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Bologna, Extinction Rebellion dissemina poesie e denuncia il greenwashing dell’amministrazione comunale
Stamattina presto, Extinction Rebellion Bologna è passata all’azione e ha preso parola sulla questione alberi in vaso nelle piazze del centro. Ha fatto apparire poesie nei vasi e ha “adottato” un alberello chiamandolo “Ribellione”, che monitorerà fino alla piantumazione, aderendo alla campagna mediatica lanciata da hansy lumen. Nelle prossime settimane continueranno le azioni sul tema, che hanno il duplice obiettivo di affermare che gli alberi sono esseri viventi e denunciare le contraddizioni e il greenwashing dell’attuale amministrazione comunale. Siamo rimaste davvero basite e senza parole all’annuncio dell’iniziativa. Infatti, in prima battuta, la trovata è stata giustificata come azione per mitigare il calore eccessivo nelle piazze. Riconosciamo il potere refrigerante degli alberi, ma se sono sani e piantumati in terra e non certo se sono poggiati in un vaso su lastroni di porfido rovente, come per altro segnalato da diversi esperti, alcuni facenti parte del Comitato per “BOLOGNA VERDE”. Ci domandiamo se anche il Sindaco riconosce il potere refrigerante, perché dal 2022 ha fatto abbattere gli alberi della fascia boscata, attorno al Passante, nonostante l’opera fosse ancora in stallo. Perché si continua con i tagli indiscriminati? Perché si continuano a pensare progetti che prevedono abbattimento di alberi sani, com’è successo con il Parco Don Bosco, con il nodo di Rastignano, come succederà per la caserma Sani, per Piazza dell’Unità, per il Lazzaretto e da ultimo con il Giardino di San Leo? Per quale motivo il Bilancio arboreo è fermo al 2021? Dopo le critiche Il Sindaco ha parlato dell’iniziativa come una sperimentazione e l’inizio di una rivoluzione culturale, guidata dal programma Bologna Verde, che prevede piantumazioni di 100 mila alberi e una desigillazione di 10 ettari.  Peccato però che il piano sia stato finanziato, per ora, con soli 11,8 milioni (Il Comune per manutenzione ordinaria del verde spende circa 10 mln all’anno) peccato però che secondo l’ISPRA a Bologna si cementificano 20 ettari all’anno. Non ci sembra di trovarci di fronte ad una rivoluzione, ma a un’operazione di greenwashing. Inoltre, di tutte queste iniziative è stata data notizia sui social, con diversi post. Nel corso dei giorni si è passati da un numero iniziale di 100 alberi, poi 110, fino ad arrivare, a posa in corso a 90 alberi e 68 annunci. Allo stesso modo si è passato dall’annuncio di un piano di 23 mln di euro per Bologna Verde, a quello del suo parziale finanziamento di 11,8 mln. Riteniamo che per provvedimenti che richiedono sacrifici o adattamenti da parte della cittadinanza sia indispensabile la chiarezza e la veridicità delle informazioni. Chiediamo che la crisi climatica venga trattata con la serietà che merita, dato che di caldo si muore. Chiediamo di stoppare ogni nuovo consumo di suolo e di fermare gli abbattimenti a San Leo. Chiediamo di sapere i numeri reali degli alberi presenti in città, di quelli piantumati e di quelli abbattuti. Chiediamo una rivoluzione verde, reale. Extinction Rebellion
Chiari, Comune toglie patrocinio ad evento su violenza di genere. Annullato evento della Rete di Daphne
