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Rewind Roma, novembre 2025 # Case agli italiani, beni pubblici ai fondi immobiliari
(disegno di peppe cerillo) Celebrazioni ovunque per il 2 novembre, cinquantenario dell’omicidio di Pasolini a Ostia. Un’associazione dell’Idroscalo – il quartiere autocostruito a pochi passi dal luogo dell’omicidio – ricrea la partita del ’75 interrotta allora, e convoca gli “Stati generali dell’Idroscalo” per discutere del futuro della zona. Il 3 crolla un pezzo della Torre dei Conti tra via Cavour e Fori Imperiali, uccidendo un operaio romeno sessantaseienne, Octay Stroici, rimasto intrappolato per undici ore sotto le macerie. La sera una dozzina di neofascisti fa irruzione al liceo Righi occupato, con caschi, bottiglie e canti per Mussolini. Il 4 il presidente del municipio V chiede la fine degli sgomberi al Quarticciolo. Presidio davanti al ministero della pubblica istruzione contro la censura nelle scuole e nelle università. Di nuovo un gruppo di fascisti tenta di attaccare il Righi ma viene respinto. Il 5 sgomberi a Cinecittà, in via Eudo Giulioli, “palazzi occupati dai latinos” secondo la stampa. Di notte ancora un attacco di neofascisti, al liceo Aristofane occupato. Il 6 arriva a Roma il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, per incontrare il papa e il presidente della repubblica. Stretta di mano con Mattarella, che continua a inviare armi per massacrare i palestinesi. Il sindaco riceve Robert De Niro, a cui consegna un’onorificenza, la Lupa capitolina. Poi presenta un “rapporto alla città” che sostanzialmente dice che va tutto a gonfie vele. Il 7 gli studenti del Righi manifestano contro le aggressioni fasciste subite durante l’occupazione. Domenica 9 manifestazione a Fiumicino contro la costruzione del Porto Turistico della Royal Caribbean. Il 10 il sindaco annuncia l’accordo con Hines, una delle più grandi società di investimento immobiliare al mondo, per cedere i Mercati Generali sull’Ostiense e farne uno studentato di lusso. Il 12 nuovi sgomberi a Cinecittà-Don Bosco: gli appartamenti ex tutelati saranno ceduti al Fondo Scoiattolo. Siccome sono latinos, gli occupanti sgomberati non avranno nulla. Blitz antidroga su via dell’Idroscalo. Il 13 un trentenne di Torbellamonaca muore al San Filippo Neri, forse per un sedativo somministrato dopo un incidente: i parenti protestano davanti all’ospedale. Il 14 la Regione Lazio scrive al comune di Roma ribadendo che il bosco di Pietralata è vincolato, pertanto gli scavi archeologici per lo stadio non possono avere luogo, nonostante gli annunci pubblici. Il 15 grande assemblea dell’“esercito di terra” per la Palestina alla Sapienza. Al ministero del Made in Italy un assessore scivola sulle scale e distrugge una vetrata artistica made in Italy. Il 16 notte tre ladri sfondano la vetrina di Louis Vuitton a via Condotti e scappano con migliaia di euro di bottino. Fratelli d’Italia convoca una protesta in automobile contro le piste ciclabili, ma il corteo non parte perché c’era troppo traffico. Le auto rimangono bloccate all’Eur, dove erano state convocate. Il 17 il Comune nomina “sindaco per un giorno” l’attore Carlo Verdone per il suo settantacinquesimo compleanno. Il 18 il governo approva la creazione di una Zona Logistica Semplificata nel Lazio, cioè sgravi fiscali per le imprese. A Villa Gordiani un gruppo di una quarantina di persone capeggiate da Forza Nuova cerca di impedire l’accesso a una casa popolare a degli assegnatari regolari, rifugiati dei Balcani, perché rom. Il 19 un compratore anonimo acquista un attico di duecentottanta metri quadri a piazza di Spagna, pagandolo sedici milioni di euro, la compravendita più costosa mai realizzata a Roma. Il 21 inizia il convegno “About a city”, in affidamento diretto alla Fondazione Feltrinelli per sessantamila euro. La giunta approva una memoria perché le librerie possano prendersi pezzi di strada e di marciapiede per vendere cibo e bevande. Intanto il Consiglio di Stato annulla la proibizione delle smartbox dei bnb e l’identificazione a distanza, approvate dopo le azioni del gruppo Robin Hood. Il 22 grande corteo di “Non una di meno” da piazza Repubblica contro la violenza di genere. Il 23 davanti alla stazione Lido Centro a Ostia c’è una grossa rissa tra ventenni, tre ragazzi accoltellati. Il 26 la famiglia assegnataria di Torre Angela rinuncia alla casa popolare per le proteste razziste contro di loro: sindaco e dipartimento patrimonio assecondano la richiesta dell’estrema destra di “case agli italiani”. A Ostiense si tiene un incontro sul futuro degli ex Mercati Generali, per cui il Comune ha già firmato una concessione con il gruppo texano Hines. Decine di abitanti riempiono la sala per protestare contro lo studentato di lusso. Il 28 un operaio ucraino di trentatré anni muore schiacciato da un macchinario sulla ferrovia vicino a Civitavecchia. Muore anche un cinquantenne in motorino, scontrandosi con un furgone al Quartaccio. Sciopero generale, e il 29 grande manifestazione per la Palestina: centomila persone in piazza, tra loro Greta Thurnberg, Francesca Albanese, Thiago Avila. La notte un militare della Folgore muore in un incidente sulla Braccianese, forse per un colpo di sonno. (stefano portelli)
Rewind Roma, ottobre 2025 # Un milione in piazza, scuole occupate, fascisti fuori controllo
(disegno di peppe cerillo) Mercoledì primo ottobre sera, alla notizia del sequestro di alcune navi della Global Sumud Flotilla in acque internazionali, succede l’incredibile: decine migliaia di persone si riversano nel centro di Roma a manifestare contro Israele e per la liberazione della Palestina dal giogo coloniale sionista. La manifestazione penetra nel centro storico fino a piazza San Silvestro, poi torna a piazza Esedra. Pienissimo anche l’accampamento solidale a piazza dei Cinquecento, una piazza con un nome coloniale, ribattezzata per l’occasione “piazza Gaza”. Giovedì 2 continuano le mobilitazioni: la mattina un gruppo di sionisti aggredisce  gli studenti del liceo Caravillani a Monteverde, che condivide il cortile con una sinagoga. Intanto i bambini delle scuole (Piasacane, Mazzini…) manifestano al parco vicino l’istituto, o espongono striscioni e barchette in onore della Flotilla. Nel pomeriggio un nuovo grande corteo parte dal Colosseo e raggiunge