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Come diventare una delle “20 Zero Waste Cities” delle Nazioni Unite
Non sono pochi anche nel nostro Paese gli attori locali che da anni agiscono per trasformare in realtà la visione di un futuro a rifiuti zero. Il ruolo della gestione dei rifiuti, delle misure anti-incenerimento e della riduzione della produzione di plastica nel diminuire le emissioni globali di gas serra diventerà sempre più importante. E tante città lavorano per diventare o per confermarsi come “Comuni a Rifiuti Zero”, esprimendo un impegno costante per eliminare i rifiuti alla fonte. Invece di bruciarli o seppellirli, ci si concentra insomma sulla progettazione e implementazione di sistemi che ne prevengano la produzione fin dall’inizio. In Europa da tempo è attiva una rete dei Comuni verso rifiuti zero, che comprende realtà all’avanguardia nel campo della gestione e delle risorse dei rifiuti, come il distretto di Contarina in Veneto, il più performante in Europa. Tuttavia, l’obiettivo di Zero Waste Europe non è solo quello di dare visibilità ai migliori risultati, ma anche di facilitare e riconoscere l’impegno di quei Comuni che, pur ottenendo risultati insoddisfacenti, sono fermamente impegnati a progredire costantemente verso rifiuti zero (qui per visitare la rete dei Comuni europei a rifiuti zero, trovare il Masterplan Rifiuti Zero per unirsi a loro e confrontare le loro prestazioni rispetto ad altre città europee: www.zerowastecities.eu). I Comuni Italiani che hanno adottato la strategia Rifiuti Zero alla fine dello scorso novembre erano 337, per un totale abitanti di 7.284.392 (https://www.zerowasteitaly.org/comuni-rifiuti-zero/). L’Associazione ZERO WASTE ITALY, costituita nel maggio 2009 con il compito primario di raccordare le iniziative Zero Waste italiane con le reti europee e mondiali, ha –  tra le altre iniziative – messo a punto un utile strumento operativo per amministratori, tecnici e attivisti, che permette di valutare efficacia, efficienza ed economicità dei sistemi comunali di gestione dei rifiuti. Un Vademecum che, una volta raccolti i dati necessari, permetterà di: identificare eventuali criticità strutturali; collocare il sistema analizzato in una delle tre fasce – patologico, fisiologico, virtuoso; ricevere supporto gratuito da un Gruppo di Monitoraggio dedicato, per proporre “terapie” e miglioramenti concreti (qui per scaricare il Vademecum: https://www.zerowasteitaly.org/wp-content/uploads/2025/07/Vademecum-Rifiuti.pdf). Per incoronare le 20 Città “Zero Waste Cities” le Nazioni Unite hanno indetto ora un concorso. In risposta all’appello del Segretario Generale dell’ONU per un’azione trasformativa in materia di rifiuti, il Comitato Consultivo Rifiuti Zero invita le città a presentare una breve descrizione del proprio progetto e a compilare un breve questionario entro il 19 settembre 2025, partecipando così ad una selezione che promette visibilità globale e un sostegno di alto livello per orientare le politiche e sbloccare finanziamenti. La partecipazione rappresenta un’opportunità unica per dimostrare leadership in innovazione, inclusività e sostenibilità olistica e per ispirare altri a replicare il successo ottenuto nella propria Comunità. Come si ricorderà, il 30 marzo 2023 il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha istituito il Comitato Consultivo Rifiuti Zero, in conformità con la  Risoluzione 77/161 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Selezionato per le sue conoscenze e competenze, il Comitato è composto da 11 membri eminenti che presentano e pubblicano buone