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Le Red Rebels di Extinction Rebellion sfilano a Faenza nell’anniversario dell’alluvione
Questa mattina, pochi giorni dopo le commemorazioni ufficiali per il secondo anniversario della terribile alluvione che sconvolse la Romagna nel maggio 2023, un corteo di rosse figure silenziose ha sfilato per le vie del centro di Faenza. Le Red Rebels, un gruppo di teatro performativo nato nel 2019 all’interno del movimento per il clima Extinction Rebellion, sono presto diventate un simbolo internazionale della lotta nonviolenta contro la crisi climatica. Apparse verso mezzogiorno in Piazza della Libertà, con le vesti scarlatte ondeggianti al vento, hanno attraversato il centro silenziosamente con movimenti lenti e coreografici, passando per luoghi simbolici della città come Corso Aurelio Saffi, il Ponte delle Grazie e corso Europa, nel cuore di Borgo Durbecco, uno dei quartieri più danneggiati dalle ripetute esondazioni.  La zona di Faenza è stata una delle più colpite dai recenti eventi climatici estremi, con ben tre alluvioni nell’arco di soli 16 mesi che hanno messo a dura prova gli abitanti e l’economia del luogo, un esempio evidente, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di come l’aggravarsi della crisi climatica sta impattando su territori e popolazioni dell’area mediterranea. “Le preoccupazioni della cittadinanza si scontrano tuttavia con la burocrazia e l’inattività dei governi centrali, tanto che la giunta comunale ha annunciato a settembre di voler procedere alla messa in sicurezza dei fiumi Lamone e Marzeno senza attendere le autorizzazioni ufficiali, mentre i timori della popolazione aumentano ad ogni pioggia”, spiega Extinction Rebellion.  Il rischio infatti è quello di vedere il fiume come un nemico, alzando muri e desertificando gli argini, dimenticando che sono proprio la cementificazione e il consumo di suolo ad aggravare le condizioni già critiche di un territorio fragile di fronte ai cambiamenti climatici.  In solidarietà alla popolazione romagnola, le Red Rebels hanno camminato insieme come simbolo del dolore di chi ha visto la sua casa distrutta dall’acqua, ma anche della forza vitale che può risvegliare il senso di comunità e di impegno per il futuro del nostro pianeta. Ma la performance artistica delle Red Rebels non si limita a denunciare l’emergenza ecoclimatica, parla anche di diritti civili e vittime di guerra. Infatti, mentre oggi in tutta Italia si piangono i 50.000 morti di Gaza, anche le Red Rebels hanno voluto lasciare un sudario bianco per sottolineare come l’industria degli armamenti e quella dei carburanti fossili siano due facce della stessa medaglia, che contribuiscono in egual modo alla distruzione degli ecosistemi e della vita sulla Terra. Le Red Rebels ed Extinction Rebellion ci incoraggiano a “comprendere la profonda interconnessione che ci lega agli altri esseri viventi e alla natura, che potrebbe essere la nostra unica speranza di salvezza”.    Fonti:   * ilpiccolo.org – Faenza, la mappa delle tre alluvioni * Il Post – A Faenza si è allagato di nuovo lo stesso quartiere dello scorso anno * INGV Ambiente – Impatto dei cambiamenti climatici nel Mediterraneo * Corriere della Sera – Allarme Mediterraneo, è l’area più colpita dai cambiamenti climatici dopo l’Artico * Radio Città Fujiko – “Un sudario per Gaza”, la mobilitazione per ricordare le vittime del massacro Extinction Rebellion
Primavera Rumorosa: red rebels e clown army sfilano e giocano per le vie di Roma
Ieri, in una Roma ancora blindata per i funerali del Papa, un fiume rosso sangue scorre per la città adagiandosi poi con teatrale eleganza sulla statua di Giuseppe Mazzini di fronte al Circo Massimo. Sono le Red Rebels, un gruppo satellite del movimento per il clima Extinction Rebellion. Con trucco bianco e movimenti lenti ispirati al teatro tradizionale giapponese e al teatro di strada, le Red Rebels simboleggiano la sofferenza, il dolore, il giudizio, la distruzione, l’indifferenza, ma anche l’amore per il pianeta e per la vita. La Red Rebel Parade, seguita da una street parade musicale e artistica che ha sfilato fino al quartiere Testaccio circondata da un imponente cordone