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[2025-12-10] Assemblea degli equipaggi di Terra @ ESC Atelier Autogestito
ASSEMBLEA DEGLI EQUIPAGGI DI TERRA ESC Atelier Autogestito - Via dei Volsci, 159 (mercoledì, 10 dicembre 18:00) Prossima assemblea Equipaggi di Terra Mercoledì 10 dicembre ore 18 a Esc Il 28 e il 29 novembre sono state due giornate intense, di mobilitazione e lotta. Con lo sciopero generale di venerdì, che è continuato fino al pomeriggio ad Ostiense, e la manifestazione nazionale di sabato abbiamo espresso la nostra opposizione ferma all’economia del genocidio e alla finanziaria di guerra. Come Equipaggi di Terra abbiamo costruito una due giorni di “Roma Città Pirata” per dire che non torniamo indietro, che siamo determinate a costruire opposizione sociale a questo stato di cose e a costruire alternative.  Per questo continueremo a mobilitarci, sperimentando un metodo assembleare aperto, caratterizzato da cura, partecipazione e intersezionalità. Passaparola: prossimo appuntamento mercoledì 10 ore 18 a Esc! L’importante non è la caduta, è l’arrembaggio
[2025-11-21] Presidio Nazionale per Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmoush @ Tribunale dell'Aquila
PRESIDIO NAZIONALE PER ANAN YAEESH, ALI IRAR E MANSOUR DOGHMOUSH Tribunale dell'Aquila - via Pile 7, 67100 L'Aquila, Italy (venerdì, 21 novembre 09:30) Si avvicina alla conclusione il processo ai tre cittadini palestinesi Anan, Ali e Mansour, in corso presso il tribunale de L’Aquila. Nella prossima udienza, prevista per il 21 novembre, si chiuderà l’istruttoria dibattimentale, prima delle conclusioni del Pubblico Ministero e della difesa. Finora non è emerso alcun elemento incriminante a carico degli imputati. Il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario – dalla Risoluzione ONU 37/42 alla Carta delle Nazioni Unite, fino alla Convenzione di Ginevra – riconoscono il diritto del popolo palestinese alla resistenza contro l’occupazione militare illegale, anche attraverso il ricorso alle armi, purché non vengano coinvolti civili estranei al conflitto. Nel corso del processo non è emerso alcun superamento di questo limite. Un punto centrale è stato il tentativo dell’accusa di presentare un insediamento illegale israeliano, che ospita anche una base militare, come una semplice cittadina civile israeliana. Per sostenere questa tesi, la Procura ha cercato di inserire nel fascicolo un documento proveniente dall’ambasciata israeliana a Roma, ma il giudice ne ha negato l’ammissione. In risposta, l’accusa ha richiesto di convocare l’ambasciatore israeliano come testimone nella prossima udienza. La presenza stessa dello Stato genocidario di Israele in aula, chiamato dalla Procura, è purtroppo coerente con la politica di complicità dell’Italia con l’occupazione israeliana dimostrata anche nel corso di due anni di conclamato genocidio. Meritevole di condanna politico-giuridica è che nel luglio del 2024 la Corte Internazionale di Giustizia, oltre a condannare l’occupazione israeliana e le politiche di insediamento, ha anche indicato che tutti gli Stati membri dell’ONU hanno non solo l’obbligo di non riconoscere la situazione illegale derivante dall’occupazione, ma anche di non fornire assistenza o aiuto al mantenimento di tale situazione. Riteniamo che, oltre al fatto che l’ambasciata israeliana sia stata chiamata a testimoniare dalla Procura della Repubblica italiana, questo processo, per come si è sviluppato, rappresenti l’ennesima palese violazione di quanto disposto dalla CIG, e che sia indubbiamente un processo volto a spezzare e colpire qualsivoglia forma di resistenza nei Territori Palestinesi occupati e a fornire assistenza attiva da parte dell’Italia a Israele nel mantenere tale occupazione in piedi. Invitiamo tutti a partecipare al presidio davanti al Tribunale de L’Aquila nella giornata dell’udienza di venerdì 21 novembre, per esprimere solidarietà ad Anan, Ali e Mansour, e per ribadire che la resistenza non si arresta né si processa!
