25 aprile 2025 a Crescenzago (Milano): una gioiosa festa di quartiere
Arrivata in piazza Costantino, luogo di ritrovo della manifestazione indetta
dalle due sezioni Anpi Crescenzago e 10 agosto 1944 mi ritrovo circondata da una
folla di centinaia di persone di tutte le età: famiglie con bimbi piccoli,
bambini un po’ più grandicelli in bici, ragazzi e via via fino agli anziani
dall’energia inarrestabile e contagiosa come Giuseppe Natale, che mi aveva già
invitato a un incontro sui media e la tragedia di Gaza. Il tutto davanti a Casa
Crescenzago, storico edificio sede di tante associazioni di quartiere. E’ tutta
gente che si conosce ed è abituata a ritrovarsi per iniziative di quartiere e
non solo; lo si capisce subito dall’atmosfera familiare e gioiosa. La
consapevolezza del genocidio a Gaza è presente fin dall’inizio con il discorso
di Khadher Tamini, presidente della comunità palestinese in Lombardia, che
interviene in piazza Costantino perché richiesto poco dopo in altre iniziative.
Si forma poi un corteo che percorre via Padova accompagnato dalla musica degli
Slide Pistols, una banda piccola ma infaticabile e dai tamburi della Murga
libre. Alla faccia della sobrietà e degli assurdi divieti imposti in alcuni
Comuni, qui si canta di continuo Bella ciao.
Il corteo si ferma spesso per deporre corone di alloro portate dai bambini
davanti alle lapidi dei tanti caduti del quartiere (l’ultimo il 25 aprile 1945).
In quei momenti l’atmosfera si fa seria e commossa, in un ponte ideale tra
generazioni molto lontane tra di loro, ma che sentono un filo di impegno e
generosità che le collega.
All’arrivo al monumento ai caduti di Crescenzago la Murga Libre si esibisce con
slancio ed energia, accompagnata dai tamburi. Davanti al monumento si dispongono
bambini e adulti con cartelli che riportano vari articoli della Costituzione e
la parola pace in tante lingue.
Introdotti da Giuseppe Natale si susseguono poi gli interventi: le donne di
Silenzio per la pace di Milano, si ritrovano tutte le settimane per denunciare
la disumanità delle guerre, la sezione Anpi 10 agosto 1944 ricorda i tanti,
assurdi e offensivi divieti che in molti Comuni con la scusa del lutto per la
morte di Papa Francesco hanno tentato di silenziare il 25 aprile, a cui si
contrappone la presenza del Presidente del Municipio 2, Assopace Palestina
descrive i progetti di solidarietà e il ruolo fondamentale delle donne in quella
terra martoriata, una ragazza etiope dell’associazione La mia parte ricorda le
deportazioni e le stragi ordinate da Graziani, tutte morti causate dai fascisti
e onorate con un monumento solo nel 1955 e sottolinea l’importanza di votare ai
referendum di giugno sulla cittadinanza e su lavoro. Intervengo anch’io, a nome
di Pressenza, per ricordare i 217 giornalisti palestinesi uccisi da razzi, droni
e bombe israeliani, spesso con tutte le loro famiglie, bambini piccoli compresi,
per il loro impegno a dire la verità sul genocidio a Gaza e la pulizia etnica in
Cisgiordania. Oltre a queste verità terribili, per fortuna ce ne sono altre,
come le centinaia di associazioni israeliane e palestinesi impegnate nella
promozione della pace, della nonviolenza e dei diritti umani. Sono poco
conosciute, ma le loro azioni danno speranza e forza. Conclude l’associazione
Berlinguer sottolineando l’importanza della partecipazione al 25 aprile della
gente, degli attivisti e delle associazioni, per non cadere in una vuota
ritualità. L’intensa mattinata trascorsa a Crescenzago, preludio dell’immensa
manifestazione che ha attraversato il centro di Milano poche ore dopo, dimostra
che esiste ancora un tessuto sociale e umano vivo e resistente.
Anna Polo