Tag - sciopero della fame

Sciopero della fame per Gaza
Noi, Combattenti per la Pace israeliani e palestinesi, invitiamo tutti ad aderire allo sciopero di protesta e solidarietà con i nostri fratelli e sorelle di Gaza, sottoposti a una politica di fame deliberata e di completa privazione delle condizioni di vita essenziali. Lo sciopero avrà luogo a Beit Jala, in concomitanza con lo sciopero della fame indetto dal Comitato Supremo di Coordinamento dei Palestinesi del 48′. Questo sciopero della fame è uno strumento di lotta civile e di resistenza nonviolenta congiunta, ed esprime il nostro risoluto rifiuto di usare la fame come arma. Ci rifiutiamo di continuare a vivere le nostre vite come se nulla fosse, mentre la fame viene usata per distruggere la vita di un intero popolo e il futuro comune di tutti noi. Crediamo che la vera pace inizi con la resistenza nonviolenta congiunta contro l’ingiustizia. Unitevi a noi da Beit Jala, Jaffa o da qualsiasi altro luogo vi troviate. Domenica-martedì 27-29.7.25, dalle 10:00 alle 21:00, ora di Gerusalemme, tutti i giorni * Il livestream online avrà luogo tutti i giorni nel pomeriggio (ora di Gerusalemme) adesioni anche a distanza: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeBvPv4wNPsObi3HwfnAGmbu4wdz5iNF_15AXNFyuhpudKYlA/viewform Combatants for Peace
Ungheria. Ricoverata in ospedale l’attivista tedesca in sciopero della fame in carcere
E’ arrivata al ventisettesimo giorno di sciopero della fame ed è stata trasferita in ospedale l’attivista tedesca Maja T. a causa delle sue condizioni di salute ormai critiche. A renderlo noto è l’europarlamentare Ilaria Salis, coimputata di Maja e anche lei rinchiusa nelle carceri ungheresi fino allo scorso anno. “Fino […] L'articolo Ungheria. Ricoverata in ospedale l’attivista tedesca in sciopero della fame in carcere su Contropiano.
I 12 della Madleen banditi da Israele per i prossimi 100 anni – Thiago Ávila in sciopero della fame e dell’acqua
Un componente del comitato direttivo internazionale di Freedom Flotilla Coalition e il coordinatore della “flotta” brasiliana, Thiago Ávila è prigioniero dello stato israeliano, dove è detenuto in carcere con altri 7 dei 12 attivisti a bordo dell’imbarcazione diretta a Gaza che il 9 giugno scorso, mentre navigava in acque internazionali del Mediterraneo, è stata assaltata e sequestrata dalla marina militare israeliana. Accusando l’equipaggio e i passeggeri della Madleen di essere entrati illegalmente nella propria giurisdizione, l’autorità portuale di Ashod li ha arrestati ieri, 10 giugno, e subito trasferiti nel carcere di Ramleh, dove i 4 di loro che hanno acconsentito a venire espulsi sono stati rilasciati. Stamattina Freedom Flotilla Coalition ha diffuso la notizia che uno degli attivisti attualmente imprigionati ha cominciato a praticare lo sciopero della fame e dell’acqua. Inoltre, FFC ha reso noto che a tutti i 12 della Madleen, anche gli 8 detenuti in carcere, è stata ingiunta la stessa punizione: per i prossimi cent’anni sono tutti banditi dallo stato di Israele, di conseguenza anche diffidati dall’entrare nei territori palestinesi occupati dai coloni e dall’esercito israeliani. Precisando che secondo le norme israeliane in materia chi è accusato di aver fatto ingresso nello stato israeliano illegalmente può essere trattenuto per 72 ore dall’arresto e, se entro questo termine non accetta le condizioni per il rilascio, può venire forzatamente espulso, in attesa della sentenza del tribunale sulla procedura che verrà applicata nei confronti degli 8 prigionieri FFC ha dichiarato: «Palesemente il sequestro, la detenzione e l’espulsione delle persone che navigavano sulla Madleen sono violazioni del diritto internazionale, e persino delle leggi israeliane. Tutti dovevano essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente». «I prigionieri ci hanno riferito che nel carcere di Ramleh le condizioni igienico-sanitarie sono pessime, i letti