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USB al corteo No Ponte del 9 Agosto
USB parteciperà al Corteo No Ponte, che il 9 agosto attraverserà le strade di Messina. Quest’anno più che mai l’appuntamento contro il cosiddetto progetto di costruzione della mega opera deve vederci numerosi e determinati. Lo scenario di guerra e di sterminio nel quale siamo immersi ci parla di un modello […] L'articolo USB al corteo No Ponte del 9 Agosto su Contropiano.
Contestato Salvini e il convegno farsa della destra del partito unico degli affari!
 Sala, Salvini stesso modello! Dopo aver chiesto in piazza le dimissioni di Sala sotto a Palazzo Marino mentre in consiglio comunale andava in scena la levata di scudi del modello milano, oggi abbiamo contestato il convegno di Salvini dicendo chiaro e tondo che lui e Sala sono due facce dello […] L'articolo Contestato Salvini e il convegno farsa della destra del partito unico degli affari! su Contropiano.
Allarghiamo le braccia
Lo sanno tutti che la Cassazione non entra nel merito, ma esamina la correttezza delle procedure. In pratica, la Cassazione verifica che le leggi siano state applicate correttamente nei gradi inferiori di giudizio, correggendo eventuali errori di diritto o procedurali.  Lo sanno tutti, meno la presidente del Consiglio e uno […] L'articolo Allarghiamo le braccia su Contropiano.
Come scongiurare il pericolo che i vostri bambini diventino come Salvini
“Sappiamo che il bambino di quattro anni a cui i genitori leggono tutti i giorni delle storie mostra nelle reti cerebrali del linguaggio parlato attivazioni superiori rispetto a quelle degli altri bambini e utilizza le stesse reti neurali che in seguito gli permetteranno di formulare pensieri complessi.” (da “Conoscenza o […] L'articolo Come scongiurare il pericolo che i vostri bambini diventino come Salvini su Contropiano.
Lombardia si candida a ospitare una centrale nucleare: firmato accordo con l’AIEA
La Lombardia si mette in prima fila nella corsa al ritorno dell’energia nucleare in Italia. Con la firma di un Protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Attilio Fontana e il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) Rafael Mariano Grossi, avvenuta oggi a Palazzo Lombardia, la regione apre ufficialmente alla possibilità di ospitare una centrale nucleare e promuovere l’uso civile e scientifico di questa tecnologia. Il Protocollo, che avrà durata triennale, prevede azioni in vari settori: condivisione di conoscenze e buone pratiche per lo sviluppo di infrastrutture nucleari sicure; percorsi di formazione e assistenza tecnica in ambito di sicurezza nucleare; sostegno alla carriera femminile nel nucleare, anche tramite programmi come Marie Sklodowska-Curie e Lise Meitner; uso dei reattori di ricerca per scopi sanitari, ambientali e industriali; iniziative nei campi della salute pubblica, della sicurezza alimentare e della gestione delle risorse naturali, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo. L’accordo nasce da un percorso avviato nel gennaio scorso con un incontro a Vienna tra Fontana e Grossi e rappresenta un tassello fondamentale nel rilancio del nucleare in Italia, all’interno di un quadro internazionale orientato a innovazione e sostenibilità. La Lombardia, con questa mossa, si propone come laboratorio avanzato per l’applicazione pacifica dell’energia atomica e come prima candidata per ospitare una nuova infrastruttura nucleare nel Paese. Rafael Mariano Grossi ha definito la giornata “un momento di progresso” e ha elogiato le competenze scientifiche e tecnologiche della Lombardia. “Questo memorandum – ha spiegato – è il primo che l’AIEA sottoscrive con un’entità regionale, segno della fiducia che nutriamo verso le potenzialità di questa regione. La collaborazione con l’Italia, e in particolare con la Lombardia, è estremamente positiva e può offrire risultati significativi