A Cagliari, giornata di mobilitazione contro le esercitazioni militari Joint Stars in Sardegna, la propaganda bellica e in solidarietà con la Palestina.Straordinaria giornata di mobilitazione, ieri sabato 10 maggio, contro le
esercitazioni militari in programma con la Joint Stars e la sporca propaganda
bellica degli screening pediatrici gratuiti sulla Nave Trieste della Marina
Militare ancorata al porto di Cagliari.
Scrive su L’Unione Sarda del 10/05/2025, il giornalista Luca Neri: «Una giornata
di screening gratuiti per i bambini delle quarte elementari del territorio.
Questa volta non succede in un ospedale dell’Isola, ma a bordo della nave
Trieste, la più grande imbarcazione costruita per la Marina militare dal
Dopoguerra, a Cagliari per l’esercitazione Joint Stars 2025.
Quasi 200 i giovanissimi che hanno potuto beneficiare dell’iniziativa, con
controlli pediatrici di diversa tipologia, da quelli endocrinologici a quelli
oculistici, passando per quelli odontoiatrici e posturologici, grazie anche alle
importanti strumentazioni presenti all’interno della nave. Solo una parte delle
tantissime richieste arrivate, circa 1000, che hanno reso necessario una
distribuzione delle disponibilità tra le diverse scuole della zona.
Una collaborazione, quella con le Forze Armate, che l’assessore regionale della
Sanità, Armando Bartolazzi, definisce «costante», aprendo anche alla possibilità
di nuove iniziative di questo tipo».
Questa collaborazione ufficiale, e pure conclamata dall’assessore regionalità
alla Sanità, suona come una presa in giro nei confronti della popolazione
dell’Isola mentre la sanità pubblica è al collasso; una sponsorizzazione
indebita della propaganda bellicista in una terra, quella sarda, martoriata da
servitù militari e fabbrica di bombe, come la RWM e dal progetto di nuova
colonizzazione energetica.
La vigilia
Giornata straordinaria, per il numero di manifestazioni e la creatività dei
partecipanti. Iniziata la sera precedente con il corteo funebre sotto i portici
di Via Roma e con una veglia organizzata sotto il Palazzo del Consiglio
Regionale dal “Presidio permanente del Popolo Sardo” di Oristano . Nella notte
l’affissione di uno striscione all’ingresso della Fondazione Berlinguer in via
Emilia: «FIRMATE IL PATROCINIO E NASCONDETE LA MANO. PD, AVS, Progressisti,
Sinistra Futura, Orizzonte Comune, complici dell’occupazione militare. A Foras
sa Joint Stars!».
Veglia sotto il Palazzo del Consiglio Regionale – foto Youtube
Il mattino
Al mattino un gommone con issate le bandiere dei Quattro Mori, che voleva uscire
dal porto per raggiungere la spiaggia di Calamosca, è stato subito fermato e le
persone a bordo identificate. Scrive nella sua pagina facebook l’avvocato
Michele Zuddas, che era a bordo del gommone: «Quell’identificazione, quel
momento assurdo durato più di un’ora, ha avuto il sapore amaro della repressione
sottile. Non urlata, non gridata… ma insinuata, insinuante. Come se fossimo
ospiti indesiderati nelle nostre acque. Come se la nostra identità, oggi, fosse
un problema.
A pochi metri da noi, nel cuore del Golfo degli Angeli, dominava la scena una
portaerei. Simbolo mastodontico dell’operazione militare Joint Stars 2025, la
più grande esercitazione bellica d’Italia. Un’intera isola trasformata in teatro
di guerra. Cieli chiusi, strade militarizzate, porti occupati. E intanto a noi,
cittadini sardi e pacifici, si chiede di giustificare una bandiera. Mentre la
guerra sfila in parata e si traveste da beneficenza, le voci libere vengono
osservate con sospetto».
