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Alcune decine di migliaia di euro chieste ai NoTav, la ‘giustizia’ presenta il conto
Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte. In quei mesi nacque la Libera Repubblica della Maddalena, luogo di incontro e confronto tra le persone, luogo di lotta e resistenza. Il 27 giugno e il […] L'articolo Alcune decine di migliaia di euro chieste ai NoTav, la ‘giustizia’ presenta il conto su Contropiano.
Donne de Borgata, raccolta fondi per l’educazione alla sessualità nelle scuole
Come Donne de Borgata, da tempo siamo impegnate nella costruzione di percorsi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole romane, soprattutto in quelle di periferia, dove più forte è la mancanza di strumenti, tutele, spazi di parola, ascolto e sostegno. La necessità è urgente, davanti ai continui femminicidi e alle violenze di […] L'articolo Donne de Borgata, raccolta fondi per l’educazione alla sessualità nelle scuole su Contropiano.
Novi Ligure per la Palestina: restiamo umani
Un mese fa circa entro in contatto con Raffaella; ha avuto il mio contatto attraverso Pressenza e mi chiede se ho maggiori informazioni sulla Marcia verso Gaza. Rilevo da subito il gran coraggio di questa persona disposta a mettersi in gioco in un’iniziativa così complicata. Le chiedo di raccontarmi e così fa. Dopo diverse conversazioni le propongo di scrivere un racconto sulla sua esperienza. Mi sembra molto bella, nasce da basso, in forma autonoma, spontanea, che poi diventa ben organizzata. Ci piace raccontarla non solo e non tanto perché qualcuno possa aggiungersi a loro (anche perché forme per mandare aiuti in Palestina ce ne sono diverse), ma perché potrebbe essere un’esperienza replicabile. Ecco il testo: Il Gruppo Donazione Pro Palestina nasce dall’iniziativa di un piccolo gruppo di conoscenti e amici della zona di Novi Ligure, che ad Agosto 2024 decide di attivarsi per mandare aiuti a Gaza. La sottoscritta, Raffaella Porotto, se ne fa organizzatrice e garante. Il gruppo è costituito da persone che in buona parte non si conoscono direttamente ma che allargano la rete, in progressivi cerchi concentrici, con un passa-parola basato sulla fiducia personale. Tramite l’Organizzazione di Volontariato ‘Verso il Kurdistan’ di Alessandria e lo storico attivista novese Franco Casagrande, entriamo in contatto con una coppia di palestinesi residenti ad Ancona, Jasmine e Ammar Hamadneh, attivissimi in rete nella diffusione di informazioni e video a supporto della causa Palestinese e, sul territorio di loro competenza, nella raccolta fondi da inviare a Gaza. Lavorare con loro è diventato nel giro di pochi mesi un rapporto amicale di profonda fiducia, basato sui seguenti punti principali: * l’esame preventivo di come sia più opportuno spendere la somma raccolta, a seconda dei costi locali (diminuiti durante la tregua e ritornati a cifre considerevoli, soprattutto per le derrate alimentari, a conclusione della stessa). I referenti locali, essendo appunto tali, si attivano per acquistare i beni di cui si occupa il progetto presso le fonti che garantiscano i costi più bassi, utilizzando quindi al meglio la totalità della somma; ad esempio, al ritorno degli sfollati a Gaza, si è concordemente preferito comperare coperte e abiti per bambini, piuttosto che acquistare container d’acqua; * l’invio a Gaza delle somme raccolte con bonifico documentato di cui Jasmine e Ammar si sono sempre accollati il costo del trasferimento bancario e del cambio valuta; * la mancanza totale di spese di intermediazione o gestione del progetto, in quanto i referenti locali a Gaza o Rafah hanno sempre rifiutato di trattenere una parte della cifra per sé stessi. Chi sono i referenti locali? Sono persone comuni, già conosciute o reperite dalla coppia di attivisti palestinesi, che si attivano per la comunità, spesso rischiando di essere intercettati dall’IDF; * la rendicontazione scrupolosa di quanto speso a seconda dei progetti, ad esempio in materiale scolastico per continuare, per come possibile, attività educative con i bambini dei campi; in container d’acqua; in acquisto di farina, riso o lenticchie; in coperte o indumenti per bambini. E’ possibile richiedere scontrini? No. Chi pone questa domanda non ha forse