MIGRANTI: ALLA SEA WATCH 5 ASSEGNATO IL PORTO PIÙ LONTANO. “FAR SOFFRIRE LE PERSONE SEMBRA ESSERE L’UNICO SCOPO DELLE AUTORITÀ ITALIANE”
La nave Sea-Watch 5 ha portato a termine il salvataggio di 190 persone in due
distinte operazioni nel Mediterraneo centrale tra l’8 e il 9 maggio 2025.
Dopo i soccorsi, l’imbarcazione aveva ricevuto dalle autorità italiane
l’assegnazione del porto di Civitavecchia, scalo molto lontano dalle posizioni
in cui si sono svolte le operazioni di soccorso in mare, soprattutto se si
considerano le condizioni delle persone soccorse, stremate dal viaggio e dai
molti giorni passati in mare oltre che dalla permanenza su una nave che, pur
attrezzata per il soccorso marittimo, non è pensata per il trasporto prolungato
di persone. Per questo attiviste e attivisti hanno chiesto l’assegnazione di un
porto sicuro più vicino.
In tutta risposta, lo stato italiano ha assegnato un porto ancora più lontano:
Marina di Carrara, aggiungendo altri 240 km di navigazione verso nord.
“Sembra che l’unico scopo delle autorità italiane sia, oltre a tenerci lontano
dai luoghi di soccorso, far soffrire di più le persone, costringerle a ulteriori
sofferenze oltre a quelle che hanno già vissuto”. Lo afferma microfoni di Radio
Onda d’Urto Luca Faenzi, di Sea-Watch Italia. Ascolta o scarica.