Termini; venerdì 3, giorno dello sciopero generale per la Palestina, un altro enorme corteo parte da piazza dei Cinquecento e raggiunge la tangenziale: la testa incontra la coda, circondando la polizia sul ponte dell’A24. Ma i palazzi del potere sono lontani. La sera un medico dello Spallanzani che tornava da un flash-mob di sanitari per la Palestina viene aggredito da tre sionisti. Arriva infine il 4 ottobre, il giorno della manifestazione nazionale: centinaia di migliaia di persone si riversano sulla capitale da tutta Italia, gli enormi viali e spazi vuoti che Leopardi considerava creati per separare le persone sembrano invece non riuscire più a contenerle. Quando inizia a riempirsi piazza San Giovanni – che già di suo contiene centomila persone – piazzale Ostiense è ancora pieno. La manifestazione occupa oltre centocinquantamila metri quadri di spazio urbano, trasformati in un fiume denso di gente. A fine corteo un gruppetto per lo più di giovani che si era staccato dalla coda viene attaccato dalla polizia, che li schiaccia contro la cancellata di Santa Maria Maggiore. Spaccano la testa a una ragazza, identificano tutti e ne arrestano due a caso. In centinaia tornano su dal corteo in solidarietà: ci sono scontri fino alle 22. Intanto una ventina di energumeni di Casa Pound aggrediscono i manifestanti a piazza Vittorio, ma la polizia non arriva. I due fermati vengono processati il 5, un gruppo di solidali si raccoglie davanti al tribunale per l’udienza, poi vengono liberati. Manifestazione anche a Ostia: lo striscione dice: “Il litorale soffia sulle vele della Flotilla“. Il 7 ottobre nel presentare le scuse alla preside del Caravillani per l’aggressione agli studenti da parte di venti adulti della sinagoga, l’ex presidente della comunità ebraica Pacifici accenna alla possibilità di essere picchiati se si protesta per la Palestina, perché “non tutti hanno lo stesso self control”. Nessuna personalità condanna le sue parole. Nel frattempo studenti e studentesse occupano il Kant al Nomentano, il Socrate a Ostiense, e il Levi-Civita al Pigneto; l’8 anche il Plauto sulla Pontina e l’Augusto al Tuscolano, sempre con in solidarietà con la Palestina. Grande corteo serale dal Colosseo. Il 9 chiude il Caffè Greco di via dei Condotti, aperto nel 1760: tra i clienti ha avuto Canova, Goethe, Baudelaire, Joyce, Guttuso. La proprietà, l’Ospedale Israelitico, aveva decuplicato l’affitto, chiedendo centocinquanta mila euro al mese, oltre ad aver sottratto al locale trecento opere d’arte vincolate. Nel frattempo un’altra donna viene sfrattata al Quarticciolo: comune, regione, prefettura e Ater la sbattono in strada ridendo del suo dolore, mentre devastano il suo appartamento. Venerdì 10 assemblea pubblica ai giardini di piazza Vittorio: quasi mille persone discutono con i partecipanti della Flotilla sulle prossime azioni dell'”equipaggio di terra”. Dentro San Pietro un signore si abbassa i pantaloni e piscia sul baldacchino del Bernini. Intanto continuano i presidi per la Palestina, quasi quotidiani: il 12 a Frascati, il 13 alla Figc, contro la partita Italia-Israele  a Udine; il 15 contro il Festival del Cinema all’Auditorium, che ha in programma film israeliani nonostante il Bds, e nonostante le richieste della Corte Penale Internazionale. Inizia l’occupazione anche al Tasso. Il 16 presidio davanti alla FAO, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, perché il cosiddetto “piano di pace” non ha aperto il valico agli aiuti umanitari: la carestia provocata da Israele continua. Il 17 ottobre notte a Campo Ascolano, vicino Pomezia, esplode una bomba accanto all’auto di Sigfrido Ranucci di Report, minacciato dal 2021 e sotto scorta. Il 18 sit-in davanti alla Rai di via Teulada in sua difesa. Il tribunale di Roma riduce a dieci giorni la sanzione di sei mesi per Christian Raimo, professore accusato di aver criticato il ministro dell’istruzione. Il 19 notte studenti e studentesse del Morgagni provano a occupare la loro scuola a Monteverde, ma vengono presi a pugni da un gruppo di persone tra cui i loro professori e la preside, che provano a fermare l’occupazione con la forza. Il 20 a Rieti un gruppo di ultras fascisti della Sebastiani Rieti Basket prende a sassate il pullman dell’Estra Pistoia Basket, uccidendo uno dei due autisti. La notte vengono occupati sia il Manara a Monteverde che l’Albertelli all’Esquilino. Il 21 all’Hotel Parco dei Principi di Villa Borghese si presenta il Progetto Civico Italia, promosso dal Commissario ai grandi eventi Alessandro Onorati, alla presenza di alte personalità del Pd e del Movimento 5 Stelle. La sera c’è una protesta contro l’inaugurazione del congresso Cyber Tech alla Nuvola dell’Eur: uno schiaffo a chi sperava che un genocidio avrebbe fermato il business delle armi e della sorveglianza. Il 22 viene annullata una conferenza al liceo Righi (già noto per questo caso) a cui avrebbe partecipato un membro della Flotilla e lo storico israeliano antisionista Ilan Pappé, per presunti problemi di “sicurezza”. In risposta, il 23 studenti e studentesse occupano la scuola. Protesta al Pigneto per Tarek, detenuto per una manifestazione dell’ottobre scorso per la Palestina. La notte un gruppo di una quindicina di neofascisti attacca il liceo Bramante occupato al Tufello; lo stesso accade la notte successiva. Il 24 mattina la Regione demolisce un gruppo di case abusive sulla riva del Tevere, altezza Magliana: sbattuti in strada anziani, disabili, bambini, neonati, senza alcuna soluzione tranne lo smembramento delle famiglie, che ovviamente non accettano. Presidio a Regina Coeli per Tarek; intanto la polizia usa gli idranti contro un altro corteo per la Palestina diretto alla Festa del Cinema. Il 25 manifestazione della Cgil a San Giovanni. La notte muore una ventenne in un bruttissimo incidente sulla Colombo: nei primi mesi del 2025 ci sono stati più di mille morti sulle strade in Italia. Il 27 grossa operazione della polizia a Ostia, presentata come risposta a una bomba carta lanciata contro un locale del litorale. Protesta di commercianti bengalesi a Don Bosco per la “sicurezza”. Arriva a Roma il relatore speciale dell’Onu Raj Balakrishnan, che a febbraio ha scritto una lettera al governo chiedendo spiegazioni sugli sfratti di sette famiglie a Roma. Il governo ha risposto che va tutto bene e che