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Fiaccolata contro il business delle armi davanti alla fabbrica di bombe di Domusnovas/Iglesias
Pubblichiamo il comunicato stampa sulla manifestazione odierna che si svolgerà davanti alla fabbrica di armi RWM di Domusnovas/Iglesias, diffuso dalle associazioni organizzatrici dell’evento. APPELLO PER LA PACE E IL DISARMO –  Fiaccolata contro il business delle armi Venerdì 1° agosto 2025, ore 19:00, davanti alla fabbrica di bombe RWM di Domusnovas/Iglesias Appello alla Giunta Regionale, ai Decisori politici, ai Sindaci, ai Sindacati, ai Vescovi della Sardegna e ai Rappresentanti di tutte le Religioni, a tutti i Movimenti e Associazioni che lottano contro il riarmo e hanno a cuore la Pace. Appello ai giovani, alle lavoratrici e lavoratori, alle associazioni imprenditoriali di categoria, alle donne e agli uomini di buona volontà. Noi, donne e uomini della Confederazione Sindacale Sarda (CSS), di Sardegna Pulita, di DonneAmbienteSardegna, di Assotziu Consumadoris de Sardigna, di Medicina Democratica, dell’Ufficio Studi G. Maria Angioy, di Liberi Agricoltura Sardegna e di CASCOM-Impresas de Sardigna, dinanzi alla grave situazione di pericolo nella quale è precipitato il Mondo dilaniato da ben 56 guerre senza fine; dinanzi all’insensata e sanguinosa guerra in Ucraina, al genocidio del Popolo Palestinese, all’occupazione delle terre di Cisgiordania, ai continui e incessanti bombardamenti sui civili inermi, sulle donne, sui bambini e sugli anziani; Facciamo appello alla sensibilità delle parti in conflitto e ai Potenti della Terra perché cessi immediatamente questa carneficina, causata dalle guerre che mai potranno portare la Pace. La corsa folle al riarmo, il ricorso alla produzione di armi sempre più sofisticate e potenti spingono gli Stati e i Governi a più odio, a strage di innocenti e distruzione. La Sardegna da Isola di Pace da – la cui Capitale Cagliari è insignita di medaglia d’oro al valore civile per le tragiche morti e distruzioni del 1943, causati dai bombardamenti degli alleati anglo-americani – è diventata la base per massicce esercitazioni di tutti gli eserciti del mondo, che sperimentano sui nostri territori moderne strategie di guerra, testando nuovi ordigni ed armi tecnologicamente più avanzate e potenti. La Sardegna ha nel suo territorio ben 4 poligoni (basi militari) e una Scuola per l’addestramento dei piloti nazionali ed internazionali sui cacciabombardieri F-35. Noi Sardi denunciamo che nel nostro territorio, a pochi passi dalle nostre case, a Domusnovas/Iglesias vi è la fabbrica di bombe e di ordigni mortali RWM/RHEINMENTALL/ITALIA, per la quale da anni si chiede con determinazione che venga riconvertita ad usi civili. L’alternativa a queste lavorazioni di morte è possibile, e c’è! Facciamo Appello perché la Giunta Regionale, i Decisori politici e i Sindaci dei Comuni del Sulcis/Iglesiente mettano in atto piani di sviluppo del territorio per garantire posti di lavoro alternativi alla costruzione di ordigni di morte. Ciò è possibile se c’è la volontà politica, e se prevale l’unità e l’impegno per la pace ed il disarmo. Per questo motivo stiamo organizzando una grande fiaccolata, alla quale vi invitiamo a partecipare, davanti ai cancelli della fabbrica di bombe RWM di Domusnovas, VENERDÌ 1 AGOSTO 2025  alle ore 19:00. Un’iniziativa senza simboli partitici, ma solo dei movimenti partecipanti con le bandiere della pace. La serata sarà accompagnata da momenti di riflessione, letture di brani, poesie e preghiere, canzoni e musica. Gli organizzatori   Redazione Sardigna
A Cagliari, giornata di mobilitazione contro le esercitazioni militari Joint Stars in Sardegna, la propaganda bellica e in solidarietà con la Palestina.
