Taranto. Un albero per ricordare, un gesto per educare alla pace
Il seme dell’albero di kaki sopravvissuto all’esplosione nucleare di Nagasaki
germoglierà in una scuola di Taranto: domani 29 aprile la cerimonia di
piantumazione
EVENTO NELL’IISS RIGHI DI TARANTO (VIA DANTE)
Un albero per ricordare, un gesto per educare alla pace
Da Nagasaki a Taranto: “Pianteremo al Righi l’albero della speranza”
Il progetto Kaki Tree: un seme della pianta sopravvissuta alla bomba nucleare da
far crescere, come simbolo di pace
A ottant’anni dell’olocausto nucleare di Nagasaki l’Istituto Righi di Taranto
accoglie un’iniziativa dal forte valore simbolico ed educativo: la piantumazione
di un albero di kaki nato da un seme dell’unico albero sopravvissuto
all’esplosione atomica del 9 agosto 1945.
Alle ore 9 del 29 aprile nella biblioteca del Righi vi sarà l’incontro con il
presidente del progetto europeo, il prof. Francesco Foletti di Brescia. A
seguire vi sarà la cerimonia di piantumazione che sarà realizzata dagli
studenti.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’associazione “Nagasaki – Brescia,
Kaki Tree for Europe”, custode dei semi di seconda generazione del celebre
albero sopravvissuto alla bomba atomica.
L’associazione promuove un messaggio semplice e potente: coltivare la pace è
possibile, proprio come una pianta può rinascere anche dopo la devastazione più
estrema, se accudita con cura e memoria.
La cerimonia del 29 aprile vedrà studenti e docenti concretamente impegnati
nell’evento e in un momento di riflessione.
Un impegno nel segno dell’educazione alla pace, come indicato dall’Obiettivo 4
dell’Agenda ONU 2030 e dalla nuova Raccomandazione UNESCO del 2023, che invita
le scuole di tutto il mondo a promuovere la cultura della nonviolenza, del
dialogo e della cittadinanza globale.
L’iniziativa si colloca nel percorso educativo del progetto Ecodidattica e
rappresenta per Taranto un gesto concreto e carico di speranza: un piccolo
albero piantato in un istituto scolastico, che diventa simbolo di resilienza e
di futuro, antidoto alla rassegnazione.
Ogni giovane che si prenderà cura di quell’albero sarà un custode del suo
messaggio di pace.
Alessandro Marescotti