sono grandi fan dei diritti umani. Il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, la polizia presidia i dintorni di via Gattamelata al Prenestino, dove cinquant’anni fa fu ucciso un giovane militante neofascista: il 29 mattina il sindaco Gualtieri depone una corona di fiori in suo onore, e nel pomeriggio un centinaio di persone si radunano nel parco a lui dedicato a piazza dei Condottieri. Li proteggono un centinaio di poliziotti e guardie di finanza, mentre la chiesa suona le campane. Manifestazione davanti all’Ater su Lungotevere Tor di Nona, contro la vendita degli alloggi popolari e la speculazione sulle indennità di occupazione. Il 30 a Ostia esplode una bomba carta in un palazzo di via della Tortuga, proprio accanto al murale in memoria di un ragazzo accoltellato sempre nello stesso quartiere. A piazza Santi Apostoli la manifestazione per Israele “con gli ebrei a testa alta” raccoglie pochissime presenze, ma molta visibilità mediatica: una giornalista viene cacciata e chiamata “rotta in culo”. Intanto si avvicina il cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Pasolini: il 31 a Ostia si organizza una celebrazione alternativa rievocando la partita di calcio che si giocava quel giorno del 1975, nei prati di via dell’Idroscalo. (stefano portelli)
Rewind Roma, settembre 2025 # Il popolo con la Palestina, i potenti con Israele
(disegno di peppe cerillo) Il mese a Roma si apre con una stretta di mano storica, quella del 3 settembre tra il nuovo papa Leone XIV e il presidente dello stato genocida di Israele, Isaac Herzog: la stessa mano che qualche mese fa firmava le bombe destinate a Gaza. Questo Leone è il capo dello stesso stato Vaticano che strinse patti con Mussolini, Hitler, Franco, Salazar, Videla e Pinochet. Ma il giorno dopo, a un passo da San Pietro, una manifestazione salpa simbolicamente in un battello sul Tevere davanti a Castel Sant’Angelo, in solidarietà alla Global Sumud Flotilla appena partita per Gaza; mentre la relatrice Onu Francesca Albanese spiega in Senato le sanzioni comminatole dal governo Usa per la sua difesa del diritto internazionale. E così per tutto il mese: il 5 a Scienze Politiche (Sapienza) Albanese di nuovo parla delle complicità dell’università e della ricerca nel genocidio a Gaza, mentre nel pomeriggio si celebra un’assemblea pubblica di supporto alla Flotilla al festival Renoize (in memoria di Renato Biagetti ucciso dai fascisti a Focene); però sabato 6 l’Ufficio scolastico regionale del Lazio, estensione del ministro Valditara, invia una comunicazione a tutti i dirigenti scolastici, chiedendo che non si parli di politica nelle riunioni degli organi collegiali, “esclusivamente finalizzate alla trattazione delle tematiche relative al buon funzionamento dell’istituzione scolastica e sottratte a qualunque altra finalità”. Intanto, sulla Tiburtina si protesta davanti alla sede della Leonardo, una delle fabbriche di morte che riforniscono i massacratori dell’esercito israeliano. La sera, fiaccolata per la Global Sumud Flotilla, da piazza Vittorio fino al Colosseo: “Siamo l’equipaggio di terra” è lo slogan. Lunedì 8 conferenza stampa delle organizzazioni palestinesi italiane in piazza del Campidoglio, contro la proibizione da parte del sindaco Gualtieri dei locali del Nuovo Cinema Aquila per promuovere la manifestazione del 4 ottobre (poi concessi). Il 9 centinaia di persone manifestano in corteo sull’Ardeatina, contro l’inceneritore a Santa Palomba; a Ostia muore un operaio romeno cadendo da un’impalcatura. Al Circo Massimo una cinquantina di sionisti con le bandiere di Israele cercano di interrompere il flash mob per Gaza che apre la festa del Fatto Quotidiano, malmenando anche i passanti che reputano oppositori del genocidio. Manifestazioni spontanee in solidarietà alla Global Sumud Flotilla in varie parti di Roma, dopo l’attacco di un drone israeliano in acque tunisine: a San Lorenzo la polizia carica sul presidio. Il 10 piove: allagamenti ovunque, e su via Labico un albero cade travolgendo un’auto con un padre e un figlio, che per fortuna ne escono vivi. Alla Sapienza studenti e studentesse allestiscono un accampamento sotto la pioggia, con l’idea di rimanere finché la Flotilla non raggiungerà Gaza. Attacco sionista al centro sociale La Strada a Garbatella: bomba carta e scritta sessista “Di Battista puttana di Hamas” (che poi, non si capisce che c’entri Di Battista con La Strada). Il 13 muore un neonato di parto nella storica casa maternità “Il Nido” a Testaccio, gestita da ostetriche professioniste: nonostante ne siano morti altri due in ospedale nell’ultimo mese, le polemiche si dirigono solo ai parti gestiti da donne. Il 14 assemblea cittadina indetta dalle organizzazioni palestinesi al cinema Aquila, partecipano centinaia di persone: si proclama lo sciopero del 22 settembre e le mobilitazioni in tutte le città d’Italia, l’interruzione di tutti i rapporti commerciali e scientifici con Israele, la rescissione degli accordi con Teva e Mekorot, l’introduzione nelle scuole della memoria della Nakba. La notte un ragazzo cileno di ventun anni viene accoltellato a Ostia, e lasciato davanti all’ospedale Grassi. Il 15 all’apertura di molte scuole ci sono sit-in silenziosi contro il genocidio con le bandiere palestinesi. Il 16 si inaugura il parco Thomas Sankara a Montesacro, alla presenza dell’ambasciatore del Burkina Faso. Martedì 17, mentre l’esercito sionista invade e devasta Gaza City da terra, un grande corteo per la Palestina sfila da piazzale Aldo Moro a Fori Imperiali. Dopo la manifestazione, su via Giovanni Lanza una decina di fascisti prendono a pugni e calci due manifestanti, uno dei quali sventolava una bandiera della Palestina. Il 18 dopo una serie di estenuanti tira e molla – tutto il Pd si era astenuto sulla mozione – il comune di Roma fa issare una bandiera palestinese sul Campidoglio, e ordina la revoca dell’accordo tra Acea e l’impresa idrica israeliana Mekorot. Il portavoce della comunità ebraica romana Victor Fadlun dichiara che la bandiera “aggrava il clima di antisemitismo”. Sciopero di quartiere a Roma Est: picchetti davanti al Carrefour e al McDonald’s sulla Casilina, merende solidali, assemblee pubbliche e corteo di quartiere. Domenica 21, senza passare per le estenuanti assemblee di qualche giorno fa, il Comune affianca alla bandiera