GAZA: BLOCCO TOTALE DEGLI AIUTI E BOMBE SULLA FREEDOM FLOTILLA. LE UDIENZE ALL’AJA NON FERMANO I CRIMINI ISRAELIANI
Attende ancora di poter riparare in acque territoriali maltesi la nave
Conscience della Freedom Flotilla Coalition, colpita alle 00.23 di venerdì 2
maggio 2025 da un doppio attacco di droni – con ogni probabilità israeliani –
mentre si trovava in acque internazionali non lontano dall’isola. A bordo ci
sono 30 attiviste e attivisti, illesi per puro caso. La nave imbarca acqua,
rischia di affondare, ed è senza energia elettrica perché gli attacchi hanno
colpito, a prua, il generatore di corrente. Malta ha inviato un rimorchiatore a
controllare la situazione. La nave era pronta a salpare per Gaza carica di aiuti
umanitari e materiale medico-sanitario.
Su Radio Onda d’Urto l’aggiornamento di sabato 3 maggio con l’attivista di
Freedom Flotilla Simone Zambrin, che si trova a Malta dove doveva salire
sull’imbarcazione. Ascolta o scarica
Dopo l’attacco, la Freedom Flottilla aveva lanciato un segnale di SOS che era
stato ignorato da tutti gli stati raggiunti con l’unica eccezione di Cipro del
sud, che ha inviato una barca in soccorso della Conscience. Attiviste e
attivisti hanno anche chiesto a vari Paesi occidentali di convocare gli
ambasciatori israeliani affinchè spieghino diversi dettagli, a partire dal
tracciato – raccolto dal sito specializzato in traffico aereo, ADS-B Exchange –
che mostra un C-130 Hercules dell’Aeronautica Militare israeliana sorvolare per
7 ore e a bassa quota la zona orientale di Malta poco prima dell’attacco alla
nave umanitaria. Nessuno stato ha risposto nemmeno a questo appello. Poche ore
prima del raid, tra l’altro, lo stato di Palau aveva deciso di revocare alla
nave la propria bandiera, lasciando l’imbarcazione in acque internazionali e
senza alcune protezione formale.
Su questo aspetto – e non solo – è intervenuta sulle frequenze di Radio Onda
d’Urto Chantal Meloni, docente di Diritto penale internazionale all’Università
Statale di Milano. Ascolta o scarica.
L’attacco alla Freedom Flotilla si inserisce in un contesto di blocco totale
degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza imposto da Israele da ormai due
mesi. Di questo si sta discutendo nelle udienze alla Corte Internazionale di
Giustizia (CIG) dell’Aja. Dei dibattimenti in corso alla Corte internazionale di
giustizia dell’Aja abbiamo parlato con il docente di diritto internazionale alla
Liverpool John Moores University, avvocato delle vittime di Gaza, Triestino
Mariniello. Ascolta o scarica
Il tutto mentre nella notte tra venerdì 2 e sabato 3 maggio 2025 a Tel Aviv il
gabinetto di guerra israeliano ha deciso di intensificare ancora le “operazioni
militari”, cioè il genocidio, nella Striscia di Gaza. Nelle ultime ore un
bombardamento israeliano sul campo profughi di Khan Yunis ha ucciso almeno 11
persone, tra cui tre bambini, uno dei quali neonato. Il portavoce della
protezione civile di Gaza riferisce che è queste persone si trovavano nella casa
della famiglia Al-Bayram. Otto delle vittime, infatti, appartenevano alla stessa
famiglia.