Straordinaria giornata di mobilitazione, ieri sabato 10 maggio, contro le esercitazioni militari in programma con la Joint Stars e la sporca propaganda bellica degli screening pediatrici gratuiti sulla Nave Trieste della Marina Militare ancorata al porto di Cagliari. Scrive su L’Unione Sarda del 10/05/2025, il giornalista Luca Neri: «Una giornata di screening gratuiti per i bambini delle quarte elementari del territorio. Questa volta non succede in un ospedale dell’Isola, ma a bordo della nave Trieste, la più grande imbarcazione costruita per la Marina militare dal Dopoguerra, a Cagliari per l’esercitazione Joint Stars 2025. Quasi 200 i giovanissimi che hanno potuto beneficiare dell’iniziativa, con controlli pediatrici di diversa tipologia, da quelli endocrinologici a quelli oculistici, passando per quelli odontoiatrici e posturologici, grazie anche alle importanti strumentazioni presenti all’interno della nave. Solo una parte delle tantissime richieste arrivate, circa 1000, che hanno reso necessario una distribuzione delle disponibilità tra le diverse scuole della zona. Una collaborazione, quella con le Forze Armate, che l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, definisce «costante», aprendo anche alla possibilità di nuove iniziative di questo tipo». Questa collaborazione ufficiale, e pure conclamata dall’assessore regionalità alla Sanità, suona come una presa in giro nei confronti della popolazione dell’Isola mentre la sanità pubblica è al collasso; una sponsorizzazione indebita della propaganda bellicista in una terra, quella sarda, martoriata da servitù militari e fabbrica di bombe, come la RWM e dal progetto di nuova colonizzazione energetica. La vigilia Giornata straordinaria, per il numero di manifestazioni e la creatività dei partecipanti. Iniziata la sera precedente con il corteo funebre sotto i portici di Via Roma e con una veglia organizzata sotto il Palazzo del Consiglio Regionale dal “Presidio permanente del Popolo Sardo” di Oristano . Nella notte l’affissione di uno striscione all’ingresso della Fondazione Berlinguer in via Emilia: «FIRMATE IL PATROCINIO E NASCONDETE LA MANO. PD, AVS, Progressisti, Sinistra Futura, Orizzonte Comune, complici dell’occupazione militare. A Foras sa Joint Stars!». Veglia sotto il Palazzo del Consiglio Regionale – foto Youtube Il mattino Al mattino un gommone con issate le bandiere dei Quattro Mori, che voleva uscire dal porto per raggiungere la spiaggia di Calamosca, è stato subito fermato e le persone a bordo identificate. Scrive nella sua pagina facebook l’avvocato Michele Zuddas, che era a bordo del gommone: «Quell’identificazione, quel momento assurdo durato più di un’ora, ha avuto il sapore amaro della repressione sottile. Non urlata, non gridata… ma insinuata, insinuante. Come se fossimo ospiti indesiderati nelle nostre acque. Come se la nostra identità, oggi, fosse un problema. A pochi metri da noi, nel cuore del Golfo degli Angeli, dominava la scena una portaerei. Simbolo mastodontico dell’operazione militare Joint Stars 2025, la più grande esercitazione bellica d’Italia. Un’intera isola trasformata in teatro di guerra. Cieli chiusi, strade militarizzate, porti occupati. E intanto a noi, cittadini sardi e pacifici, si chiede di giustificare una bandiera. Mentre la guerra sfila in parata e si traveste da beneficenza, le voci libere vengono osservate con sospetto». Intorno alle 10:00 del mattino, nella piazza dedicata alle vittime della MOBY DICH, la manifestazione indetta dalle associazioni CSS (Confederazione Sindacale Sarda), Assotziu consumadoris, Sardegna Pulita, con interventi, canzoni contro la guerra e l’installazione di una tenda per gli screening psichiatrici per il personale militare. Sportello sanitario gratuito per militari – foto facebook Di seguito, davanti al porto, il “Presidio Permanente del Popolo Sardo” ha dato via al corteo funebre, con medici e paramedici in camice bianco e numerose donne vestite in nero recanti ciascuna una foto dei bambini e delle bambine massacrati a Gaza. Un gruppo di esse in mezzo ad alcune bare bianche cantava S’attititu, il lamento funebre tradizionale, in questo caso davvero straziante. Raffigurazione straordinaria del crimine perpetuato contro il personale sanitario massacrato a Gaza e le migliaia di bambine e bambin uccisi.  Più delle parole, parlano le immagini. Donne vestite a lutto con immagini di bambini e bambine di Gaza – foto Youtube Striscioni molto eloquenti: «Ci aprono le navi da guerra e ci chiudono i pronto soccorso»; «Mentre la sanità cade a pezzi, voi patrocinate la propaganda delle armi»; «La propaganda delle armi non cura i bambini…li uccide». Dal pomeriggio alla sera Dalle 16:00 del pomeriggio, il raduno in Piazza Costituzione, davanti al Bastione Saint Remy. Intorno alle 17:00 parte il corteo contro le esercitazioni militari e per la Palestina, organizzato dal “Comitato Sardo di Solidarietà con la Palestina”, con diverse centinaia di cittadini e cittadine, con bandiere della Palestina in primo piano. All’arrivo in piazza Matteotti, davanti al Porto in cui ormeggia la Nave Trieste, prima che iniziassero gli interventi, la polizia in assetto antisommossa ha impedito a colpi di manganellate l’accesso al porto a un gruppo di manifestanti. Polizia schierata in assetto antisommossa – foto di Arianna Rasano Tornata la calma, la manifestazione ha proseguito con interventi di alcune operatrici sanitarie, l’infermiera Teresa Concu e la dottoressa Claudia Zuncheddu, che hanno espresso un giudizio critico su un’operazione di propaganda subdola di aiuto “caritatevole” (Joint Stars Charity) espletato su una nave da guerra, quando la salute è un diritto pubblico e universale sancito dalla Costituzione. Diritto in realtà  negato a causa della riduzione della spesa pubblica per la sanità, con tagli di posti letto, di personale, chiusura o depotenziamento dei piccoli ospedali periferici, mentre si decide l’incremento delle spese militari, si continuano a inviare armi a Israele che continua a massacrare le bambine e i bambini nella Sriscia di Gaza. Piazza Matteotti, la parola alle operatrici sanitarie – foto di Pierpaolo Loi L’intervento appassionato di Fawzi Ismail presidente dell’associazione “Amicizia Sardegna Palestina” ha messo l’accento sul fatto che la guerra di distruzione di Gaza e della Palestina non è iniziata il 7 Ottobre 2023, ma è il progetto sionista, che nasce ben prima della Shoah, di occupazione della Palestina e di espulsione dei palestinesi dalla propria terra. I palestinesi, a Gaza e in Cisgiordania, continueranno a resistere, nonostante il mondo resti a guardare senza nulla fare per fermare il genocidio in atto. Un discorso denso e ben articolato difficile da sintetizzare, che ha riscosso l’approvazione delle persone presenti in piazza al grido di Palestina libera! Giovani artiste contro le esercitazioni militari e per la Palestina – foto di Pierpaolo Loi La manifestazione è andata avanti fino alle ore 21:00 con interventi di artisti con la loro musica e le loro canzoni in solidarietà ap popolo palestinese. Pierpaolo Loi