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Milano Civil Week: l’Europa siamo anche noi!
Nelle giornate tra l’8 e l’11 maggio si è tenuta a Milano presso il palazzo Giureconsulti di Piazza Mercanti l’Edizione 2025 della Civil Week, con la partecipazione di personalità come Mario Monti, Raffaele Fitto, il Sindaco Sala, Pina Picerno, Enrico Letta, Liliana Segre, Roberta Metsola e tanti altri personaggi. Il tema di fondo era “L’Europa siamo noi”, associato alla settimana del volontariato milanese del terzo settore. C’eravamo anche noi, del CLN Resistenza di Milano, “personaggi” che non sono passati inosservati, presenti dall’inizio alla fine, per tre lunghi giorni consecutivi, con volantini e cartelloni. Come guardiani della soglia, ai lati della porta d’ingresso, abbiamo distribuito a ogni partecipante, invitato e relatore, organizzatori e collaboratori, oltre che ai tanti passanti, il nostro “lasciapassare” costituito da ben due volantini. In un volantino era espressa una prospettiva divergente rispetto al tema proposto dagli organizzatori: “Questa Europa non siamo noi” come già avevamo argomentato su questa testata qualche giorno fa. Nell’altro la buona notizia, che neppure l’organizzazione di questa manifestazione (fra cui il Corriere della Sera, che pure avrebbe un inserto settimanale e relativa redazione in tema di “Buone Notizie”) ha dato e cioè quella del People’s Peace Summit che si è svolto in contemporanea alla Civil Week, nel cuore di Gerusalemme (innumerevoli articoli su Pressenza, di cui l’ultimo della serie qui). In totale sono stati distribuiti 2.000 volantini, l’ultimo dei quali con grande soddisfazione alle 19,50 di sabato 10 maggio. Soddisfazione per la riuscita di questa piccola iniziativa nata in continuità con l’attenzione portata dal gruppo da circa due anni al tema della censura, della propaganda e della manipolazione delle informazioni del mainstream. La manifestazione, per come è stata proposta, ci è apparsa subito un’ulteriore operazione di propaganda che dai mezzi di informazione, che ogni giorno di più stanno perdendo lettori e spettatori oltre che credibilità, si è trasferita direttamente e fisicamente a contatto con i cittadini. Il volantino ricorda infatti anche le varie e precedenti manifestazioni e mostre diffuse sul suolo cittadino che, attraverso accattivanti temi e altisonanti collaborazioni, luoghi suggestivi, contesti normalmente non accessibili al pubblico, personaggi famosi del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile (il tutto naturalmente in modo assolutamente gratuito), hanno cercato di far passare messaggi e costruire un pensiero che rischia di diventare acritico, basato sulla fiducia. Ma fiducia in chi e cosa? Fiducia nelle fonti di sapere istituzionale; fiducia nell’operato di chi ci governa anche quando non possiamo essere d’accordo; fiducia nei valori e obbiettivi dell’Unione Europea. Ciò che accade è sotto gli occhi di tutti: una realtà distorta e distopica, risultato dell’ottundimento delle coscienze generato da una grande manipolazione che a livelli diversi di consapevolezza e per differenti ragioni opera ormai ovunque. E come risultato guerre, povertà, inquinamento, genocidio, censura…ma noi dovremmo avere fiducia. Inutile dire che la nostra presenza ha enormemente disturbato gli organizzatori, che ci hanno dapprima sopportato non potendo fare altro e poi incalzato dicendo che non avevamo capito nulla di ciò che si stava svolgendo all’interno e che stavamo rovinando tutto con la nostra presenza. Punti di vista diversi e legittimi che abbiamo discusso con le molte persone con cui siamo entrati in contatto: insegnanti, giovani, stranieri incuriositi, invitati sorpresi, organizzatori disgustati, passanti casuali. Fra i tanti incontri una passante si è dichiarata “Rappresentante in Italia della Commissione Europea” e ha “minacciato” di segnalare i nostri volantini agli uffici di Bruxelles per una possibile azione nei nostri confronti. Vedremo cosa succederà. Il contatto con le persone è fondamentale e questo è stato ben compreso, dovrà esserlo sempre più anche per le voci dissenzienti. Noi siamo fiduciosi che le tante piccole fiammelle che già ci sono e operano diventeranno presto una grande luce diffusa che illuminerà la realtà. Che potrà non essere piacevole, ma almeno sapremo con chi abbiamo a che fare e finalmente ci organizzeremo. Intanto anche dei semplici volantini e qualche manifesto possono fare molto!     Loretta Cremasco
Questa Europa non siamo noi
Il 9 maggio è la Giornata dell’Europa: si celebra infatti il 75º anniversario della dichiarazione presentata il 9 maggio 1950 dall’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman. Nel documento si proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune la produzione di questi materiali. La CECA è stata la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali. Il testo esordiva con queste parole: “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi….Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche.” Pace mondiale, sforzi creativi, contributo al mantenimento di relazioni pacifiche sono queste le prime parole e propositi per quella che doveva essere un’Europa determinata a non entrare mai più in guerra e a ricercare pace e prosperità per la propria comunità. Per commemorare questo evento si svolgeranno celebrazioni in Italia un po’ ovunque; Milano non è da meno, decidendo di associare questa ricorrenza all’edizione 2025 della Milano Civil Week. Il titolo della manifestazione è “L’Europa siamo noi”. Il terzo settore e i volonterosi cittadini milanesi, ossia la parte migliore della nostra comunità, sono stati chiamati con la loro operosità e centinaia di laboratori, conferenze, attività sul campo ad essere, loro malgrado, testimonial nel promuovere “i valori di democrazia, inclusione e solidarietà che fondano l’Unione Europea” così come recita il manifesto della Civil Week. Ma qualcuno non sembra essere d’accordo, non tanto sui principi e i valori, quanto sull’associazione che i promotori della manifestazione (Comune di Milano con il Sindaco Sala e il Corriere della Sera) hanno operato. Un gruppo di attivisti si è chiesto: “Ma di quali principi e valori stiamo parlando?” L’Europa nella quale viviamo è quella idealizzata dai media e da queste “celebrazioni”, o siamo in una dimensione distopica dove parole di verità racchiudono una realtà di menzogna? La risposta non lascia alcun dubbio. Il volantino che verrà distribuito in Piazza Mercanti, dove si terranno gli incontri istituzionali, è chiaro ed invita a un risveglio dall’incantesimo delle belle parole, dal vuoto di senso di queste rispetto alla realtà dei fatti. Recita il volantino “Associare il concetto dell’Europa (per ciò che l’Europa sta esprimendo e non per quello che dovrebbe essere) alla manifestazione della Milano Civil Week è una chiara operazione di propaganda… L’Europa siamo noi non è che l’ultimo goffo tentativo, rispetto ad altre recenti e patinate manifestazioni, di associare “(o meglio strumentalizzare) il buono, il bello, il giusto, in questo caso l’operosità, con il meno buono spirito guerrafondaio del Rearm Europe, che sottrae risorse fondamentali ai veri bisogni dei cittadini…” Gli attivisti del CLN Resistenza di Milano non ci stanno e dicono: “QUESTA EUROPA NON SIAMO NOI” – Non siamo l’Europa che chiama al riarmo per una prossima guerra – Non siamo l’Europa che censura e reprime ogni pensiero ed espressione non allineata – Non siamo l’Europa che gira le spalle con un silenzio mortale al genocidio che si sta compiendo a Gaza Loretta Cremasco