dalla
VIVENDA S.P.A. (15,3%), e, con analoghe quote (oltre l’11%), dalla CIRFOOD S.C.
e dalla DUSSMANN SERVICE S.R.L.
I servizi di ristorazione domandati agli operatori economici del mercato dalle
stazioni appaltanti campionate si contraddistinguono, in generale, per
l’attenzione richiesta all’aggiudicatario sui temi della sostenibilità
ambientale, dell’inclusività (mediante menu a carattere religioso/etico o
vegetariano/speciale/leggero), e del miglioramento qualitativo. Meno
frequentemente l’accento è, invece, posto sui menu sociali e solidali.
I servizi si caratterizzano, inoltre, per la preparazione dei pasti presso la
cucina esterna (con successiva veicolazione dei pasti), la proprietà del centro
di produzione dei pasti della società e la sua manutenzione ordinaria e
sanificazione, generalmente, posti a carico dell’operatore economico.
I servizi di mensa scolastica domandati agli operatori prevedono, nella maggior
parte dei casi analizzati, l’utilizzo delle attrezzature di proprietà della
stazioni appaltanti e, indipendentemente dal soggetto proprietario, la loro
manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria, è tendenzialmente a carico
dell’operatore economico.
Di norma, i servizi sono connotati dal legame fresco-caldo, dal confezionamento
del menu ordinario in multiporzioni con scodellamento e dalla distribuzione dei
pasti al tavolo nel refettorio.
Inoltre, di regola, l’erogazione del servizio ricomprende le attività di
allestimento del tavolo, di rigoverno post consumo, di sanificazione e
derattizzazione/disinfestazione dei locali di refezione.
Sul fronte dei prezzi unitari dei pasti (pranzo) nelle scuole primarie, questa
ristretta indagine conoscitiva evidenzia una marcata variabilità, con un ampio
range di prezzo che varia da 2,88 euro a 8,03 euro e un prezzo medio di 5,05
euro
(Qui per scaricare la ricerca dell’ANAC:
https://www.anticorruzione.it/-/news.04.06.2025.indagine-ristorazione-mense-scolastiche#p1).
Intanto, nei giorni scorsi un’indagine Coldiretti/Ixe’ ha rilevato che il 40%
degli alunni e degli studenti italiani acquista abitualmente prodotti come snack
dolci e salati e bevande energetiche per fare merenda a scuola, con un impatto
potenzialmente devastante sulla loro crescita e sulla loro salute.
Non solo, l’indagine evidenzia anche che nelle mense scolastiche, soprattutto in
quelle gestite da grandi appalti industriali, vengono serviti cibi
ultra-formulati, spesso per ragioni di costo, conservazione e praticità.
Questi alimenti subiscono numerosi processi industriali e contengono additivi,
conservanti, coloranti, emulsionanti e ingredienti artificiali che li rendono
poco salutari, soprattutto per i bambini.
Si va dai bastoncini di pesce industriali, che spesso contengono più panatura e
additivi che vero pesce, alle polpette con carne ricostituita e aromi
artificiali, fino al purè liofilizzato.
Ma ci sono anche formaggini fusi spesso addizionati con sali di fusione e
conservanti, pane in cassetta pieno di conservanti, dolci come merendine, budini
pronti, biscotti confezionati ricchi di zuccheri, oli vegetali raffinati (spesso
palma), aromi e coloranti.
Senza dimenticare i piatti pronti surgelati. Non sorprende, sottolinea
Coldiretti, che solo un genitore italiano su tre (32%) sia pienamente
soddisfatto della qualità del cibo servito nelle mense scolastiche.
“Ancora più impattante sulla salute delle giovani generazioni, si legge nel
Report, sono i distributori automatici con il loro carico di prodotti
ultra-formulati.
Secondo un’analisi della Fondazione Aletheia sulla base di un’indagine del
sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, la categoria di
prodotto più presente nelle “macchinette” onnipresenti nelle scuole italiane
sono gli snack dolci (nel 77% dei casi analizzati) davanti a snack salati (76%)
mentre la presenza di yogurt o latte è appena del 2% e quella della frutta
all’1%.
Un fenomeno che mette a rischio la salute delle giovani generazioni e dinanzi al
quale occorre intervenire da subito, anche per rispondete al grido d’allarme che
viene dalle famiglie italiane, sempre più preoccupate per il futuro dei propri
figli”.
Qui il Manifesto di Coldiretti per l’educazione alimentare nelle scuole:
https://www.coldiretti.it/wp-content/uploads/2025/06/manifesto-EDUCAZIONE-ALIMENTARE-35×50-PRIMA-VERSIONE-1.pdf.
Giovanni Caprio