in termini di sviluppo sostenibile e innovazione”. Una grande operazione di greenwashing che vuole spacciare a tutti i costi il nucleare come “energia green”. Non è un caso che tra le motivazioni ci sono “il supporto alla transizione ecologica, l’applicazione delle tecnologie nucleari nei settori della medicina, dell’agricoltura e della sostenibilità ambientale, e la partecipazione a programmi internazionali per la formazione e la valorizzazione delle competenze“. “Con questo accordo – ha dichiarato Fontana – la Lombardia si conferma protagonista nel promuovere tecnologie all’avanguardia a favore dello sviluppo sostenibile. Il nucleare di nuova generazione rappresenta una risorsa concreta per superare la dipendenza da fonti energetiche instabili, sia sul piano geopolitico che economico”. Il governatore ha sottolineato come le tecnologie attuali offrano elevati standard di sicurezza, superando le paure del passato. “I nuovi reattori – ha aggiunto – sono progettati per garantire la massima sicurezza. È fondamentale spiegare ai cittadini che oggi esistono soluzioni molto più evolute e affidabili rispetto a quanto si conosceva decenni fa”. Peccato che queste siano delle falsità belle e buone. Ad oggi sappiamo che l’energia nucleare è l’energia nucleare e che tutti gli slogan che parlano di “nucleare di quarta generazione” o di “nucleare di quinta generazione” sono in realtà dei lanci commerciali che poco hanno di scientifico: si tratta di strategie di rebranding per rilanciare industrialmente la produzione di energia nucleare. Se il parere di un Premio Nobel per la Fisica può essere considerato sufficientemente autorevole e rappresentativo del pensiero scientifico, allora l’audizione di Giorgio Parisi alla Camera sul nucleare dovrebbe essere la pietra tombale dell’atomo come soluzione energetica a breve e medio termine. Il 19 febbraio, intervenendo dinanzi le commissioni riunite VIII e X, l’ex presidente dell’Accademia nazionale dei lincei ha chiarito quale dovrebbe essere la strategia migliore per l’Italia, in cui reattori di IV generazione e fusione nucleare non dovrebbero trovare spazio per le caratteristiche intrinseche del nostro Paese e per questioni tecniche ed economiche. “Al momento i costi dell’energia solare sono decisamente inferiori rispetto a quelli del nucleare. Ci sono enormi spazi liberi nelle città dove si può installare” o “nelle campagne con l’agrivoltaico”. Di contro, “in passato i costi del nucleare sono aumentati, anche a causa della necessità di regolamentazioni sulla sicurezza”. Senza dimenticare che in Italia persistono “problemi come il deposito di rifiuti, di cui si parla da anni”. Nella sua analisi Parisi non smentisce il valore scientifico di fissione e fusione, sottolineando l’importanza di portare avanti la conoscenza in questi come in tutti i campi del sapere, ma ne critica l’applicazione pratica e immediata nel contesto nazionale, caratterizzato da altre potenzialità energetiche da sfruttare prima e meglio. “La IV generazione potrebbe essere importante, ma ricordiamo che non c’è nessuno prototipo funzionante su larga scala e che è l’evoluzione del reattore Superphenix francese, che ha avuto incidenti per svariati anni e poi è stato chiuso”. Anche se i problemi tecnici interni a una centrale venissero risolti, però, resterebbe un’incongruenza a livello di sistema: “Qualcuno pensa che il nucleare possa essere una fonte alternativa” alla non programmabilità delle rinnovabili, al pari di quanto fanno oggi i cicli combinati a gas. “Sfortunatamente no! Il nucleare, adesso e penso nel futuro, ha una flessibilità estremamente bassa” perché una volta avviato deve generare in continuo, giorno e notte, per essere conveniente. https://www.qualenergia.it/articoli/ritorno-al-nucleare-no-nobel-fisica/ Speriamo vivamente che gli appelli di scienziati come Giorgio Parisi vengano ascoltati dai decisori politici. https://www.fanpage.it/milano/matteo-salvini-nel-2030-potremmo-avere-la-prima-centrale-nucleare-in-lombardia/ https://europaverde.it/2023/10/24/nucleare-6/     Redazione Sebino Franciacorta