delle forze dell’ordine, è stata il terzo evento della Primavera Rumorosa annunciata da Extinction Rebellion dal 25 aprile al 1 maggio. La manifestazione è colorata e variegata, composta da tutte le anime del movimento, bambini e anziani compresi. L’obiettivo di Extinction Rebellion di portare “amore e rabbia” nelle strade di Roma sembra essere stato raggiunto: l’atmosfera è festosa, molti passanti si fermano a guardare e parlare con i manifestanti, perfino alcuni agenti di polizia sorridono e battono un piede a ritmo di musica. Ad intrattenere le forze dell’ordine ci pensa anche la Clown Army, un altro gruppo satellite di Extinction Rebellion, noto per le sue performance ironiche e dissacranti. Il corteo arriva a destinazione senza alcun incidente, un buon auspicio per le prossime giornate della Primavera Rumorosa. Mara Zanella Pressenza Redazione Romagna Redazione Italia
Rebel parade: Extinction Rebellion colora di rosso le strade di Roma con una parata resistente
Questo pomeriggio la Rebel Parade di Extinction Rebellion ha sfilato per le strade di Roma: il corteo, formato da centinaia di persone vestite di rosso, è partito alle 15 da Piazzale Ugo La Malfa, al Circo Massimo, e ha attraversato la città fino a Piazza Giustiniani, guidato da un carro musicale su cui si sono esibiti diversi artisti tra cui Sharxx, Lotta, Logos, Laparteintollerante, Alice Olivari, Teatro Selvatico. “Non sarà solo un corteo” aveva annunciato il movimento sui suoi social: ed infatti la parata ha visto susseguirsi musica, creatività ed azioni sceniche, come quella delle Red Rebels, simbolo internazionale della lotta contro la crisi climatica, che hanno sfilato lente e silenziose tra le persone stese a terra per un die-in. “Mentre i governi investono in un futuro di morte, finanziando armi e combustibili fossili, abbiamo deciso di portare colori e musica per la città, per celebrare la vita e la Terra” spiega Paola di Extinction Rebellion “E in particolare portiamo il rosso, simbolo dell’emergenza e del dolore, ma anche della Resistenza”. Rosso è anche il colore distintivo delle Red Rebels: ispirate ai mimi e al teatro di strada, i vestiti rossi come il sangue e le loro movenze lente simboleggiano la sofferenza, il dolore, il giudizio, la distruzione, l’indifferenza, ma anche l’amore per il pianeta e per la vita tutta. Dopo l’affissione al Colosseo dello striscione recante una frase di Papa Francesco “Disarmare la Terra” di ieri, e quella a Ponte Vittorio Emanuele “Difendere la Terra, non i confini” di questa mattina, Extinction Rebellion continua la sua “Primavera Rumorosa”, la settimana di mobilitazione indetta per la libertà, il lavoro e la giustizia ecoclimatica, a ponte tra le due date simbolo del 25 Aprile e del Primo Maggio. In risposta alla svolta pericolosamente autoritaria attuata dal governo, volta a reprimere il dissenso in piazza come nelle carceri e nei CPR, inasprendo le pene per chi protesta, anche passivamente, la Rebel Parade vuole essere un invito a manifestare gioiosamente. “Non possiamo restare indifferenti di fronte al restringimento dello spazio democratico e al caos climatico”  aggiunge Isabella, dopo essersi tolta l’abito da Red Rebel. Nell’ultimo anno, infatti, le conseguenze della crisi ecoclimatica sono state disastrose: 335 i morti causati dagli eventi climatici estremi in Europa secondo Copernicus e circa 218,6 milioni di sfollanti interni a causa di disastri ambientali negli ultimi 10 anni, numeri che sono destinati ad aumentare con l’esponenziale aumento delle temperature e che spingeranno sempre più persone a migrare forzatamente. Nonostante l’urgenza, il clima sparisce dai programmi di governo, che si allontana sempre più dalle priorità dei cittadini, specialmente i più giovani, e sceglie invece di criminalizzare e mettere a tacere coloro che protestano per la giustizia climatica.  “Rifiutiamo fermamente questa violenza e decidiamo invece di riprenderci i nostri corpi e renderli politici attraverso un momento che unisce la danza e il movimento all’arte e alla lotta per una trasformazione radicale della nostra società, verso un mondo di cura e rispetto di tutti i corpi e gli individui” conclude Isabella. Extinction Rebellion