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Il 15 settembre al Mimit per difendere l’ occupazione e il futuro in STMicroelectronics
Nella giornata dell’11 settembre, USB Lavoro Privato di Catania ha organizzato un volantinaggio davanti alla sede della ST per denunciare il tentativo di esclusione della nostra organizzazione sindacale dalle prossime elezioni RSU, messo in atto da Fiom, Fismic e Uglm. Tali sigle, con le dimissioni dei loro delegati avvenute all’inizio […] L'articolo Il 15 settembre al Mimit per difendere l’ occupazione e il futuro in STMicroelectronics su Contropiano.
Catania, docenti e scuole esprimono condanna per le guerre e solidarietà alla Palestina
A Catania i collegi docenti di tre scuole (Liceo E2. Boggio Lera”, Istituto “M. Cutelli” e IC “Parini”) hanno approvato la mozione in allegato, altri collegi (IC “Rapisardi -Dante Alighieri”, Istituto “Musco”, IC “Sauro- Giovanni XXIII”, IS “Vaccarini”) hanno espresso una chiara condanna delle guerre e solidarietà verso il popolo Palestinese. Non è tempo di silenzi o reticenze. Oltre 56 conflitti (di varia natura) attraversano il nostro pianeta. Una guerra mondiale a pezzi, che rischia di diventare globale. Un conflitto, vista la qualità, e la quantità, degli armamenti che non avrebbe né vincitori, né vinti. La scuola, quella che non addestra, che non esalta le competenze, che non rinuncia alla riflessione e allo spirito critico, può giocare un ruolo decisivo. Può provare a rovesciare la “normalizzazione” della guerra e della violenza che sembrano oggi prevalere. Non soltanto perché “se vuoi la pace, devi preparare la pace”, ma perché se vuoi costruire il futuro, se vuoi pensare/progettare il futuro, non puoi non partire dall’articolo 11 della nostra Costituzione, dal ripudio della guerra. Ma, pur condannando tutte le guerre, dobbiamo anche affermare che non sono tutte uguali. Il genocidio in Palestina, dove non c’è uno scontro fra due eserciti, rappresenta, infatti, la riproposizione di logiche e politiche che, dopo la sconfitta del nazi-fascismo, pensavamo sconfitte per sempre. L’idea della pulizia etnica (a Gaza, come in Cisgiordania) va contrastata in tutti i modi possibili. Né si può accettare che il “democratico” Occidente si volti dall’altra parte, applicando la politica dei due pesi e delle due misure (nessuna sanzione, prosecuzione di tutti i rapporti politici e commerciali, cooperazione militare…) che rafforza Israele nel perseguire i suoi obiettivi. Al punto che lo stato di Tel Aviv può, come se fosse normale, radere al suolo Gaza, fare morire di fame la popolazione, bombardare Libano, Siria, Yemen, Iran, Quatar… Come si può pensare che dopo questi crimini si potrà nuovamente percorrere il cammino della pace? Di fronte a un tale fallimento, politico e culturale, non stupisce che le classi dirigenti, europee e statunitensi, complici e silenti abbiano paura del confronto e della discussione, sino ad affermare che la scuola non può, non deve, occuparsi di tali problematiche. Lo fanno attraverso il linguaggio burocratico degli uffici scolastici regionali, ma anche, come nel caso del ministro Valditara, tentando di distribuire genericamente fra tutti le responsabilità. Un modo per evitare il giudizio su ciò che sta effettivamente accadendo. Se sono tutti colpevoli, nessuno è colpevole. Se la scuola non vuole voltarsi dall’altra parte, deve impegnarsi a fianco di chi, dal basso, pratica la solidarietà (per ultima la Global Sumud Flotilla) e, soprattutto, non rinunciare alle analisi, alle riflessioni e al confronto. Bisogna essere coscienti che non basta la pace, ma occorre una pace giusta. Nino De Cristofaro, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Mozione approvata dagli istituti di Catania. *La Scuola ripudia la guerra* La barbarie bellica sembra essersi impadronita della nostra esistenza. In questo momento, nel nostro pianeta sono in atto oltre 50 conflitti, fra stati e/o fazioni civili: la guerra russo-ucraina, o quelle in Myanmar, Sudan, Siria sono solo alcune di un elenco purtroppo molto lungo. Bombardamenti, droni killer, massacro di civili (soprattutto donne e bambini) ci vengono riproposti quotidianamente, quasi a certificarne la normalità, come se dovessimo abituarci all’indifferenza. In Palestina, nella Striscia di Gaza e non solo, l’orrore è ancora maggiore. La popolazione è affamata, le strutture abitative distrutte per oltre il 70%, ospedali e scuole rasi al suolo, sfollamento continuo di oltre due milioni di persone. Israele parla apertamente di allontanamento di tutti i palestinesi dalla Striscia. Un progetto di pulizia etnica. Non a caso la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto per la leadership israeliana (incluso Netanyahu e Gallant) per presunti crimini e violazioni del diritto umanitario nel conflitto a Gaza e più voci autorevoli hanno definito quello in corso nella Striscia un genocidio. Ebbene, di fronte a tutto questo la scuola non può più tacere. Se lo facesse, abdicherebbe al proprio compito educativo, al dovere di lavorare per la pace, per l’inclusione e contro ogni forma di discriminazione e di pregiudizio. La scuola non può rinunciare a far vivere la nostra Costituzione che, come recita l’art.11, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.” Per questi motivi il Collegio dei Docenti del ………… si impegna 1) Ad esporre la bandiera della Pace per ribadire la condanna di tutte le guerre; 2) Ad effettuare in tutte le classi, giorno …. settembre alle ore 9,15, un minuto di silenzio per chiedere l’immediato cessate il fuoco in Palestina e lo sblocco degli aiuti umanitari; 3) Ad affrontare, all’interno dei programmi di studio, il tema della pace e della guerra, affinché tutti gli studenti e tutte le studentesse possano maturare conoscenze adeguate ed esprimere autonomamente le loro riflessioni.