palestinese quella per gli ostaggi israeliani: l’eroismo capitolino è durato un paio di giorni. Dalla mattina, oltre sessantamila persone riempiono lo stadio Olimpico per il derby Lazio-Roma: il dispositivo poliziesco include droni, elicotteri, zone di pre-filtraggio, ingressi differenziati per le due tifoserie, nuovi divieti di sosta e sensi unici, chiusura strade e modifica di tutta la viabilità della zona. Un gruppo di tifosi laziali espone su Ponte Milvio uno striscione in memoria del fascista statunitense Charlie Kirk. Lunedì 22 arriva il giorno del grande sciopero e manifestazione per la Palestina: una marea umana riempie piazza dei Cinquecento, traboccando nelle vie intorno, bloccando per diverse ore la stazione Termini. Un corteo non autorizzato parte da via Cavour e dopo aver superato piazza Vittorio e Porta Maggiore si inoltra per San Lorenzo fino a imboccare la Tangenziale. Migliaia di persone bloccate nelle macchine reagiscono con solidarietà e senza incidenti; il corteo risale sulla Tiburtina e termina a piazzale Aldo Moro. C’è chi calcola oltre centomila persone: sicuramente una giornata senza precedenti, almeno negli ultimi dieci anni. Le foto e le notizie della manifestazione arrivano su Al Jazeera, una giornalista di Gaza ringrazia l’Italia per la solidarietà. I giornali italiani però riempiono le loro copertine con i presunti “scontri” e “devastazione” alla stazione di Milano. Il 24 – la mattina dopo il primo attacco alla Global Sumud Flotilla – viene occupata la succursale del Rossellini, istituto tecnico cinematografico di Garbatella. Sabato 27 mattina davanti al Cpr di Ponte Galeria (prigione per persone migranti che non hanno commesso reati) arriva la famosa statua di Marco Cavallo, simbolo della liberazione dei manicomi, portata da un corteo di attiviste e attivisti per la chiusura dei centri di detenzione amministrativa dei migranti. Nel pomeriggio manifestazione al Quarticciolo per rivendicare gli spazi abbandonati del quartiere. Il 29 viene occupato anche il liceo Cavour, davanti al Colosseo; inizia un accampamento permanente per Gaza a piazza dei Cinquecento, in preparazione della manifestazione nazionale del 4 ottobre. La notte qualcuno da una macchina tira un melone e delle uova contro le tende, e la notte successiva da una macchina gridano “Duce! Duce!”. Il 30 si occupa il liceo Russell; i lavoratori del Cnr manifestano davanti alla sede centrale a piazzale Aldo Moro, per l’interruzione delle collaborazioni con Israele. Il presidente del Cnr scende, ma nulla di fatto. Nel pomeriggio un corteo di centinaia di studenti occupa anche la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, dove si affigge un enorme bandiera palestinese. Nel frattempo arriva ad Amman il primo volo che porta i ricercatori, le ricercatrici e studenti che finalmente le mobilitazioni sono riuscite a far arrivare in Italia: atterreranno il primo ottobre a Fiumicino. (stefano portelli)
Rewind Roma, agosto 2025 # Contare i morti
(disegno di peppe cerillo) Il mese inizia con un milione di giovani pellegrini affastellati sotto il sole di agosto a Tor Vergata per il “Giubileo dei Giovani”: il Papa descrive l’evento come il segno che “un altro mondo è possibile”, forse riferendosi all’esistenza del regno dei cieli (tuttora non provata dalla scienza). Due pellegrine muoiono tornando a casa, una ad Artena, l’altra a Madrid. Intanto, il 3 agosto un detenuto viene trovato morto nella sua cella nel carcere di ReginaCoeli. Il 5 notte un’auto prende fuoco mentre era ferma a un distributore Gpl: si teme una nuova esplosione come quella del 4 luglio sulla Casilina. Il 6 il Comune sgombera venticinque persone che abitavano in un centro sportivo di Mostacciano abbandonato da dieci anni, senza alcuna alternativa abitativa: grande soddisfazione tra fascisti e leghisti. Due incidenti mortali sulle strade: un cinquantenne perde il controllo dello scooter al Laurentino, e un commissario di polizia in moto sull’Aurelia. Muore a ottant’anni “er Divino”, personaggio storico della spiaggia di Capocotta. Il 7 i carabinieri arrestano un uomo appena arrivato a Roma da Foggia, in fuga dopo aver ucciso una donna. Un’altra donna muore travolta da un’auto a Pomezia. Il prefetto Giannini durante un’audizione alla Commissione antimafia rivela che le forze dell’ordine a Roma in due anni hanno sgomberato più di seicento case popolari, quasi sempre occupate da donne sole con figli. Nessuna parola su dove sono andate ad abitare queste persone dopo gli sgomberi. L’8 in un’audizione in Comune il Comitato contro lo stadio di Pietralata denuncia che l’agronomo incaricato di stabilire il valore dell’area ha avuto un compenso di oltre centomila euro. Il Comune finalmente pubblica i dati sugli appalti per la costruzione dell’inceneritore di Santa Palomba, ma in un formato incomprensibile, per Carte in Regola è “da settimana enigmistica”. La notte un uomo armato entra in un bar di Torbellamonaca per una rapina e spara al barista e a due avventori del Bangladesh, per fortuna non li uccide. Il 9 l’amministrazione di Santa Marinella proibisce una manifestazione per la Palestina, dichiarando il “rischio di antisemitismo”. Il 10 incendio in un cantiere navale di Ostia. In serata centinaia di persone partecipano al presidio al Pantheon contro il genocidio israeliano a Gaza, contro il collaborazionismo del governo italiano e contro le menzogne dei media mainstream. Lunedì 11 c’è una manifestazione sotto la Rai di viale Mazzini per il continuo supporto della rete pubblica al genocidio in Palestina. Purtroppo il palazzo è chiuso per lavori da inizio anno. Muore a Latina la nona vittima del virus West Nile nel Lazio, un uomo di ottantacinque anni. Il 12 sulla sede del X Municipio a Ostia si espone una bandiera palestinese, e il 13 un’altra bandiera palestinese sventola dal quinto piano del V Municipio (Prenestino). Il 14 all’Alessandrino un bambino di quattro anni di una famiglia bangladese viene investito mentre era in bici: viene ricoverato in condizioni gravi. Muore una donna in moto, in un incidente a Grottaferrata. Un alto prelato dell’Opus Dei, padre Mariano Fazio, viene incriminato formalmente per riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani. Secondo l’accusa, decine di ragazze sudamericane anche di dodici o tredici anni sono state attirate