sono infestati da insetti e ai detenuti non è garantita la disponibilità di acqua potabile». «Dalle 16 ora locale del 10 giugno il prigioniero Thiago Ávila protesta astenendosi dal mangiare e dal bere». Impegnato a sostegno della causa palestinese da una 20ina d’anni, Thiago Ávila si è prodigato a soccorrere la popolazione di Gaza dall’ottobre 2023. Un produttore di materiali documentali e didattici su tematiche inerenti all’ecologia e alla convivenza pacifica tra i popoli, in Israele e nei territori palestinesi ha soggiornato spesso e a lungo, svolgendo attività sociali e assistenziali e partecipando a numerose iniziative, in particolare dibattiti che lo hanno coinvolto nel dialogo culturale e inter-religioso e anche nel confronto con i sionisti. Proprio mentre Thiago Ávila cominciava lo sciopero della fame e della sete, la Commissione d’inchiesta internazionale indipendente sui territori palestinesi occupati dell’ONU ha annunciato l’esito della propria indagine che presenterà al Consiglio per i Diritti Umani nella 59esima riunione plenaria, in svolgimento dal 18 al 25 giugno prossimi. Ribadendo che nelle operazioni militari condotte dal suo esercito assediando Gaza sono stati commessi crimini di guerra e crimini contro l’umanità, in base alla valutazione dei molteplici fatti esaminati e di cui riferisce nel proprio report, la Commissione giudica lo stato israeliano responsabile di aver “annientato il sistema educativo” e “distrutto più della metà dei siti religiosi e culturali”. Fonti: * ONU – Israeli attacks on educational, religious and cultural sites in the Occupied Palestinian Territory amount to war crimes and the crime against humanity of extermination, UN Commission says * PRESSENZA – Attivisti della Madleen arrestati in Israele: 4 rilasciati ed espulsi e 8 detenuti Per esprimere solidarietà a Thiago Ávila e alla “flotta” internazionale che lo assiste nella vertenza legale contro lo stato di Israele, tutti possono collegarsi al profilo Facebook dell’attivista brasiliano e firmare l’appello ALL EYES ON DECK: Demand An Independent Investigation into the Attacks on the ‘Conscience’ and an End to Israel’s Blockade of Gaza Freedom con cui la Flotilla Coalition si propone di raccogliere almeno, possibilmente più di 51˙200 firme e, siccome attualmente ne sono state raccolte circa 42 mila, raggiungerà l’obiettivo con altre 8 mila adesioni. Maddalena Brunasti
Torino: sciopero della fame a steffetta davanti al municipio
Oggi davanti al Comune di Torino si è svolto il presidio a sostegno dello sciopero della fame a staffetta per chiedere ai governi occidentali la ferma condanna del genocidio in atto, il cessate il fuoco e il ripristino degli aiuti a Gaza. Diverse partecipanti hanno letto articoli e testimonianze di cittadine e cittadini palestinesi. Attorno al monumento al Conte Verde, di fronte al Municipio, sono state affisse bandiere della pace e palestinesi.     Redazione Torino
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio: Pressenza aderisce e promuove
La redazione di Pressenza aderisce e sostiene questa iniziativa del nostro partner ANBAMED e invita partners e lettori a partecipare. Quui di seguito il messaggio di oggi di ANBAMED. Oggi, 17 maggio, prosegue per il terzo giorno l’azione nonviolenta di sciopero della fame a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione a staffetta di altri gruppi. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane e europee. Per leggere i nominativi dei digiunatori di oggi: clicca! È un digiuno del cibo e non della sete. Si può liberamente bere. Se volete partecipare nei prossimi giorni, scrivete un messaggio di posta elettronica con nome, cognome, città di residenza, professione (facoltativa), data prescelta e un pensiero che pubblicheremo con l’elenco generale di tutti gli aderenti a: anbamedaps@gmail.com Manderemo un email di avviso, il giorno prima, a tutti i digiunatori del turno.   Redazione Italia