I 12 della Madleen banditi da Israele per i prossimi 100 anni – Thiago Ávila in sciopero della fame e dell’acquaUn componente del comitato direttivo internazionale di Freedom Flotilla
Coalition e il coordinatore della “flotta” brasiliana, Thiago Ávila è
prigioniero dello stato israeliano, dove è detenuto in carcere con altri 7 dei
12 attivisti a bordo dell’imbarcazione diretta a Gaza che il 9 giugno scorso,
mentre navigava in acque internazionali del Mediterraneo, è stata assaltata e
sequestrata dalla marina militare israeliana.
Accusando l’equipaggio e i passeggeri della Madleen di essere entrati
illegalmente nella propria giurisdizione, l’autorità portuale di Ashod li ha
arrestati ieri, 10 giugno, e subito trasferiti nel carcere di Ramleh, dove i 4
di loro che hanno acconsentito a venire espulsi sono stati rilasciati.
Stamattina Freedom Flotilla Coalition ha diffuso la notizia che uno degli
attivisti attualmente imprigionati ha cominciato a praticare lo sciopero della
fame e dell’acqua.
Inoltre, FFC ha reso noto che a tutti i 12 della Madleen, anche gli 8 detenuti
in carcere, è stata ingiunta la stessa punizione: per i prossimi cent’anni sono
tutti banditi dallo stato di Israele, di conseguenza anche diffidati
dall’entrare nei territori palestinesi occupati dai coloni e dall’esercito
israeliani.
Precisando che secondo le norme israeliane in materia chi è accusato di aver
fatto ingresso nello stato israeliano illegalmente può essere trattenuto per 72
ore dall’arresto e, se entro questo termine non accetta le condizioni per il
rilascio, può venire forzatamente espulso, in attesa della sentenza del
tribunale sulla procedura che verrà applicata nei confronti degli 8 prigionieri
FFC ha dichiarato:
«Palesemente il sequestro, la detenzione e l’espulsione delle persone che
navigavano sulla Madleen sono violazioni del diritto internazionale, e persino
delle leggi israeliane. Tutti dovevano essere rilasciati immediatamente e
incondizionatamente».
«I prigionieri ci hanno riferito che nel carcere di Ramleh le condizioni
igienico-sanitarie sono pessime, i letti sono infestati da insetti e ai detenuti
non è garantita la disponibilità di acqua potabile».
«Dalle 16 ora locale del 10 giugno il prigioniero Thiago Ávila protesta
astenendosi dal mangiare e dal bere».
Impegnato a sostegno della causa palestinese da una 20ina d’anni, Thiago Ávila
si è prodigato a soccorrere la popolazione di Gaza dall’ottobre 2023. Un
produttore di materiali documentali e didattici su tematiche inerenti
all’ecologia e alla convivenza pacifica tra i popoli, in Israele e nei territori
palestinesi ha soggiornato spesso e a lungo, svolgendo attività sociali e
assistenziali e partecipando a numerose iniziative, in particolare dibattiti che
lo hanno coinvolto nel dialogo culturale e inter-religioso e anche nel confronto
con i sionisti.
Proprio mentre Thiago Ávila cominciava lo sciopero della fame e della sete, la
Commissione d’inchiesta internazionale indipendente sui territori palestinesi
occupati dell’ONU ha annunciato l’esito della propria indagine che presenterà al
Consiglio per i Diritti Umani nella 59esima riunione plenaria, in svolgimento
dal 18 al 25 giugno prossimi. Ribadendo che nelle operazioni militari condotte
dal suo esercito assediando Gaza sono stati commessi crimini di guerra e crimini
contro l’umanità, in base alla valutazione dei molteplici fatti esaminati e di
cui riferisce nel proprio report, la Commissione giudica lo stato israeliano
responsabile di aver “annientato il sistema educativo” e “distrutto più della
metà dei siti religiosi e culturali”.
Fonti:
* ONU – Israeli attacks on educational, religious and cultural sites in the
Occupied Palestinian Territory amount to war crimes and the crime against
humanity of extermination, UN Commission says
* PRESSENZA – Attivisti della Madleen arrestati in Israele: 4 rilasciati ed
espulsi e 8 detenuti
Per esprimere solidarietà a Thiago Ávila e alla “flotta” internazionale che lo
assiste nella vertenza legale contro lo stato di Israele, tutti possono
collegarsi al profilo Facebook dell’attivista brasiliano e firmare l’appello ALL
EYES ON DECK: Demand An Independent Investigation into the Attacks on the
‘Conscience’ and an End to Israel’s Blockade of Gaza Freedom con cui la Flotilla
Coalition si propone di raccogliere almeno, possibilmente più di 51˙200 firme e,
siccome attualmente ne sono state raccolte circa 42 mila, raggiungerà
l’obiettivo con altre 8 mila adesioni.
Maddalena Brunasti