a Roma con la promessa di una vita migliore, poi “messe a servizio gratuito” per decine di ore al giorno per i membri della setta cristiana. Il 15 agosto, festa cristiana dell’ascensione della Madonna in cielo, un ragazzo egiziano di diciannove anni cerca di impiccarsi nel carcere dedicato proprio a lei (Regina Coeli). I secondini impediscono il suicidio, ma lo ributtano in cella. Una ragazza di ventiquattro anni muore in un frontale tra due auto sulla Salaria fuori Roma, e un uomo di sessantasette cadendo dal terrazzo condominiale di un palazzo vicino piazza Fiume. Il 16 c’è un nuovo incendio in un cantiere navale, questa volta a Fiumicino, e il 17 notte esplode una bomba carta nell’androne di un palazzo di Ostia centro. Muore a ottantanove anni Pippo Baudo, nella sua casa di Prati: la camera ardente sarà al Teatro delle Vittorie. Il 18, in virtù del “decreto sicurezza”, un uomo albanese di cinquant’anni viene arrestato per aver provato ad occupare una casa dell’Inps, vuota, a Prati Fiscali. Il giudice ne richiede l’immediata liberazione, perché il fatto non è grave. L’appartamento, pubblico, rimane vuoto. Continuano le processioni giubilari, con migliaia di partecipanti: il 20 a Colle Oppio sfilano i lefebvriani della Fraternità San Pio X, ultratradizionalisti e antisemiti, scomunicati per non aver accettato il Concilio Vaticano II, poi riabilitati nel 2009 da Ratzinger: non partecipano all’udienza papale del giorno successivo, né visitano la tomba di papa Francesco. Il 21 – giorno dello sciopero globale per Gaza – un temporale si abbatte sulla città. Tuoni, lampi, stazioni metro chiuse, alberi caduti, due musei allagati (Macro e Galleria d’Arte Moderna). Durante la notte ad Acilia qualcuno buca le ruote di più di cinquanta macchine. Il 22 a Marino presidio contro lo sgombero del centro sociale Ipò. Alla FieradiRoma, grande incontro dei testimoni di Geova, con decine di migliaia di partecipanti: il tema è “Adorazione pura”, per “offrire una guida a chi è alla ricerca di speranza”. Nel frattempo a Ostia un imprenditore edile sessantenne viene ferito da un colpo di pistola, forse sparato da un suo dipendente. Il 24 mattina, sempre a Ostia, una cabina crolla sulla spiaggia affollata di bagnanti. L’erosione del suolo quest’anno ha eliminato quasi dieci metri di spiaggia. Nel parco di Tor Tre Teste una donna di sessant’anni viene aggredita e violentata da uno sconosciuto. Nella notte a Nettuno qualcuno spara con una pistola ad aria compressa contro il centro d’accoglienza che ospita ottanta migranti: due di loro sono feriti lievemente dai pallini di piombo. Il 26 agosto un nuovo presidio per la Palestina riunisce più di un centinaio di persone al Pantheon. La rete “Stop Rearm Europe” ottiene la sospensione della fiera delle armi “Defence Summit” organizzata dal Sole 24 ore per l’11 settembre (sic!) all’Auditorium di Roma. Due persone straniere senza casa si uccidono buttandosi sotto a un treno lo stesso giorno: uno la mattina a Stazione Trastevere, uno la sera a Ladispoli. Arrestato un muratore gambiano per lo stupro a Tor Tre Teste. Il 28 altri due morti sulle strade: uno la mattina in un incidente di moto sull’Aurelia verso Santa Severa, un altro la sera – un diciottenne – alla Romanina. Scoppiano intanto due grossi incendi, uno a Tor di Valle, vicino all’autostrada Roma-Fiumicino, e uno nella pineta di Ostia. Sempre il 28, giornata di digiuno dei sanitari per Gaza. Il mese si chiude con: un signore eritreo che si cambia il costume sulla spiaggia coprendosi con un asciugamani, e i giornali lo trasformano in “uomo si spoglia nudo in spiaggia”; e con l’ordine di sfratto definitivo per lo storico Caffè Greco in via dei Condotti, attivo da duecentocinquanta anni e protetto da vincolo. La proprietà del locale è dell’Ospedale Israelitico, che ha ordinato ai gestori di andarsene. (stefano portelli)
Rewind Roma, luglio 2025 # Brucia la città
(disegno di peppe cerillo) Il 4 luglio alle otto di mattina un enorme boato scuote la città: è l’esplosione di un distributore Gpl a Torpignattara – tra la piscina di Villa de Sanctis e la scuola materna Romolo Balzani, a ridosso del quartiere di case cooperative Casilino 23 e a due passi dalla via Casilina. Prima dell’esplosione avevano preso fuoco anche un deposito di bombole di ossigeno della Croce Rossa e uno sfasciacarrozze, creando una nube tossica di diossina; miracolosamente, la zona non si era ancora riempita dei bambini che frequentano i campi estivi. Questa parte di Roma fin dagli anni Sessanta doveva essere una zona per la logistica. I proprietari dei terreni l’hanno però riempita di palazzine residenziali e così oggi le industrie pericolose e inquinanti convivono con scuole, asili nido, centri sportivi, zone archeologiche e quartieri densissimi (si veda qui). La sera divampa un altro incendio nel parco del Forte Prenestino. Il 6 a Parioli esercitazione antiterrorismo della polizia italiana intorno all’ambasciata israeliana (non nei confronti di militari e civili israeliani attivi nel terrorismo contro la popolazione di Gaza). Scendono le temperature: l’8 luglio fa quasi freddo. Il Tar boccia le opposizioni della fu giunta Raggi a un grande progetto di settemila metri quadri residenziali intorno alla Vela di Tor Vergata, che quindi inizierà a breve, sempre giustificato dell’idea che costruire nuove case fa sempre bene, anche in una città con centomila appartamenti vuoti. Il 9 alla manifestazione Sports beats borders dell’Esquilino partecipa una squadra di bambini palestinesi arrivati dal campo profughi di Chatila. Muore l’ispettore ustionato dall’esplosione del deposito di Gpl del 4 luglio: fortunatamente è l’unica vittima mortale, ma ci sono decine di ustionati gravi, centinaia di feriti, e un migliaio di bambini senza scuola. Il 10 al centro congressi La Nuvola (Eur) si celebra una Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, che blocca il traffico del centro: tra i partecipanti anche l’attore Zelensky. Nel frattempo, a Torbellamonaca prende fuoco un palazzo: settantadue nuclei familiari vengono evacuati. L’11 un aereo della polizia porta a Roma dalla Grecia un uomo statunitense, accusato del duplice femminicidio della moglie e della figlia trovate morte a inizio giugno a Villa Pamphili. All’Idroscalo di Ostia inizia il festival del cinema Alice nella