Cagliari: una Giornata intera dedicata alla “pace disarmata” nel quartiere La Marina
Ieri, 29 giugno 2025, si è svolto il primo evento promosso dal comitato sardo
“Insieme per la pace disarmata”.
AL mattino, dalle ore 9:30 alle 13:20, l’Assemblea aperta che ha coinvolto
relatori e pubblico in una animata partecipazione. Il teatro di Sant’Eulalia al
completo per tutto lo svolgimento dei lavori. Hanno introdotto i lavori Cinzia
Guaita (Warfree – Lìberu dae sa gherra) e Maria Lucia Piga (Sociologa –
Università di Sassari), con una breve presentazione del comitato “Insieme per la
pace disarmata” e il contenuto in sintesi del documento fondativo. Maria Lucia
Piga ha moderato gli interventi dei relatori.
Teatro di SanT’Eulalia, 29 giugno 2025 – Foto comitat0 “Insieme per la pace
disarmata”
Si sono succeduti Giorgio Beretta (OPAL Brescia – Rete Pace e Disarmo), in
collegamento online, nella relazione L’Italia degli armamenti – L’esportazione
italiana di armamenti nel contesto europeo e internazionale ha messo l’accento
sulla spesa per la produzione e l’esportazione di armenti nel mondo e in Italia.
In particolare come dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, la crescita
sia esponenziale, con un salto qualitativo a partire dall’operazione militare su
Gaza condotta dall’Idf. La fabbrica RWM ha moltiplicato la produzione di bombe,
di proiettili e di droni killer di tecnologia israeliana.
Ha proseguito Graziano Bullegas (Italia Nostra – Sardegna) con la relazione La
guerra comincia qui – Sardegna come hub cruciale per la macchina bellica
occidentale. La presenza della RWM, fabbrica d’armamenti, che anche in modo
illegale, con l’occupazione di territorio senza tener conto di vincoli erariali
e ambientali. Ha anche raccontato della lotta delle associazioni sarde
attraverso la denuncia di questi fatti e il processo nei riguardi dei
responsabili.
Marina Muscas (“Insieme per la pace disarmata” – gruppo Scuola) ha presentato la
Lettera alle scuole e alla società civile perché la scuola sia il luogo in cui
si educhi alla pace, secondo il dettame della Costituzione e della Carta
dell’Onu, e come hanno insegnato maestri quali Aldo Capitini, la Montessori, don
Lorenzo Milani, Gianni Rodari, per citarne solo alcuni. Ha denunciato anche la
militarizzazione che coinvolge le scuole di ogni ordine e grado con la
propaganda sul valore della difesa della patria attraverso corsi, stage, ecc.
Pasquale Pugliese (Filosofo – Movimento Nonviolento) col suo inervento Se vuoi
la pace prepara la pace formando ai saperi della nonviolenza, avrebbe dovuto
partecipare in presenza, ma il volo del suo aereo è stato annullato. Ci siamo
dovuti accontentare di sentirlo online. Non è vero che la pace si prepara
preparandosi alla guerra. Bisogna far conoscere la nonviolenza, nei suoi
contenuti più veri, nelle metodologie di superamento nonviolento dei conflitti,
a partire dall’analisi della violenza strutturale e culturale, dalla quale può
aver ha origine la violenza diretta. Naturalmente, bisogna insegnare ai giovani
a coltivare la capacità critica, saper riconoscere la propaganda, la capacità di
distinguere tra leggi giuste e ingiuste (“l’obbedienza non è più una virtù”,
direbbe don Milani). La campagna del Movimento Nonviolento sull’obiezione alla
guerra ha dato buoni frutti, aiutando gli obiettori di coscienza ucraini e
russi.
Pasquale Pugliese – Foto comitato “Insieme per la pace disarma
Aide Esu (Sociologa – Università di Cagliari – Rete Università per la Pace) ha
svolto la relazione su L’occupazione militare in Sardegna. Una relazione curata,
precisa sulla reale consistenza delle servitù militari in Sardegna. Si tratta di
una vera e propria occupazione del territorio sardo con le basi militari, i
poligoni interforze, la chiusura di un territorio marino davanti al salto di
Quirra – San Lorenzo pari alla superficie dell’intera Sardegna. Territori che si
ampliano durante le esercitazioni militari periodiche.
