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Il MIR esprime contrarietà anche al Villaggio Esercito di Napoli
Il MIR Italia, storico movimento italiano per la pace e la nonviolenza, manifesta totale contrarietà alla decisione di installare un Villaggio Esercito anche sul lungomare di Napoli, soprattutto in un momento così grave per gli equilibri internazionali ed in totale dispregio della pressante richiesta di pace e di ripudio della guerra e delle sue atrocità, che sta provenendo da milioni di cittadini italiani ed anche dal popolo siciliano. “Come movimento di matrice spirituale che si batte da decenni per il rifiuto della violenza distruttiva dei conflitti armati e per la risoluzione nonviolenta delle controversie internazionali – dichiara Ermete Ferraro, Presidente del MIR Italia e Coordinatore del MIR di Napoli – manifestiamo totale dissenso nei confronti la realizzazione nella nostra ‘Città di Pace’ d’una assurda esibizione di stampo militarista, dove s’invitano i cittadini ad ‘ammirare da vicino’ strumenti di morte e distruzione, come mine, carri armati, elicotteri, ed altri veicoli bellici. Altro che ‘avvicinamento’ dell’Esercito alla cittadinanza e ‘orgoglio’ delle forze armate per un preteso ruolo di ‘peacekeeping’! Noi chiediamo ai Cittadini di Napoli – ed in primo luogo a genitori, docenti e studenti – di disertare questa inopportuna esibizione militarista. Viceversa, continueremo a proporre ai giovani l’obiezione preventiva al servizio militare. Il MIR continuerà ad opporsi alla militarizzazione che pervade le istituzioni formative, la cultura, la società e perfino lo sport, e solleciterà la partecipazione attiva percorsi di educazione alla pace e ai diritti umani». MIR Italia - Movimento Internazionale della Riconciliazione
Bari, intere scolaresche al Villaggio Esercito per propaganda di guerra
Come è accaduto a Roma, a Firenze, a Gioia del Colle e in tutte le città in cui si mette in scena questa muscolosa prova di forza, con annessa retorica sulla difesa, sull’aiuto delle forze armate in caso di emergenza, sulle “missioni di pace” dell’esercito in giro per il mondo, anche in questo caso sono le maestre, senza alcuna vergogna, a Bari a condurre gli alunni e le alunne al Villaggio Esercito a contatto con carri armati, elicotteri da guerra, droni e cani artificiali da guerra. E ancora una volta, come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università ci interroghiamo sul valore pedagogico e didattico di queste visite; ci chiediamo come sia possibile farsi incantare da attrazioni come il veicolo blindato Centauro2, il VTMM Ordo, l’elicottero AH129 Mangusta, un simulatore di volo e numerosi assetti EOD (Explosive Ordinance Disposal). Assistiamo ancora una vola imbelli e disarmati a questo assedio nelle nostre città, addirittura di quattro giorni a Bari, in cui si cerca di convincere i bambini e le bambine che le forze armate portino la pace, mentre, invece, bisognerebbe raccontare ai/alle più giovani di tutte le volte che l’esercito è intervenuto, senza l’egida dell’ONU, ma in seno all’alleanza più guerrafondaia mai esistita, cioè la NATO, per destabilizzare e rovesciare regimi, seminando morte ovunque. Del resto, in un momento storico che vede il riarmo dell’Europa per compiacere l’alleato americano contro la presunta minaccia costituita dalla Russia e dallo jihadismo islamico; in un contesto che legittima la violenza perpetrata dal nostro alleato Israele contro la popolazione civile palestinese, falcidiata da quello che si palesa sotto gli occhi di tutti e tutte come un genocidio; in uno scenario che prevede per questi ragazzi e queste ragazze il ritorno della leva obbligatoria per ingaggiare nuovi conflitti (come abbiamo spiegato qui), portare i bambini e la bambine a giocare e divertirsi con gli strumenti di guerra e di morte rasenta non solo la beffa, ma l’idiozia di adulti e di insegnanti che diventano complici dell’erosione del futuro dei giovani, abbandonandoli ad un destino di distruzione totale. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università restiamo basiti e spaventate davanti alle foto di maestre che sorridono mentre si sta scrivendo la pagina più brutta della loro scuola. Chiediamo, pertanto, ai genitori di opporsi a queste iniziative, essi ne hanno facoltà e per questo l’Osservatorio ha messo a disposizione una serie di mozioni all’interno del Vademecum contro la militarizazione. In fondo, non ha detto il ministro Giuseppe Valditara che occorre il consenso dei genitori per determinate iniziative scolastiche? Ebbene, cominciamo proprio con l’opporci come docenti, come genitori e come studenti e studentesse a tutte le iniziative di propaganda bellica e a tutte le retoriche occidentaliste che cercano di costruire il nemico per le guerre che ingaggeremo domani. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università