Città: il maxischermo è montato proprio dove c’erano le case rase al suolo da Alemanno nel 2010. Un motociclista muore in incidente vicino Ostia Antica. Domenica 13 un forte nubifragio spazza Roma con vento e pioggia: l’acqua entra anche nell’ospedale Grassi di Ostia. Lunedì 14 arrivano a Roma i familiari di Satnam Singh, il bracciante sikh di Latina mutilato sul lavoro e lasciato morire dissanguato dal suo padrone. Una consigliera Pd di Garbatella dichiara il passaggio a Fratelli d’Italia. Il Tribunale di Roma sospende quattro poliziotti implicati nel traffico di droga di San Lorenzo: anche loro erano strumenti della gentrificazione del quartiere, che estrae valore dal territorio rendendo impossibile la vita a chi lo abita. Muore un operaio kurdo investito da un’auto a Centocelle: è la settantottesima vittima delle strade a Roma dall’inizio dell’anno. Il 15 il Comune stanzia due milioni per riaprire la scuola Romolo Balzani, devastata dall’esplosione del deposito di Gpl. Il 17 la polizia irrompe in casa di Chef Rubio e sequestra computer e Usb, trattenendolo nel commissariato di Frascati fino a sera. Intanto, retata razzista a piazza Vittorio: la Celere circonda un gruppo di migranti africani, chiede documenti a tutti, li carica sul furgone e se li porta via. Il sindaco di Roma è agli Stati generali della bellezza, nell’incantevole location di Cava de’ Tirreni, impegnato a dichiarare che “le periferie di Roma fanno schifo”. Venerdì 18 il Tar respinge il ricorso contro l’abbattimento del bosco di Pietralata per la costruzione dello stadio privato dell’imprenditore Friedkin, mentre un picchetto antisfratto evita l’espulsione di un’anziana da un palazzo di proprietà dell’Inps occupato da decenni. La guardia di finanza mette i sigilli allo stabilimento balneare per vip V-Lounge di Ostia, che disponeva di ottocento lettini. Il 19 un gruppo di attivisti di Ostia manifesta sulla spiaggia, rivendicando il “mare libero” dalla privatizzazione rappresentata dalle concessioni balneari. A Ostia tutta la parte centrale della spiaggia è privatizzata, e le spiagge libere sono solo a molti chilometri dal centro, difficili da raggiungere e mal collegate con i mezzi pubblici. Il 20 un passante trova il cadavere di una donna al Mandrione, vicino ai binari del treno: era scomparsa cinque giorni prima dalla zona di Ponte Mammolo. Il 21 un gruppo di lavoratrici dello spettacolo occupa simbolicamente il Circolo degli Artisti, chiuso dal commissario Tronca nel 2015 e mai più riaperto. Chiude per una settimana la linea C della metropolitana, per i test delle nuove stazioni di Colosseo e Porta Metronia. Il 22 alla Camera dei deputati si inaugura un congresso sul Nuovo ruolo geopolitico di Israele: Maccabi World Forum, Istituto Milton Friedman, Unione delle Associazioni Italia-Israele (UAII), Israel’s Defend & Security Forum (ISDF) e Alleanza per Israele premiano Matteo Salvini davanti a militari e deputati italiani, soprattutto della Lega, con importanti rappresentanti dello stato genocida. Presidio intanto in piazza Capranica contro l’assedio della fame a Gaza. Il 23 il Comune annuncia l’acquisto del palazzo occupato in via Bibulo, a Cinecittà-Don Bosco, che era stato già requisito anni fa dall’allora presidente del municipio Sandro Medici: i proprietari erano un monsignore, un camorrista e una contessa che lo tenevano vuoto. Il 24 un uomo incendia due macchine della polizia davanti al commissariato di via Farini; un altro spara contro il buttafuori di una discoteca all’Eur, ferendolo alla testa; un incendio distrugge il chioschetto di piazza Vittorio. Intanto il Comune approva la qualifica di “interesse pubblico” per uno studentato privato da seicento euro al mese su terreni pubblici dei mercati generali di Ostiense: la corporazione immobiliare Hines lo avrà in concessione per sessant’anni senza neanche un limite ai canoni d’affitto. La “città dei giovani” immaginata da Veltroni è un regalo ai privati ancora più grande dei vecchi piani di zona. Il 25 presidio solidale davanti al Cpr di Ponte Galeria, dove continuano a essere rinchiuse persone che non hanno commesso alcun crimine: l’anno scorso un ragazzo di vent’anni rinchiuso lì dentro si era suicidato. Il 28 luglio inizia il temuto giubileo dei giovani, il grande evento estivo per il quale si attendono decine di migliaia di giovani pellegrini da tutto il mondo: all’evento analogo del Duemila, oltre due milioni di ragazzi e ragazze cattoliche avevano inondato la zona di Tor Vergata che il Comune aveva costruito con novantuno miliardi di vecchie lire. L’area è la stessa oggi. Nella stessa giornata spari a Cinecittà, e anche ad Acilia, dove una ragazza egiziana viene colpita per errore ad una gamba. Il 29 otto attiviste e attivisti del movimento per il diritto all’abitare subiscono perquisizioni domiciliari e il sequestro dei dispositivi elettronici da parte di carabinieri e digos: ennesima operazione di criminalizzazione legittimata con un’inchiesta sui “contributi da 3/5 euro” (cit.) per le spese di manutenzione delle occupazioni abitative in cui vivono. Il 30 un incendio distrugge uno stabilimento balneare a Maccarese. Il 31 inizia la demolizione dell’ex Fiera di Roma: il progetto prevede di trasformarla in una Città della gioia: né più né meno che trentacinquemila metri quadri di nuove palazzine di proprietà del Fondo Orchidea di Banca Finint, e intorno la zona verde obbligatoria per gli standard urbanistici. (stefano portelli)
Rewind Roma, maggio 2025 # Giubilei chiacchierati, proteste contro il riarmo e per la Palestina libera