Salta, a Chiari, l’edizione 2025 di «Facciamo Rete di Daphne», in calendario – fino a poche ore fa – a villa Mazzotti domenica 8 giugno. L’appuntamento, nato nel 2022, prevedeva un’intera giornata di incontri, enogastronomia, cultura, musica e arte incentrata sul contrasto alla violenza di genere e in sostegno a «Rete di Daphne», centro antiviolenza attivo dal 2013 in tutto l’Ovest Bresciano. L’annullamento dell’evento per revoca, da parte dell’Amministrazione comunale, del patrocinio e della concessione degli spazi – secondo il sindaco di Fratelli d’Italia Gabriele Zotti – è avvenuta perchè Rete di Daphne dove lasciare “fuori dalla porta le tematiche politiche non collegate al contrasto alla violenza sulle donne”. Secondo il Sindaco “Parlare o prendere posizione su temi come Gaza, antifascismo, garanzie legali per chi vuole fare la transizione di genere è legittimo, ma a quel punto si partecipa alla vita politica, che sia un partito o una lista civica. Così viene meno il vincolo fiduciario legato a un evento, concordato mesi prima”. Esprimiamo il nostro sostegno alla Rete di Daphne e proponiamo di seguito il loro comunicato stampa di risposta. Il gruppo di volontarie di Rete di Daphne di Chiari, anche quest’anno si è impegnato ad organizzare un evento di autofinanziamento e sensibilizzazione riguardo al tema della violenza di genere che avrebbe dovuto tenersi a Chiari (BS) in Villa Mazzotti in data 8 giugno 2025. Questo non sarà più possibile in quanto l’Amministrazione Comunale clarense, dopo aver concesso il patrocinio a gennaio 2025, ha deliberatamente deciso di revocare non solo il patrocinio ma anche il permesso all’utilizzo degli spazi comunali sopraindicati per l’evento. Il gruppo ritiene di non potersi esimere da una descrizione dettagliata di quanto avvenuto nei precedenti mesi. A gennaio 2025 è stata informata l’Amministrazione, dell’intenzione di proporre alla Cittadinanza la quarta edizione dell’evento “Facciamo Rete di Daphne”. A questa comunicazione ha fatto seguito un incontro con il Sindaco e l’Assessora ai servizi sociali, avvenuto il 13 gennaio. Considerate le richieste pervenute in tale sede, nella mail di richiesta del patrocinio datata 21 gennaio, viene specificato nel dettaglio il programma dell’evento, spiegandone le motivazioni e i fini. A questa mail segue la risposta positiva del Sindaco, che concede il Patrocinio. L’8 maggio 2025, ad un mese dall’evento e all’inizio delle attività di pubblicizzazione dello stesso, ci viene comunicato dal Sindaco, tramite mail, la revoca del patrocinio e la negazione degli spazi previsti. In seguito alla spiacevole comunicazione ricevuta che motiva la revoca adducendo le ragioni ad una presunta mancanza di rapporto fiduciario basato su “no politica e no vostre provocazioni” viene rivolta una richiesta al Sindaco e alla Giunta Comunale per ottenere spiegazioni più dettagliate, con l’obiettivo di comprendere meglio la decisione, anche alla luce del fatto che il programma dell’iniziativa era stato precedentemente condiviso. Nella risposta non sono state fornite spiegazioni in merito, ma è stata anzi messa in discussione la possibilità di collaborazioni future. La scelta dell’Amministrazione Comunale ad un mese dall’evento non si è curata, oltre che dell’impegno volontario del comitato di organizzazione, anche delle numerose persone e figure professionali che stavano lavorando da tempo per prepararsi all’evento sostenendo le relative spese. Anche volendo soprassedere all’assenza di riconoscimento del lavoro svolto, si ritiene opportuno rivendicare che il contrasto alla violenza di genere non è una questione di scelta partitica ma piuttosto una scelta che riguarda il bene sociale e il bene delle donne, volta a sradicare il problema fin dalle sue radici che affondano nella cultura patriarcale. In clima di incredulità e sconcerto, chiediamo sostegno alla causa, che con determinazione non smetteremo mai di difendere. Le volontarie di Rete di Daphne – sportello di Chiari chiari@retedidaphne.it Redazione Sebino Franciacorta