DESENZANO DEL GARDA (BS): ASSEMBLEA PER LA PALESTINA INTERROTTA DALLA POLIZIA
Il Collettivo Gardesano Autonomo che ha la sua sede a Desenzano, in Provincia di
Brescia, denuncia una “grave indimidazione” da parte di agenti di Polizia,
intervenuti nella giornata di domenica durante una partecipata assemblea per la
Palestina presso la Casa dei Popoli Thomas Sankara.
Pochi minuti dopo l’inizio è sopraggiunta una volante che voleva “verificare”
l’incontro e filmare i presenti. “È estramente grave quanto è successo”,
scrivono attivisti e attiviste del collettivo gardesano, “una qualsiasi
assemblea in una sede associativa potrebbe diventare oggetto di controllo
poliziesco”.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto il commento di Alessandro Scattolo, del
Collettivo Gardesano Autonomo. Ascolta o scarica.
Di seguito il comunicato diffuso dal Collettivo Gardesano Autonomo:
“GRAVE INTIMIDAZIONE POLIZIESCA VERSO GLI ATTIVISTI PRO-PALESTINA. USATE LE
BODYCAM PER FILMARE I RAPPRESENTANTI POLITICI PRESENTI
Nella giornata di domenica (12 ottobre) si è tenuta una partecipata assemblea
presso la Casa dei Popoli Thomas Sankara a Desenzano del Garda. Presenti 30
persone tra attivisti, docenti e un nutrito gruppo di studenti e studentesse,
riuniti per organizzare un’iniziativa in solidarietà al popolo palestinese.
Pochi minuti dopo l’inizio della riunione è sopraggiunta una volante della
Polizia con lo scopo di “verificare” lo svolgimento dell’incontro. Di fronte a
un atteggiamento simile non abbiamo permesso l’accesso agli agenti.
Abbiamo spiegato come in quel momento si stesse svolgendo una riunione in un
luogo chiuso, quale la sede del circolo Thomas Sankara (Aiasp) e che gli
eventuali ingressi all’iniziativa, seppure pubblicizzata, fossero responsabilità
dell’associazione, senza richiedere alcun controllo di ordine pubblico.
Abbiamo fatto presente, inoltre, quanto fosse inappropriato un intervento simile
e come potesse apparire intimidatorio nei confronti dei partecipanti
all’incontro.
Gli agenti presenti si sono giustificati dicendo che stavano espletando
un’ordinanza del Questore, sostenendo che anche nel caso di una festa privata
avrebbero l’obbligo di verificare. Una postura gravissima per la quale qualsiasi
incontro o iniziativa in una sede associativa potrebbe diventare da adesso
oggetto di controllo poliziesco. A peggiorare la condotta dei poliziotti è stata
pure l’attivazione della bodycam, introdotte dal decreto sicurezza, per
registrare le nostre rimostranze.
Riteniamo estremamente grave quanto è successo, un episodio degno di uno stato
di polizia. Purtroppo appare in continuità con il clima repressivo “ordine e
disciplina” che si respira nel paese animato dal governo Meloni e dal Questore
di Brescia Paolo Sartori. A essere particolarmente oggetto dell’attenzione
poliziesca è il grande movimento per la Palestina che ha attraversato l’Italia
con milioni di persone mobilitate contro il genocidio di Israele.
Noi non permetteremo forme di controllo e di intimidazione nei confronti delle
legittime iniziative che qualsiasi realtà politica o associativa vorrà mettere
in campo sul territorio gardesano e bresciano.”