(disegno di peppe cerillo) Il mese si apre e si chiude con grandi manifestazioni di piazza, da quelle del 1 maggio in preparazione del referendum, a quelle del 31 contro il Decreto Sicurezza, e continue proteste contro il genocidio a Gaza. Il Giubileo va avanti come se niente fosse, morto un Papa se ne fa un altro, mentre la strada per l’estate è interrotta da frequenti temporali, freddo e vento. Il 3 sera un uomo, forse un borseggiatore in fuga, viene ucciso da un treno della Metro A; il 4 c’è un incendio nella rimessa Atac di via Candoni: un autobus in dismissione finisce in fiamme. La notte un turista statunitense che cercava di entrare nel Colosseo rimane infilzato, lo portano in pronto soccorso. Intanto in Vaticano si celebra il “Giubileo degli imprenditori” subito dopo quello dei lavoratori – forse per ribadire che l’imprenditoria non è un lavoro. Il 5 a Ostia una ruspa per il ripascimento della spiaggia si mette a lavorare a pieno regime in mezzo alle sdraio e gli ombrelloni. Protesta degli avvocati penalisti contro il Decreto Sicurezza a piazza Cavour. Il 6 ci sono due incidenti mortali causati da automobili, uno a San Basilio e uno al Foro Italico, viene ferita gravemente anche una bimba di due anni. Il 7 inizia il conclave nella Cappella Sistina, e l’8 si elegge il nuovo Papa. Venerdì 9 manifestazione “antidegrado” a Cinecittà-Don Bosco, con il prete antispaccio don Coluccia e i comitati di quartiere di destra – tutte organizzazioni che non si sono mai interessate alla svendita degli appartamenti degli enti previdenziali né alla gentrificazione forzata del quartiere, ma ora se la prendono con i più poveri. Il 10 una manifestazione a Garbatella esprime solidarietà contro la vandalizzazione di una statua autogestita per la Palestina a largo Sette Chiese. L’11 la S.S.Lazio (i cui ultras sono noti in Europa, tra le altre cose, per il loro antisemitismo) firma un accordo di collaborazione con il Maccabbi Israel, la squadra sionista i cui tifosi avevano già dato prova di aggressività l’anno scorso a Amsterdam. Lunedì 12 il comune di Roma tenta di recintare il parco di Pietralata per iniziare i lavori del nuovo stadio, ma trova la resistenza di un centinaio di abitanti che si sdraiano davanti ai camion per impedire l’ingresso. La celere trascina via, malmena, spinge, ma alla fine è costretta a ritirarsi. Il giorno dopo il Comune convoca il comitato a un tavolo di discussione, e mentre gli attivisti sono riuniti, a Pietralata arrivano i camion a recintare il parco. Continuano gli abbattimenti di alberi, tra le proteste degli abitanti e degli ambientalisti: cinque grossi pioppi sono demoliti su viale Quattro Venti, il giorno dopo altrettanti a Montesacro. Il 14 c’è una conferenza stampa contro le grandi opere all’assessorato all’ambiente, in via di Porta Metronia. Intanto, alcuni consiglieri chiedono formalmente al sindaco di restituire al Comune le centinaia di migliaia di euro spesi per finanziare la piazza per il riarmo europeo del 15 marzo. In Vaticano si celebra il “Giubileo delle Chiese Orientali”, proprio a ridosso dell’anniversario della Nakba palestinese. Nel pomeriggio, manifestazione per la Palestina a Torpignattara; durante la notte, ignoti vandalizzano il centro sociale La Strada, a Garbatella. Il 15 maggio, anniversario della Nakba, l’AMA fa una piccola pulizia etnica a piazza Vittorio, buttando tutti i materassi, le coperte e le valigie dei senzatetto che ci vivono. Interventi in diretta connessione con la promozione di uno sguardo disumanizzante rivolto a chi vive in strada. Sempre il 15, in una villetta di Fregene, i carabinieri trovano il corpo di una donna di cinquantotto anni uccisa con quindici coltellate. Il giorno dopo a Civitavecchia un uomo uccide a coltellate la compagna di quarantacinque anni, lasciando il corpo nell’androne del palazzo. Il 16 inizia il convegno dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università nell’occupazione abitativa Spin Time su viale Manzoni. Il 17  presidio in Campidoglio contro le grandi opere e le devastazioni ambientali; nel pomeriggio manifestazione per la Palestina, e festa di Ciro Principessa alla Certosa, in memoria del giovane comunista ucciso dai fascisti mezzo secolo fa. Diluvio improvviso sulla città. Il 19 mattina arrivano le ruspe nel parco di Pietralata, e cominciano a tagliare alberi. Un presidio di abitanti si scontra con le guardie. Il 20 in un incidente mortale sulla Cassia Bis muore un cinquantacinquenne sullo scooter. Il 22 c’è un presidio davanti al carcere di Regina Coeli per Tarek, detenuto arrestato durante la manifestazione del 5 ottobre per la Palestina. Il 26 durante il presidio a piazza Barberini, in occasione della votazione sul Decreto Sicurezza in Parlamento, un gruppo di duecento manifestanti tenta di sfondare il cordone di polizia che impedisce l’accesso alla piazza di Montecitorio: la polizia manganella e provoca diversi feriti, tra cui anche il presidente del Terzo municipio. Il 29 c’è una “passeggiata rumorosa” a San Giovanni, contro il femminicidio di Afragola, in cui un diciottenne ha ucciso una ragazza di quattordici anni a pietrate in testa: il Vaticano intanto inaugura il “Giubileo delle famiglie“. Il mese si chiude con la manifestazione contro il Decreto Sicurezza del 31 maggio, a Roma arrivano cento pullman da tutta Italia. Decine di migliaia di persone, forse più di centomila, sfilano per il centro, intorno al Colosseo, con cinque tir che accompagnano il corteo, che termina con un accampamento per la Palestina a Caracalla. Una trentina di tende rimangono tutta la notte in attesa del passaggio del Giro d’Italia la mattina del 1 giugno. (stefano portelli)
Rewind Roma, aprile 2025 # Cadaveri eccellenti
  (disegno di peppe cerillo) Il primo aprile senza sapere dell’imminente morte del papa il sindaco annuncia il blocco degli sfratti, l’esproprio delle case vuote, l’annullamento dei maxiprogetti del Porto di Fiumicino, dello Stadio di Pietralata e dell’inceneritore di Santa Palomba, nonché la fine del Giubileo in protesta contro il patriarcato e la gerarchia vaticana. Purtroppo il 2 tutto torna alla normalità: una studentessa di ventidue anni viene trovata uccisa e infilata morta in una valigia, il femminicida è un coetaneo che viveva sulla Nomentana; muore anche il turista scozzese ustionato nell’esplosione del palazzo di Monteverde; e anche una ragazza ventunenne degli Usa per uno shock anafilattico da street food del Pigneto. Il Comune intanto affida la manutenzione della pineta di Ostia a una società già indagata per truffa negli appalti pubblici. Il 3 una fiaccolata a Ostia protesta contro la diffamazione causata dal commissariamento “per mafia” del Municipio dieci anni fa, di recente definito “una supercazzola” dal prefetto Gabrielli. Intanto a Ostiense si inaugura “La Dolce Vita Orient Express”, un treno di lusso che attraverserà l’Italia al modico prezzo di 3.500 euro a notte. Il 4 una ruspa demolisce l’iconico ponticello del Pigneto con cui si attraversavano i binari che tagliano il quartiere, pronti a essere sommersi da una nuova colata di