pratiche e storie di successo, sensibilizzando e promuovendo iniziative locali e nazionali per l’obiettivo Rifiuti Zero. Il Comitato Consultivo si concentra sulla condivisione di buone pratiche, casi di studio e briefing tematici per accelerare la transizione globale verso una gestione sostenibile dei rifiuti, in linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Per poter partecipare alla selezione occorre compilare – in qualsiasi lingua delle Nazioni Unite preferita – un breve questionario e inviarlo a  advisoryboard.zerowaste@un.org.  Bisogna nominare il file “Nome della tua città” e includere nell’oggetto: 20 Città Rifiuti Zero “Il nome della tua città”. Venti proposte tra quelle pervenute saranno pubblicate e presentate dal Comitato Consultivo e messe in evidenza sulla sua pagina web dedicata. Le proposte selezionate saranno inoltre presentate dai membri del Comitato Consultivo in occasione di eventi di alto livello. I criteri premianti nella selezione sono: impatto e sostenibilità; comunicazione e sensibilizzazione a rifiuti zero; quadro politico; partnership e collaborazione; inclusività ed equità sociale; innovazione e tecnologia; sostenibilità finanziaria; scalabilità e trasferibilità; monitoraggio e reporting: (https://unhabitat.org/sites/default/files/2025/07/02_selection_criteria_20_zero_waste_cities.pdf). Per qualsiasi domanda specifica o per ricevere informazioni e supporto nella compilazione o nell’invio del questionario, la Segreteria del Comitato consultivo ha già offerto chiamate tramite Microsoft Teams, possibilità offerta anche per lunedì 8 settembre 2025 dalle 17:00 alle 18:00 (qui per registrarsi: https://events.teams.microsoft.com/event/1c48dbea-7bd5-431f-9c9f-25c49999b962@0f9e35db-544f-4f60-bdcc-5ea416e6dc70). Qui per maggiori informazioni sulla selezione: https://unhabitat.org/join-us/calls/zero-waste-cities-nominate-your-city-town-or-municipality. Qui per approfondire la realtà dei “Comuni rifiuti zero”: https://zerowasteeurope.eu/our-work/zero-waste-cities/.   Giovanni Caprio
8 – 10 maggio 2025, XVIII Festival Tulipani di seta nera per superare la “cultura dello scarto”
Il Festival Internazionale del Film Corto “Tulipani di seta nera”, organizzato dall’Associazione L’Università Cerca Lavoro (UCL), è la rassegna di audiovisivi brevi che, attraverso le opere cinematografiche selezionate per il concorso, propone lavori d’autore di interesse sociale. L’edizione 2025, presentata alla stampa da Diego Righini, Presidente, e Paola Tassone, Direttrice artistica, rinnova la dedizione allo sviluppo della cultura umanitaria. Disuguaglianze e solitudine, salute mentale e disabilità, violenza sulle donne e migrazioni, malattia e guerra rappresentano una denuncia visiva di ciò che alcuni preferirebbero rimuovere, affinché si trasformi in presa di coscienza e cambiamento interiore ed esteriore. Quest’anno Tulipani di seta nera abbraccia in particolare l’eredità testamentaria di Papa Francesco. Monsignor Giovanni Fusco insieme alla conduttrice Lorena Bianchetti, intervenuti alla presentazione, hanno sviluppato senso e ricchezza dell’argomento. “Credo che uno dei passi più importanti che Papa Francesco ha chiesto di realizzare è il superamento della cultura dello scarto” ha detto in conferenza stampa Monsignor Giovanni Fusco, docente dell’Università Lumsa. “Papa Francesco ha valorizzato le periferie del mondo e le periferie antropologiche. Credo che anche il cinema possa essere un ulteriore veicolo di superamento della cultura dello scarto, partendo dal presupposto che le diversità non sono mai un impoverimento”. Lorena