L’intervento di Ahlam Hmaidan (Attivista palestinese per i diritti umani e la
pace) Tra Sardegna, Giordania e Palestina ha coinvolto anche emozionalmente
l’assemblea. Sarda e palestinese (o sardapalestinese), Ahlam ha messo l’accento
sulla determinazione che i sardi devono avere nel difendere la propria terra,
prendersene cura, resistere ai tentavi di colonizzazione continui –
colonizzazione militare, ma anche energetica – e in questo essere solidali con
il popolo palestinese. Questa doppia appartenenza è assolutamente arricchente.
“Sono grata alla vita di poter vivere in una terra come la Sardegna – ha
affermato – Ma è necessario fermare il genocidio che si sta compiendo a Gaza e
in Cisgiordania”. Un lungo applauso spontaneo dalla sala e qualche grido:
“Palestina libera!”.
Ahlam Amaidan – Foto “comitato “Insieme per la pace disarmata”
Ha concluso gli interventi programmati il dottor Domenico Scanu (Radiologo –
ISDE – Medici per l’Ambiente) con la sua relazione Inquinamento ambientale da
attività belliche e fattori di rischio sanitario. Difficile riassumere il suo
intervento, ma di certo la guerra guerreggiata, ma anche la guerra che si
prepara con le fabbriche di ordigni, le esercitazioni militari nei poligoni
militari, in terra e in cielo e in mare, producono un grande inquinamento
ambientale che, insieme alla deforestazione, favorisce i cambiamenti climatici.
L’inquinamento prodotto genera rischi sanitari per le popolazioni, per i soldati
che combattono, per i civili che ne subiscono gli effetti su larga scala.
I lavori del mattino si sono conclusi con una serie di interventi dalla sala,
coordinati da Danilo Cocco – (Le radici del Sindacato, area alternativa in
CGIL), che hanno posto domande e aggiunto riflessioni e proposte relative agli
argomenti trattati.
Serata all’insegna dell’arte per la pace disarmata
Serata in Piazza sant’Eulalia – Foto comitato “Insieme per la pace diasarmata”
Dalle 18 alle 22 in Piazza Sant’Eulalia la Serata artistico-culturale con
musica, danza, teatro, pittura, testimonianze” si è svolto un momento altamente
significati con performace di gruppi musicali. Hanno partecipato:
Popolo nomade: Fabrizio Calia (voce solista), Roberto Massidda (Basso), Achille
Napoleone (tastiere); Daniel’s Sound & The Southern Miners: Federico Lecca
(Percussioni), Matteo Mura (Chitarra), Daniele Di Stefano (Chitarra Acustica),
Roberto Massidda (Basso); Cantautori Umanitari: Lidia Frailis, Angelo Cremone;
Andrea Andrillo (cantautore); Frank Fosso – testimonianza dal Camerun; Il
Crogiuolo Teatro: Rita Atzeri; Maria Luisa Businco (attrice); Pierpaolo Loi
(poeta); Carovana SMI: Giulia Cannas, Donatella Cabras; Theandric Teatro
Nonviolento: Virginia Siriu; Viamentana Teatro: Giuliano Pornasio; Arnaldo
Scarpa (Warfree – Lìberu dae sa gherra); (Luigi Lai (artista, pittore
muralista); Teatro del Sale: Alessandro Melis. Conduzione e regia: Monica Caula,
Arnaldo Scarpa, Enrico Putzolu. Suono e impianti: Antonio Congiu.
Sono intervenute in estemporanea le sorelle della pasticceria Durches che hanno
offerto parole di pace per il popolo palestinese e dolci squisiti alle persone
presenti.
Performance Teatro del Sale – Foto comitato “Insieme per la pace disarmata”
Pierpaolo Loi