Processo per il naufragio a Cutro
Riceviamo e pubblichiamo dalla Rete 26 Febbraio Processo naufragio Cutro, indegno dietro front della Regione Calabria: un tradimento per le 94 vittime Quello che è accaduto in questi giorni alla Regione Calabria è molto più di una gaffe amministrativa: è un’ammissione sconcertante di impreparazione, un inchino politico e morale al potere centrale, un tradimento istituzionale nei confronti delle 94 vittime del naufragio di Cutro. Dapprima, la decisione – in apparenza coraggiosa – di costituirsi parte civile nel processo sui mancati soccorsi al caicco carico di migranti, il cui naufragio, avvenuto il 26 febbraio 2023 a Steccato di Cutro, ha causato 94 morti accertati, tra cui 35 minori, ed almeno altri venti dispersi. Un annuncio fatto in pompa magna dalla giunta regionale calabrese. Poi, lunedì sera – dopo aver presentato la costituzione di parte civile all’udienza svolta in mattinata al Tribunale di Crotone – il clamoroso passo indietro: “Non sapevamo che gli imputati fossero sei militari italiani”. Così recita, incredibilmente, la nota ufficiale della Regione Calabria. Un’ammissione di ignoranza che, se non fosse tragica, sarebbe grottesca. Alla giunta Occhiuto, pare, nessuno sa. Nessuno si informa. O forse è peggio: fingono di non sapere. Così, invece di ammettere di essere stati presi per le orecchie da qualche ministro o sottosegretario, la Regione Calabria – dopo aver pagato l’avvocato con soldi pubblici per preparare l’istanza e depositarla – preferisce la figuraccia: passare per ignorante e maldestra, oltre che giuridicamente incompetente. I processi ai cosiddetti “scafisti” per i fatti di Steccato di Cutro – lo sa chiunque abbia seguito la vicenda – si sono conclusi tra il 2024 e l’inizio del 2025. La stessa Regione Calabria era parte civile in quelle cause, ottenendo anche risarcimenti. Eppure oggi, con gli imputati in divisa, cambia tutto. Perché? Semplice: i sindacati delle forze dell’ordine hanno protestato, e da Roma è arrivato il diktat. A confermare l’intervento diretto del ministro Salvini è stato lo stesso sindacato USIM (Unione Sindacale Italiana Marina), che ha esultato per il ritiro della Regione, definendolo un risultato “ottenuto grazie all’intervento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Sconcertante. Un fatto che conferma come Occhiuto sia nelle mani di Salvini e non possa agire in autonomia. La costituzione di parte civile nel processo per i presunti mancati soccorsi poteva essere un atto politico forte. Forte perché, per una volta, si aveva la possibilità di mettersi dalla parte dei più deboli, delle vittime e di chi non ha voce, per cercare la verità su quanto accaduto. Invece, non siamo di fronte solo a un dietrofront: siamo davanti a un’umiliazione della legalità, della coerenza, della dignità istituzionale. Un atto di sudditanza politica che getta una luce sinistra sulle scelte del centrodestra in Calabria: forte con i deboli e pavido con i potenti. La Regione Calabria ha mostrato il volto peggiore delle istituzioni: quello ipocrita, opaco, pavido. Anche i Comuni di Crotone e di Cutro hanno evitato di costituirsi parte civile per una vicenda che ha toccato da vicino le due comunità. In questo processo, le istituzioni avevano l’occasione di mettersi dalla parte delle vittime, di chi ha sofferto e di chi porterà i segni per tutta la vita. A distanza di oltre due anni dalla strage di Cutro, chi rappresenta il popolo calabrese avrebbe potuto affermare un principio di giustizia e verità. Ha scelto invece di piegarsi al volere politico del governo nazionale. Un altro schiaffo alle vittime, alle loro famiglie, alla Calabria che non dimentica. Redazione Italia