Bianchetti, ha aggiunto: “Papa Francesco ha chiesto la pace, ha chiesto di mettere fine alla guerra, ha parlato del mercato delle armi, usando l’espressione infantilismo bellico. Noi dobbiamo recuperare il silenzio che ci permette di ascoltare l’altro e di accogliere l’altro. Questo festival è un appuntamento significativo per accendere i riflettori su quella che da parte della società viene chiamata fragilità e che a mio avviso invece è autenticità”. Il Festival Tulipani di Seta Nera ha visto una grande partecipazione internazionale, con ben 500 opere iscritte nelle sue quattro sezioni: 300 cortometraggi, 70 documentari, 80 SocialClip e 50 digital series, provenienti da tutto il mondo, inclusi Cina, Russia, USA, Argentina, Iran e Israele. Tra le 97 opere selezionate per il Premio sorriso Rai Cinema Channel, visibili sulla piattaforma Rai Cinema Channel dal 1 aprile all’11 maggio, il vincitore sarà scelto basandosi sul numero di visualizzazioni. Le opere finaliste La sezione dei Cortometraggi vede come direttore artistico Paola Tassone e come presidente di giuria Giovanni Veronesi. I corti inviati sono stati 300 e tutti si sono distinti per la potenza dei messaggi universali e la grande sensibilità dei giovani registi. I corti finalisti sono: “Amina” di Serena Tondo; “Fiabexit” di Lorenzo Giovenga e Giuliano Giacomelli; “2020: Odissea nello spazio Covid” di Pierfrancesco Campanella; “Gli Elefanti” di Antonio Maria Castaldo; “La legge del mercato” di Alessandro Panza; “La vie en rouge” di Andrea Fornalè; “L’acquario” di Gianluca Zonta; “L’ultimo sogno” di Davide Maria Marucci; “Mercato libero” di Giuseppe Cacace; “Milo” di Daniele Fabietti; “Ronzio” di Niccolò Donatini; “Rosetta” di Vincenzo Palazzo; “Vivremo nelle pareti” di Rocco Anelli. Per quanto riguarda i Documentari il direttore artistico di sezione è Christian Carmosino Mereu, mentre il presidente di giuria è Mariangela Barbanente. I finalisti selezionati tra 70 documentari sono 7 (molti tra i quali opere prime): “Jawhara Insha’allah” di Arianna Proietti Mancini e Claudia Paola Sagona; “L’ultima veglia” di Nicolò Ribolla; “Persone” di Carlo A. Bachschmidt; “R_evolucion” di Jacopo Brucculeri e Gianluca Paolisso; “Sbam” di Diego Monfredini; “Se io non dimentico” di Vincenzo de Caro; “Tineret” di Nicolò Ballante. La sezione Social Clip è guidata da Claudio Guerrini, mentre la giuria è capitanata da Silvia Salemi. Le opere giunte a giudizio sono 80. Ecco i finalisti: “Blood Soaked Earth” di Marco Ferrara; “Come Paride” di Marina Fastoso; “I nostri fiori” di Virginia Imbimbo; “Il futuro è degli ingenui” di Luca Bizzi; “Jay” di Francesca Alotta e Andrea Dathe Martelli; “Le pasticche” di Riccardo Andreani; “Noche que se va” di Luca Maffoni; “Rosso” di Patrizia Di Martino; “Sono come te” di Beppe Stanco & Simone Forti;  “Vivi se ne va” di Viviana Iannizzi. Infine, la sezione Digital Serie che conta 50 candidati fa affidamento al direttore artistico Janet De Nardis e al presidente di giuria Vincent Riotta. I selezionati per la finale sono: “Dammi il la” di Daniele Chiariello, “Discreet” di Sophia Belahmer e Juliette Gosselin; “Memories of a forgotten child” di Lars Smekal; “Never too late” di Lorenzo Vignolo e Salvatore De Chirico; “Power up” di Rose of Dolls e Oliver Mend; “Prayer international series” di Young Man Kang; “The meteorites” di Nadia Louis-Desmarchais; “We are fearless” di Raffaele Iardino, Gianmaria Fiorillo, Raffaele Ciriello e Antonio Zannone. Tutte le proiezioni si terranno tra l’8 tra e il 10 maggio al The Space Cinema Moderno di Roma, Piazza della Repubblica 43-45   Bruna Alasia