chiara la realtà locale. * la testimonianza con video della distribuzione di quanto acquistato presso le tende delle famiglie o con la ripresa della distribuzione di acqua alle file di richiedenti. Jasmine e Ammar, tramite il nostro gruppo, sono stati messi in contatto con l’Istituto di Cooperazione allo Sviluppo di Alessandria, a cui hanno presentato un progetto per il ripristino di una parte della rete idrica, distrutta da bombardamenti ad hoc, per rifornire un campo di sfollati. Il referente locale è quello che possiamo definire un nostro Comune. Anche in questo caso la compiutezza del progetto e la trasparenza operativa hanno contribuito ad una totale fiducia nei confronti dei due attivisti Palestinesi, a cui l’ICS destinerà parte dei proventi della StraAlessandria dello scorso 10 /11 Maggio 2025. Un’ulteriore finalità del Gruppo, di cui fanno parte al momento una cinquantina di persone, non donatori regolari, è quella di allargare la rete, così da garantire un flusso costante di donazioni auspicabilmente di entità regolare. E, infine, come ci organizziamo nel rispetto di una totale trasparenza? 1. La rendicontazione ed il conteggio di quanto raccolto, con nominativo per esteso del donatore, della somma donata e della data di ricezione della donazione (brevi manu o tramite bonifico) è tenuto dalla sottoscritta in un elenco che ognuno può richiedermi in qualsiasi momento; 2. Il gruppo riceve copia dei bonifici effettuati da me a Jasmine e da Jasmine al referente palestinese;  3. Ogni donatore viene inserito nel gruppo WhatsApp con pseudonimo per motivi di privacy, anche se non richiesti. I donatori che hanno deciso di non comparire sono informati tramite chi del gruppo li ha reperiti;  4. È il gruppo a decidere modalità e finalità della donazione, nonché se continuare o meno ad utilizzare lo stesso veicolatore delle nostre donazioni; 5. La rete attuale si occupa, sempre tramite passa parola, di trovare nuovi donatori, basandosi su un rapporto di reciproca fiducia. GRAZIE per provare, con un minimo sforzo per noi nati nella parte fortunata del mondo, a rimanere umani. Se qualcuno volesse effettuare un bonifico si ricordi di inserire la causale DONAZIONE per GAZA.: Raffaella Franca Porotto – Unicredit – IT08S0200848420000104686074 Raffaella Porotto Redazione Italia
Appello per la famiglia di Nour Al Masry a Gaza
Com’è la vita delle donne nella Palestina occupata e quali sono le sfide specifiche che devono affrontare?” La donna palestinese vive una di queste due dure realtà: o perde i figli a causa del martirio, o non è in grado di nutrirli, di portare loro gioia o di provvedere ai beni di prima necessità. (Da un’intervista di Kyle Gilbertson a Nour Al Masry). Vorrei aggiornare chi leggerà questo mio articolo sull’andamento dell’amicizia con Nour Al Masry, donna, madre e attivista palestinese su cui ho già scritto lo scorso 10 dicembre: https://www.pressenza.com/it/2024/12/una-rete-di-aiuto-e-solidarieta-per-nour-di-gaza-e-la-sua-famiglia/ e prima di me, l’amico Mauro Carlo Zanella: https://www.pressenza.com/it/2024/07/nour-la-mia-sorellina-di-gaza/ https://www.pressenza.com/it/2024/08/nour-e-i-suoi-sono-vivi-storia-di-una-famiglia-di-gaza/ https://www.pressenza.com/it/2024/08/gaza-e-un-inferno-una-tragedia-la-testimonianza-di-nour/ https://www.pressenza.com/it/2024/09/nour-elmasry-a-gaza-viviamo-in-uno-stato-di-genocidio/ https://www.pressenza.com/it/2024/10/gaza-la-speranza-e-appesa-al-filo-della-rivolta-dei-militari-israeliani/ Ho sentito Nour ogni giorno o quasi perché spesso il loro collegamento Internet è debole o del tutto assente. Per arrivare al nòcciolo del problema: avevamo inserito Nour e la sua famiglia in un gruppo di aiuto con donazioni dall’Italia, ma ci sono state evidentemente delle complicazioni locali e il sostegno ha avuto vita breve. Ha continuato invece a essere sempre attiva la sua PayPal, dove ci siamo adoperate con ogni energia e ingegno per diffondere notizie su di loro e convincere altre persone a inviare donazioni; forse ormai è questo l’unico modo “sicuro” per far arrivare qualche soldo direttamente a loro, viste le complicazioni e i blocchi, parziali o totali, delle associazioni umanitarie, da cui comunque dipendono molti rifornimenti di beni di prima