cemento. Nel pomeriggio presidio di un centinaio di liceali e universitari al Pantheon contro il DDL sicurezza, le guardie circondano la piazza e manganellano sulla folla. Il 5 grande manifestazione contro il riarmo: arrivano centinaia di pullman da tutta Italia, e centoventimila persone sfilano in corteo da piazza Vittorio fino ai Fori Imperiali. Domenica 6 nel viterbese migliaia di persone sfilano in protesta contro un deposito di scorie nucleari previsto a Vulci; alla scuola Di Donato dell’Esquilino grande assemblea di insegnanti e genitori contro le linee guida sulla scuola firmate da Ernesto “Solo l’occidente” Galli della Loggia. Lunedì 7, mentre atterra a Roma re Carlo d’Inghilterra con la reale consorte, a Torpignattara un ragazzo viene aggredito da un gruppo di coetanei, forse perché del Bangladesh; era successa la stessa cosa alcuni giorni prima. Intanto nel ghetto ebraico un ragazzo di tredici anni si spara alla testa, per suicidio o per errore ma sicuramente giocando con una pistola. Gualtieri inaugura l’Hotel extra-lusso Orient Express a piazza della Minerva (Pantheon). Martedì 8 sul muro dell’Ex Snia Viscosa appare una scritta in cirillico inneggiante al battaglione Azov, mentre scritte contro il 25 aprile appaiono in altre parti del quartiere Pigneto. Il 9 il Tar autorizza il Comune ad affidare la manutenzione di Villa Ada a una società privata già indagata per truffa negli appalti. La notte del 10 la Banda Robin Hood tira vernice bianca sulla facciata dell’albergo privato Social Hub a San Lorenzo, costruito sui terreni pubblici dell’Ex Dogana. L’11, giorno della firma del decreto sicurezza, un insegnante di liceo e membro di Ultima Generazione inizia uno sciopero della fame davanti Montecitorio. Arrivano a Roma i genitori di Wissem, ragazzo tunisino morto nel 2021 durante la detenzione nel Cpr di Ponte Galeria, per chiedere giustizia per loro figlio. A piazza del Popolo inizia il “Villaggio della legalità”, grande festa della polizia. La notte di sabato 12 veglia per la Palestina durante la notte a Montecitorio, mentre a Milano il corteo viene attaccato dalla polizia: alcuni agenti portano simboli di estrema destra sulle felpe. Il 13 c’è il derby in notturna: nel pomeriggio un gruppo di circa cinquecento ultras romanisti tentano di raggiungere i laziali radunati a Ponte Milvio, tirando bombe carta e attaccando la polizia intorno all’Olimpico: tredici agenti feriti. Ma l’attenzione dei giornali, è sui “facinorosi” pro-Palestina, in vista del 25 aprile, quando l’Anpi nazionale lascerà la piazza alla Brigata ebraica. Un altro ragazzo morto in strada, trentesima vittima delle auto del 2025. Duplice omicidio la notte di lunedì 14 al Pigneto, sotto la Tangenziale: gli assassini sono arrivati in moto e hanno sparato alla testa di un uomo e di una donna che lavoravano nel tessile. Martedì 15 grande assemblea di movimento alla Sapienza, si decide di non permettere che piazzale dei Partigiani il 25 aprile sia monopolizzato dai sionisti. Il 16 protesta degli inquilini Ater di via Pincherle e Colli Portuense contro la privatizzazione del patrimonio pubblico. Il 17 vento e pioggia; l’assessore all’urbanistica convoca i concessionari dei lidi di Ostia in Campidoglio e decide di allungare la stagione fino al 30 ottobre nonostante la scadenza delle concessioni. Intanto all’Infernetto una commessa del Todis sferra un pugno in faccia alla giornalista Federica Angeli di Repubblica, che le aveva chiesto di servirla con più lena. Venerdì 18 manifestazione a piazza Vittorio per la Giornata dei prigionieri palestinesi; enorme preghiera collettiva dei bangladesi romani contro il genocidio a Gaza. A Roma c’è anche il vice di Trump, JD Vance, che incontra la presidentessa del consiglio; chiede udienza anche al papa ma gli viene negata. Il 19 all’ambasciata dell’Oman alla Camilluccia si incontrano il primo ministro iraniano e il delegato degli Usa per l’accordo sul nucleare. Intanto il Colosseo viene fatto chiudere un’ora prima, lasciando fuori centinaia di turisti che avevano già pagato, per lasciare entrare il vicepresidente Usa Vance, che però non viene.  Il 20 è Pasqua, ultimo giorno del pontificato di Bergoglio, che muore il 21 mattina, la pasquetta del Giubileo e Natale di Roma. Il 22 si espone la salma del papa in Vaticano, accorrono i capi di stato tra cui Trump e Zelensky, di cui il pontefice aveva detto “sono dei pazzi”. Duemila poliziotti intorno al Vaticano, tra cui sistemi antidroni e tiratori scelti sui tetti di via della Conciliazione, a proteggere il cadavere di uno che aveva appena invocato il disarmo. Il 24 arriva a Roma Francesca Albanese, relatrice Onu per la Palestina, e parla nell’Aula magna di Lettere della Sapienza. Il 25 aprile tra morte del papa e cortei per la Liberazione ci sono trentamila agenti schierati in città. Il primo presidio è già alle otto di mattina a Piazzale Ostiense, per evitare di lasciare la piazza all’ambasciata di Israele e alla Brigata ebraica; poi un grande corteo da Garbatella si divide sull’Ostiense, con l’Anpi e il Pd verso Parco Schuster e i movimenti verso Ostiense; poi un corteo da una decina di migliaia di persone a Centocelle, concerti pranzi e cene ovunque, anche nel bosco di Pietralata minacciato di distruzione dal progetto dello stadio. Il 26 si tengono i funerali di Bergoglio: tra i partecipanti anche Assange con la sua famiglia. Trump e Zelensky ne approfittano per farsi una foto insieme nella basilica di San Pietro, novelli mercanti nel tempio. Il 27 mentre Bergoglio viene seppellito a Santa Maria Maggiore, si tiene la celebrazione annuale per Gramsci al cimitero acattolico: proibite le bandiere rosse. Lunedì 28 in una grossa fabbrica abbandonata sull’Aurelia muore una ragazza di diciannove anni cadendo dal settimo piano mentre fotografava i graffiti con un gruppo di amiche, e il 29 una molotov distrugge una sede ultras al Quadraro. Infine, il 30 viene resa pubblica la lettera di cinque relatori speciali Onu che chiedono al governo italiano spiegazioni su sette sfratti o tentati sfratti illegali a Roma: l’Onu aveva chiesto misure cautelari per evitare danni irreparabili, ma il governo aveva intimato al Tribunale di ignorare le richieste. L’amministrazione capitolina, perfettamente al corrente della situazione, ora si arrampica sugli specchi. (stefano portelli)