[2025-11-10] Intersezione delle Lotte - La Resistenza Palestinese e le lotte nei territori contro l'estrattivismo capitalista @ CSOA Ex-Snia
INTERSEZIONE DELLE LOTTE - LA RESISTENZA PALESTINESE E LE LOTTE NEI TERRITORI CONTRO L'ESTRATTIVISMO CAPITALISTA CSOA Ex-Snia - Via Prenestina 173 (lunedì, 10 novembre 18:00) la Resistenza Palestinese e le lotte nei territori contro l'estrattivismo capitalista con Mjriam Abu Samra attivista italo-palestinese, co-fondatrice del Palestinian Youth Movement e ricercatrice presso la Ca' Foscari e l'Università della California Davis. Lunedì 10 novembre, h.18, CSOA EX SNIA A partire da una lettura della Palestina in un’ottica decoloniale, come espressione della necessità esistenziale delle popolazioni di resistere e autodifendersi e, al tempo stesso, come laboratorio contemporaneo di distruzione massiva della vita in tutte le sue forme, l'incontro vuole costruire un’analisi più ampia che connetta locale e globale. Da questa prospettiva, si vuole riflettere su come i processi di distruzione e messa a profitto dei territori che abitiamo, dell'ambiente e dello sfruttamento degli esseri umani si inseriscano in una più ampia dinamica di devastazione ecosistemica, analizzata in chiave anticapitalista e antimperialista. Nel tracciare questi legami, si vuole anche ragionare sul tema della decolonizzazione della solidarietà e delle lotte, come condizione necessaria per costruire insieme forme di resistenza e di conflitto capaci di sfidare realmente le logiche del dominio e dello sfruttamento.
[2025-11-09] Più di un albero! - Pranzo solidale per la piantumazione di ulivi in Palestina @ CSOA Ex-Snia
PIÙ DI UN ALBERO! - PRANZO SOLIDALE PER LA PIANTUMAZIONE DI ULIVI IN PALESTINA CSOA Ex-Snia - Via Prenestina 173 (domenica, 9 novembre 11:30) PRANZO SOLIDALE PER LA PALESTINA a sostegno del progetto "ULIVI CULTURA DI PACE" per il ripristino e la protezione delle ulivete attaccate da coloni ed esercito israeliano, perché ripiantare vuol dire resistere, perche in palestina l' ulivo non è solo sovranità economico-alimentare ma è storia,comunità,armonia,indipendenza,cultura , perche è più di un Albero! QUESTA DOMENICA(09/11) -CSOA EX-SNIA(via prenestina 163) 11:30 DIBATTITO 13:30 PRANZO A OFFERTA LIBERA Aiutateci a condividere!
[2025-10-30] Equipaggi di Terra contro l'Economia di Guerra @ ESC Atelier Autogestito
EQUIPAGGI DI TERRA CONTRO L'ECONOMIA DI GUERRA ESC Atelier Autogestito - Via dei Volsci, 159 (giovedì, 30 ottobre 18:00) Dopo le settimane di intensa mobilitazione gli Equipaggi di Terra si riuniscono in Assemblea a Roma Giovedì 30 ottobre ad ESC alle 18.00! La tregua fragile a chi assistiamo, non é una pace, né una soluzione. Le politiche di guerra e di genocidio non si fermano nel nostro paese come in altre nazioni, con la previsione di spese enormi per il riarmo, mentre le spese per diritti, cultura, università, ricerca, welfare sono drasticamente ridotte. Per questo invitiamo tutt* le persone e realtà che hanno animato quelle giornate a partecipare per proseguire il viaggio intrapreso, condividendo pratiche e strumenti. Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre una gigantesca marea umana ha bloccato il paese chiedendo a gran voce la libertà della Palestina e la fine del genocidio. Un "equipaggio di terra", cosciente e determinato, che ha virtualmente accompagnato la Global Sumud Flotilla fino alle acque territoriali di Gaza, tramutando in forza dal basso il senso di impotenza collettivo davanti al genocidio in corso e la sfiducia verso il diritto internazionale e le sue istituzioni, gli Stati inerti o addirittura complici del massacro di innocenti. Una marea che ha riempito nuovamente di senso la parola "sciopero", bloccando città e infrastrutture logistiche, animando uno spazio pubblico di convergenza mai visto prima: unitario, plurale e radicale. Uno sciopero generale e sociale a tutti gli effetti, dal quale è difficile pensare di tornare indietro. La fragilissima tregua, che la propaganda chiama "pace", non sta fermando le uccisioni quotidiane di gazawi, mentre continuano le aggressioni dei coloni in Cisgiordania. Una "pace" che intende suggellare un piano coloniale e suprematista, che premia Israele per la sua efficienza nel Genocidio. Ci vogliono far credere che tutto sia cambiato ma la verità è sotto i nostri occhi. Riteniamo fondamentale contestare la prossima legge di bilancio, o meglio, la "finanziaria di guerra", che verrà approvata il prossimo dicembre. Vogliamo rivolgere un appello a tutte le forze sindacali, alle realtà organizzate e ai movimenti sociali per la costruzione di un nuovo sciopero sociale e generale, sulla scia di quelli del 22 settembre e del 3 ottobre, che hanno dimostrato la