necessità. Ci tengo a sottolineare che, nonostante i nostri messaggi pressoché quotidiani, la nostra amica Nour ha sempre mostrato un’immensa dignità nel non chiedere aiuto se non dopo le mie domande sulla situazione quotidiana in quell’inferno. Ricordo che dalle notizie ricevute possiamo contare 10 famigliari uccisi (9 dalla parte di Nour e un fratello di suo marito). Riporto qui di seguito le nostre conversazioni. Il 20 gennaio 2025 (il giorno successivo al ‘cessate il fuoco’ Nour ha scritto: “Ciao mia cara sorella, spero che ci sia rimasto un po’ di coraggio per continuare le nostre vite. Sto cercando una via d’uscita dalla Striscia di Gaza con ogni mezzo, sorella mia. Non c’è futuro per i miei bambini qui.” Così il 22 gennaio 2025 ho deciso di approfondire il suo proposito: “Verso dove, sorella mia, state pensando di spostarvi?”. “Ti giuro che non lo so, perché sinceramente non ho i soldi, quindi non so da dove cominciare. Ti giuro che stiamo morendo di freddo e di fame.” “Se uscirete dalla Striscia di Gaza, verso dove vi spostereste? Egitto o…?” “Quando potrò vedrò sicuramente l’Egitto. Purtroppo il viaggio è molto costoso, mia grande sorella. “Sì, immaginavo fosse l’Egitto. Lì hai parenti?” “No, mia cara sorella, io non ho parenti, ma c’è il cugino di mio marito.” Vengo dunque a sapere che Nour e Diaa, suo marito, hanno un parente in vita. Il loro sogno è certamente quello di uscire dalla Striscia di Gaza dove ci sono solo morte e distruzione. “Ciao mia cara sorella, spero che tu riesca a realizzare il nostro sogno e a salvarci dalla morte che ci assale in ogni momento. Spero che resteremo al vostro fianco. Ti prego, sorella mia, cerca di farci uscire dalla Striscia di Gaza. Morte, distruzione e corpi carbonizzati sono ovunque. I miei figli muoiono di fame e di sete e non possiamo fare nulla. La situazione qui è tragica, difficile ed estremamente dura. Sorella mia, se riesci a raccogliere i soldi, troveremo il modo di riceverli qui nella Striscia di Gaza. Io non posso ricevere somme grandi tramite il mio conto Paypal, perché Israele controlla tutti i conti Paypal qui nella Striscia di Gaza e li chiude in modo che amici come te non possano aiutarci ad acquistare cibo, bevande e medicine. Ci sono altri metodi che possiamo utilizzare, oppure puoi inviare una piccola somma ogni settimana tramite Paypal.” (21 aprile 2025) A furia di pensare, ogni giorno, a come poterli aiutare e unire le forze con altre persone, scrivendoci, Nour mi racconta di avere una cara amica, Kyle Gilbertson, che da oltre sette anni si adopera per aiutarla e che, come si vede all’inizio di questo articolo, l’ha anche intervistata. “Buongiorno, sorella mia, ho un’amica degli Stati Uniti d’America, che inizialmente ha creato un link per una campagna di donazioni per permettere alla mia famiglia di lasciare la Striscia di Gaza più di un anno fa, ma a causa del peggioramento delle condizioni di vita, Kyle invia qualsiasi importo donato dagli amici in modo che possiamo acquistare alcune delle nostre necessità. Ho attraversato circostanze difficili e dure più di un anno fa. Un’ambulanza e un mezzo di soccorso hanno investito il mio figlio più piccolo, Karim, e lui ha rischiato di morire. Tutto questo mi è costato molto e mi costa ancora molto perché mio figlio ha bisogno di alcune operazioni, ma sogno di poterle eseguire fuori dalla Striscia di Gaza.” (23 aprile 2025) “Questo è un video [che non pubblichiamo per rispettare la sofferenza di Karim, ndr] di quando mio figlio è rimasto ferito. Aveva il collo rotto, la mano sinistra rotta, la gamba sinistra rotta e una frattura al cranio.” (23 aprile 2025) Dunque i soldi raccolti non sono a oggi sufficienti per il viaggio di uscita dalla Striscia di Gaza, ma continuiamo a nutrire la speranza che riusciremo a raggiungere la somma necessaria. Questo è il link per la raccolta fondi: https://bit.ly/almasryfamily Informo Nour dell’appello che verrà pubblicato su Pressenza e ricevo subito la sua risposta: “Ciao sorella, questa è una buona notizia. Spero che accettino di pubblicarlo affinché possiamo riuscire a lasciare la Striscia di Gaza. La situazione qui diventa ogni giorno più difficile. Ora non possiamo più trovare acqua salata che non sia potabile.” (6 maggio 2025)   Redazione Italia