LEGAMBIENTE: PRESENTATO IL REPORT SULLO STATO DELLE BONIFICHE. “SONO SEMPRE PIÙ IN IN STALLO”
Si intitola “Le bonifiche in stallo. L’immobilismo politico e il futuro dei siti
inquinati” ed è il report stilato da Legambiente insieme alle altre realtà parte
della campagna “Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato”.
Un report che tratteggia un quadro tutt’altro che roseo, mostrando come il
nostro Paese abbia un grosso problema sul fronte del risanamento dei territori
inquinati. Per citare qualche dato: dei 148mila ettari di terreno inquinato,
suddivisi nei 41 siti di interesse nazionale perimetrati, solo il 6% è stato
bonificato e se si guarda alla falde acquifere, la percentuale delle bonifiche
effettuate scende drammaticamente al 2%.
Le cause sono molte, tutte dettagliatamente documentate nel report: si va dai
gravi ritardi amministrativi, all’incremento dei reati per omessa bonifica degli
ultimi anni.
“In Italia – scrivono le realtà parte della campagna “Ecogiustizia subito” –
manca una strategia nazionale per le bonifiche che metta a sistema il
risanamento ambientale delle aree e la tutela della salute delle persone in una
visione di riconversione industriale dei siti. Proponiamo una road map nazionale
con 12 interventi chiave per garantire ecogiustizia e un nuovo futuro al popolo
inquinato”.
In questo quadro, tra le bonifiche ancora in stallo, compare anche quella del
sito industriale Caffaro, una delle aree più inquinate non solo della Lombardia,
ma dell’intera penisola. Eppure si tratta di una bonifica giudicata urgente, già
autorizzata e finanziata. “Un vero paradosso”, come lo ha definito ai nostri
microfoni Danilo Scaramella, presidente di Legambiente Brescia.
Abbiamo approfondito tutto questo, entrando nei dettagli del report, della
campagna collegata e della situazione specifica della Caffaro con Mariateresa
Imparato, presidente di Legambiente Campania, e Danilo Scaramella, presidente di
Legambiente Brescia Ascolta o scarica