L’ex sindaco pacifista di Messina Renato Accorinti lancia la proposta dell’istituzione di un Ministero della Pace
Pacifista, Renato Accorinti da sempre lotta in favore degli ultimi, per i
diritti umani, per un mondo migliore. Sindaco di Messina dal giugno 2013 a
giugno 2018 e della città metropolitana di Messina dal 2016 al 2018, è tra i
fondatori del movimento “No Ponte”, che si oppone alla costruzione del Ponte
sullo stretto di Messina. In questa intervista lancia la proposta di un
Ministero della pace.
La proposta che hai fatto in piazza dell’Unione Europea a Messina in cosa
consiste?
Partiamo dall’inizio.
Da molti anni avevo pensato di proporre l’istituzione di un Ministero della
Pace, proposta che però è rimasta chiusa in un cassetto.
Negli ultimi anni, per la prima volta avvertiamo la paura della guerra reale
tanto che il tema del riarmo è argomento quotidiano a livello europeo.
Farsi prendere dalla paura non serve.
Ma cosa possiamo fare? Come opporci alla corsa forsennata e criminale al riarmo
che porta a una inesorabile escalation militare e nucleare?
Noi cittadini abbiamo un ruolo fondamentale, votiamo per eleggere persone
responsabili, ma possiamo anche fare proposte utili per la collettività.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale tutta l’umanità voleva mettersi alle spalle
l’orrore, il dolore, la morte. Non a caso tutte le più importanti istituzioni
come l’ONU, la nostra Costituzione, la Carta dei diritti dell’uomo sono nate per
dire “no” alla guerra e per avere Pace.
Queste altissime carte dei diritti umani sono l’emblema del diritto alla pace.
Perché di diritto si tratta per l’umanità intera che sogna di vivere nella
felicità senza la paura delle guerre e dei conflitti nucleari.
Nella nostra Costituzione l’articolo 11 ( “l’Italia ripudia la guerra”) e
l’articolo 3, che parla di libertà ed uguaglianza, ci ricordano di non
distrarci, di tenere sempre presente e alto il valore dei valori: la Pace.
Renato Accorinti con il tuo importante impegno di una vita per la nonviolenza
vuoi lanciare la proposta di un Ministero della pace sia a livello nazionale sia
Europeo. In cosa consiste questo progetto ambizioso che sfiora l’utopia?
In concreto, il Ministero della Pace deve diventare il più grande laboratorio di
idee, di proposte, di percorsi educativi, per stimolare le nuove generazioni e
non solo, a essere pacifiche, a credere nel genere umano, nell’interculturalità
che arricchisce, nell’incontro tra le religioni, per attuare e approfondire la
nonviolenza come stile di vita. E tanto altro!
Come agisce e come si declinano le istanze pacifiste e nonviolente del Ministero
della Pace?
Il Ministero della Pace dà vita a un percorso di maturità e trasformazione che
si nutre dell’interagire con gruppi e associazioni e singoli cittadini per poter
generare proposte concrete e favorire nel tempo un clima pacifico nell’intera
società, liberandoci dall’enorme aggressività tossica che respiriamo ovunque.
Il Ministero della Pace ribalta il vecchio modello pericoloso e costosissimo
dell’armarsi sempre di più per avere “sicurezza”, con la proposta dirompente del
percorrere la potente via della saggezza pacifica, che crede nel genere umano e
nella sua umanità.
È un percorso culturale lento, virtuoso e profondo, che dobbiamo fare tutti
insieme, istituzioni e cittadini, per iniziare a cambiare prima ognuno di noi, e
costruire un futuro colmo di umanità e di gioia.
Dobbiamo avere consapevolezza che la democrazia, come la libertà e la pace, non
sono conquistate e acquisite per sempre, ma vanno protette e alimentate con il
nostro impegno deciso e amorevole tutti i giorni.
Diamo dignità alla sacralità delle istituzioni. Siamo concreti come dei
sognatori come diceva Gaber.
Insieme faremo crescere questa proposta per poi chiedere ai partiti di
discuterla in Parlamento per farla diventare realtà.
Chiederemo anche di creare il Ministero della Pace al Parlamento Europeo e a
tutti i 27 stati membri.
Tutto questo è solo l’inizio, un primo passo per far crescere il desiderio di
vedere concretizzato il Ministero della Pace. Contribuiamo con pensieri e idee
inviandoli a nonviolento@hotmail.com o a renatoaccorinti@gmail.com
Se questo pensiero prenderà forma, ci confronteremo di presenza per farlo
diventare una proposta politica ufficiale.
Laura Tussi