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Apre la caccia: al via una nuova stagione di massacri
Nel diffondere questo appello della federazione Pro-natura, ricordiamo che, oltre alla strage insopportabile dei nostri fratelli piumati e impellicciati, la pratica della caccia comporta una diffusione allargata e legale del possesso di armi che corrobora un immaginario e un agire sempre più mortifero  Nonostante l’opinione pubblica sia sempre più contraria all’attività venatoria, domenica 21 settembre si apre ufficialmente la stagione di caccia. Ufficialmente, perché in realtà, tra piani di abbattimento e preaperture agli uccelli migratori, si spara ormai tutto l’anno. Invece di tutelare quel che resta della fauna selvatica italiana, si concede ai cacciatori di sparare sempre di più, anche a specie a rischio di estinzione, come la pernice bianca, il gallo forcello e la coturnice. E che dire della cosiddetta “caccia in deroga”, che consente alle Regioni di approvare piani di abbattimento (ma sarebbe più opportuno parlare di sterminio) di uccelli più piccoli della cartuccia che porrà fine alla loro vita, quali ad esempio storni e fringuelli? Negli ultimi mesi sono state approvate alcune modifiche alla legislazione venatoria, tutte in senso estensivo. Ma non basta: al momento sono in discussione in Parlamento ulteriori proposte di modifica, che peggiorerebbero ulteriormente la situazione, con effetti devastanti su quel che resta della biodiversità e della fauna selvatica italiana. Si prevede, ad esempio, la proroga della fine della stagione venatoria a febbraio, quando la maggior parte delle specie sono già occupate con la riproduzione. Non solo, si amplia la possibilità di utilizzare richiami vivi, favorendo in questo modo la cattura di migliaia di esemplari, i quali, se sopravvivono, passeranno poi il resto dei loro giorni confinati in anguste gabbiette. E poi ancora riduzione della superficie destinata a protezione ambientale, esclusione del mondo scientifico dalla gestione dell’attività venatoria, limiti ai controlli, possibilità di cacciare sui demani pubblici, e così via per un elenco che potrebbe essere lunghissimo. Per non parlare della caccia sui valichi montani, dove transitano gli uccelli durante la migrazione. L’Unione Europea vieta esplicitamente tale pratica, ma il nostro Governo, con un escamotage vergognoso, è riuscito ad aggirare tale proibizione nell’ambito della legge sulla montagna approvata alcuni giorni orsono. È ora di dire basta a queste ignobili concessioni al mondo venatorio. La Federazione Nazionale Pro Natura invita tutti i cittadini a far sentire la loro voce contraria nei confronti di una pratica violenta, anacronistica e causa di profondi dissesti ambientali. FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA (info: segretario@pro-natura.it)   Redazione Italia
Stop Rearm Europe: manifestazione nazionale a Roma il 21 Giugno
Manifestazione nazionale contro guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo a Roma il 21 giugno 2025 alle ore 14:00. E’ promossa da centinaia di reti, organizzazioni sociali, sindacali, politiche nazionali e locali che hanno aderito all’appello europeo Stop Rearm Europe. Si svolgerà in occasione della settimana di mobilitazione europea dal 21 al 29 giugno. In quei giorni a L’Aja il vertice della Nato deciderà i dettagli del gigantesco piano di ulteriore riarmo deciso dall’Unione Europea. In un mondo a pezzi, l’Europa reale dichiara di volersi preparare alla guerra. Vuole preparare la cittadinanza e le nuove generazioni alla guerra. Mentre l’UE e il governo italiano continuano a partecipare e ad armare la guerra in Ucraina. E sono complici di Israele che si prepara all’invasione finale di Gaza e a portare a compimento il piano di eliminazione del popolo palestinese. La maggioranza della popolazione italiana è contro la guerra, e ha diritto ad essere rappresentata. La sicurezza di cui il mondo e il nostro paese hanno bisogno è sociale, climatica, democratica, comune. Ci opponiamo al sistema di guerra, alla corsa al riarmo, alla logica della geopolitica e dei blocchi culturali e militari, alla cultura di guerra che pervade tutto, alla militarizzazione delle coscienze, del sistema formativo e dell’informazione. Combattiamo razzismo, patriarcato, repressione che il militarismo porta con sé. La manifestazione del 21 giugno sarà una convergenza di tanti soggetti, culture, identità. Tutte impegnate contro la guerra, per la pace, per la giustizia sociale e climatica, per i diritti, per la democrazia nel nostro paese. Sarà una manifestazione aperta, plurale, accogliente e convivente. Ciascuno con i propri appelli e contenuti, mettiamo in comune ciò che ci unisce. E’ l’inizio di un percorso di lungo periodo da fare insieme, per darci più forza. Invitiamo tutti e tutte a partecipare e a organizzare la partecipazione alla manifestazione. Costruiremo la manifestazione del 21 giugno con un percorso nazionale e locale che prevede:  la partecipazione alla grande manifestazione nazionale del 31 maggio contro il decreto sicurezza promossa da A pieno regime il voto per i referendum dell’8 e il 9 giugno coinvolgimento dei comitati territoriali e coordinamento sui territori mobilitazione permanente per Gaza e la Palestina in questi giorni sempre più drammatici iniziative locali diffuse nel quadro della mobilitazione italiana ed europea ordini del giorno per gli Enti Locali sui temi della mobilitazione valorizzazione di appelli, vertenze e iniziative specifiche di aderenti e coordinamenti appelli del mondo della cultura, dell’informazione, della ricerca tutte le forme possibili di coinvolgimento delle persone e delle comunità locali Invitiamo: ad aderire alla campagna europea e alla manifestazione del 21 giugno compilando il form sul sito: www.stoprearm.org a comunicare le proprie iniziative alla mail: stoprearmitalia@gmail.com a impegnarsi in tutti i modi per allargare le adesioni e organizzare la partecipazione a Roma a rilanciare in tutti i modi possibili la comunicazione costruiremo un calendario con tutte le iniziative in tutta Italia (informazioni a breve) questo il testo in italiano dell’appello europeo:   “Ci opponiamo al piano europeo di spendere altri 800 miliardi di euro in armi. Saranno 800 miliardi rubati. Rubati ai servizi sociali, alla salute, all’educazione, alla costruzione della pace, alla cooperazione internazionale, alla transizione giusta e alla giustizia climatica. Sarà un regalo solo ai produttori di armi in Europa, negli USA e nel mondo. Renderà la guerra più probabile, e il futuro più insicuro per tutti e tutte. Produrrà più debito, più austerità, più confini. Approfondirà il razzismo. Alimenterà il cambio climatico. Non abbiamo bisogno di più armi; non abbiamo bisogno di preparare altre guerre. Ciò di cui abbiamo bisogno è un piano completamente differente: sicurezza reale, sociale, ecologica e comune per l’Europa e per il mondo.”       I promotori italiani della campagna europea Stop Rearm Europe sono: Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia) Arci Attac Italia Transform Italia   Gli aderenti italiani alla campagna europea Stop Rearm Europe e co-promotori della manifestazione del 21 giugno sono ad oggi 312, in continuo aumento.  La lista degli aderenti italiani ed europei è qui (lista aggiornata periodicamente): https://stoprearm.org/signatories/ Redazione Italia