Intorno alle 10:00 del mattino, nella piazza dedicata alle vittime della MOBY
DICH, la manifestazione indetta dalle associazioni CSS (Confederazione Sindacale
Sarda), Assotziu consumadoris, Sardegna Pulita, con interventi, canzoni contro
la guerra e l’installazione di una tenda per gli screening psichiatrici per il
personale militare.
Sportello sanitario gratuito per militari – foto facebook
Di seguito, davanti al porto, il “Presidio Permanente del Popolo Sardo” ha dato
via al corteo funebre, con medici e paramedici in camice bianco e numerose donne
vestite in nero recanti ciascuna una foto dei bambini e delle bambine massacrati
a Gaza. Un gruppo di esse in mezzo ad alcune bare bianche cantava S’attititu, il
lamento funebre tradizionale, in questo caso davvero straziante. Raffigurazione
straordinaria del crimine perpetuato contro il personale sanitario massacrato a
Gaza e le migliaia di bambine e bambin uccisi. Più delle parole, parlano le
immagini.
Donne vestite a lutto con immagini di bambini e bambine di Gaza – foto Youtube
Striscioni molto eloquenti: «Ci aprono le navi da guerra e ci chiudono i pronto
soccorso»; «Mentre la sanità cade a pezzi, voi patrocinate la propaganda delle
armi»; «La propaganda delle armi non cura i bambini…li uccide».
Dal pomeriggio alla sera
Dalle 16:00 del pomeriggio, il raduno in Piazza Costituzione, davanti al
Bastione Saint Remy. Intorno alle 17:00 parte il corteo contro le esercitazioni
militari e per la Palestina, organizzato dal “Comitato Sardo di Solidarietà con
la Palestina”, con diverse centinaia di cittadini e cittadine, con bandiere
della Palestina in primo piano. All’arrivo in piazza Matteotti, davanti al Porto
in cui ormeggia la Nave Trieste, prima che iniziassero gli interventi, la
polizia in assetto antisommossa ha impedito a colpi di manganellate l’accesso al
porto a un gruppo di manifestanti.
Polizia schierata in assetto antisommossa – foto di Arianna Rasano
Tornata la calma, la manifestazione ha proseguito con interventi di alcune
operatrici sanitarie, l’infermiera Teresa Concu e la dottoressa Claudia
Zuncheddu, che hanno espresso un giudizio critico su un’operazione di propaganda
subdola di aiuto “caritatevole” (Joint Stars Charity) espletato su una nave da
guerra, quando la salute è un diritto pubblico e universale sancito dalla
Costituzione. Diritto in realtà negato a causa della riduzione della spesa
pubblica per la sanità, con tagli di posti letto, di personale, chiusura o
depotenziamento dei piccoli ospedali periferici, mentre si decide l’incremento
delle spese militari, si continuano a inviare armi a Israele che continua a
massacrare le bambine e i bambini nella Sriscia di Gaza.
Piazza Matteotti, la parola alle operatrici sanitarie – foto di Pierpaolo Loi
L’intervento appassionato di Fawzi Ismail presidente dell’associazione “Amicizia
Sardegna Palestina” ha messo l’accento sul fatto che la guerra di distruzione di
Gaza e della Palestina non è iniziata il 7 Ottobre 2023, ma è il progetto
sionista, che nasce ben prima della Shoah, di occupazione della Palestina e di
espulsione dei palestinesi dalla propria terra. I palestinesi, a Gaza e in
Cisgiordania, continueranno a resistere, nonostante il mondo resti a guardare
senza nulla fare per fermare il genocidio in atto. Un discorso denso e ben
articolato difficile da sintetizzare, che ha riscosso l’approvazione delle
persone presenti in piazza al grido di Palestina libera!
Giovani artiste contro le esercitazioni militari e per la Palestina – foto di
Pierpaolo Loi
La manifestazione è andata avanti fino alle ore 21:00 con interventi di artisti
con la loro musica e le loro canzoni in solidarietà ap popolo palestinese.
Pierpaolo Loi