forza dei movimenti sociali e sindacali e ci hanno insegnato come sia possibile ridisegnare traiettorie comuni. L'energia accumulata negli scioperi e nelle manifestazioni deve ora tradursi nella messa in discussione collettiva dei rapporti di potere nell'Italia governata da Meloni. In questa fase è fondamentale evitare la frammentazione sociale e sindacale, così come le derive identitarie, e lavorare insieme per costruire uno spazio di convergenza ampio e solidale, capace ancora una volta di far risuonare il grido: "Blocchiamo tutto!" Le piazze di queste settimane ci hanno mostrato la direzione: mettere da parte identità e perimetri, convergere per permettere a tutte le lavoratrici e i lavoratori, le precarie e i precari, le studenti, le soggettività che non accettano passivamente questo presente di miseria, di scioperare con parole d'ordine e pratiche radicali, esercitando concretamente quel blocco che diventa rifiuto e costruzione di una reale alternativa, inceppando la macchina economica che sostiene il Genocidio, la guerra e lo sfruttamento. Sappiamo bene che queste righe non saranno sufficienti, che abbiamo bisogno di incontrarci, confrontarci e organizzarci. Immaginare pratiche con cui tutte e tutti possano sentirsi partecipi. Fare un passo avanti collettivo per costruire nuove possibilità dal basso, come abbiamo provato a fare attraversando i cortei, i blocchi, gli scioperi di inizio ottobre con quello che abbiamo definito "spezzone sociale" dietro lo striscione "Equipaggi di terra contro l'economia di guerra", un punto di riferimento che ha riunito tante persone alla ricerca di uno spazio per vivere insieme quelle giornate straordinarie. Invitiamo tutte le persone, le realtà, i collettivi e gli spazi che hanno attraversato con questa attitudine le maree per la Palestina e contro il Genocidio ad incontrarsi, perchè questa nuova fase merita approfondimento, studio, confronto serrato: cos'è davvero "l'economia di guerra"? Cosa vuol dire provare a sabotarla collettivamente? Quali interessi ci sono in Italia intorno alla guerra e al genocidio in Palestina? Come riprendiamo in mano lo sciopero generale e sociale per esercitare pressione dal basso? ROMA LO SA DA CHE PARTE STARE! Ci vediamo Giovedì 30 Ottobre, H. 18 ESC Atelier - Via dei Volsci 159
ALTO GARDA: IL MONDO DEL CLIMBING SI SCHIERA AL FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE
Sabato 18 ottobre un gruppo informale di abitanti dell’Alto Garda – composto da una settantina tra cittadini e cittadine – è salito sul monte Colodri per appendere e lasciar sventolare dalla sua cima un’enorme bandiera palestinese. Si è trattato di un’iniziativa ideata “in sostegno alla causa e alla resistenza del popolo palestinese” e organizzata nel quadro del RockMaster, l’evento di fama internazionale dedicato all’arrampicata che ha avuto luogo dal 17 al 19 ottobre ad Arco. “La bandiera è stata posta direttamente in falesia, in prossimità della via Charlie Chaplin, a metà della parete che sovrasta il festival di arrampicata sito ad Arco, in località Prabi. – racconta il gruppo di solidali nel comunicato rilasciato a seguito dell’azione – Il gigantesco drappo (4,50×15 metri) è stato cucito nelle scorse settimane da un variegato gruppo di cittadini e cittadine del nostro territorio. Il gruppo di solidali spazia dai 16 ai 77 anni di età”. A questa azione collettiva intergenerazionale si è aggiunta anche la produzione di un breve fumetto pensato appositamente “per sensibilizzare e attivare il mondo del Climbing e condannare il sionismo”, che ha arricchito il banchetto informativo allestito per l’occasione negli spazi del Festival. Un’iniziativa simbolica di solidarietà con il popolo palestinese e di ferma condanna del genocidio e dell’occupazione perpetrati da Israele che dimostra, una volta in più, l’elevata sensibilità al tema da parte del mondo dell’alpinismo e dell’arrampicata. Non è infatti la prima volta che si verificano azioni di questo tipo. Nei mesi scorsi, diverse bandiere palestinesi sono state issate sul Cervino e sul Monte Bianco e, in Alto Adige, diverse vie sono state intitolate alla resistenza palestinese. A tutto questo si aggiungono le “numerose prese di posizione di singoli alpinisti, sportivi e intellettuali fino al fiume umano di 20.000 persone che circa dieci giorni fa ha attraversato Trento, in occasione dello sciopero generale – sottolineano gli autori del gesto, esortando sportive e sportivi ad agire – Non smettiamo di muoverci! Continuiamo ad attivarci e a pretendere giustizia!” Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, abbiamo approfondito i contorni di questa presa di posizione con Filippo, parte di questo nuovo gruppo informale di solidali Ascolta o scarica