Da Catania il saluto e il sostegno alla Global Sumud Flotilla: “Buon vento Flotilla”
È stata definita la più grande missione di pace del dopoguerra, stiamo parlando della Global Sumud Flotilla, che giorno 7 settembre muoverà decine e decine di imbarcazioni verso la Striscia di Gaza, con attivisti provenienti da 44 Paesi. Porteranno aiuti umanitari e materiale sanitario per provare a rompere l’assedio israeliano. Che a Gaza Israele stia consumando un vero e proprio genocidio ce lo conferma l’International Association of Genocide Scholars (Iags), la più autorevole associazione internazionale di studiosi e accademici del genocidio nei suoi aspetti storici e legali: “Le politiche e le azioni di Israele a Gaza soddisfano la definizione giuridica di genocidio di cui all’articolo II della Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio (1948)”. A supporto della Flotilla e delle navi che partiranno dalla Sicilia, giorno 3 settembre a Catania e Siracusa si sono svolte due importanti manifestazioni. Particolarmente imponente il corteo catanese, circa 15,000 partecipanti che hanno letteralmente riempito, per gli interventi finali, piazza Federico di Svevia, una delle piazze più grandi della Città, con i suoi oltre 4200 metri quadrati. A promuoverlo Catanesi Solidali con il Popolo Palestinese, un comitato, composto da sindacati di base, forze sociali e politiche, singole/i aderenti, tra cui anche l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che da quasi due anni si è schierato a fianco del popolo Palestinese. E lo ha fatto, sin dall’inizio, con la convinzione che Israele non stesse mettendo in campo, come soprattutto nel primo periodo veniva ignobilmente affermato, “una reazione eccessiva”. Le scelte dello stato sionista, sempre supportate dalle “democrazie occidentali”, infatti, miravano e mirano, come ormai è drammaticamente evidente, all’espulsione di tutti i Palestinesi da Gaza e dalla Cisgiordania. Del resto basterebbe ricordare che Theodor Herzl, il padre del sionismo moderno, già nel 1896 nel saggio “Lo stato ebraico” scriveva che occorreva costituire un insediamento ebraico, nel cosiddetto Medio Oriente, per porre un argine alla barbarie. Oggi, è il tempo delle scelte radicali. O si sta con Israele, cui tutto è permesso, o si fa l’impossibile per impedire che prosegua il genocidio. Avendo piena consapevolezza che chi sostiene e vota per il riarmo europeo, non si batte per la rottura dei rapporti diplomatici, economici e militari con Israele e ha paura di pronunciare la parola genocidio non è uguale a coloro che progettano i resort nella Striscia, ma è comunque subordinato alla logica del più forte. Per questo è certo decisivo ampliare le azioni solidali, ma occorre, soprattutto, modificare le politiche di morte dei nostri governi. Sia per fermare la guerra, sia per impedire che il riarmo e l’aumento esponenziale delle spese militari contribuiscano in modo decisivo alla distruzione dello stato sociale. Se vogliamo, perciò, rispondere alla volontà di pace e giustizia sociale che esprimono le mobilitazioni in tutto il mondo, proviamo a decolonizzare il nostro pianeta. Nino De Cristofaro, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Catania
Mercoledì 3 settembre 2025 - Da #Catania a #Siracusa #STOPtheGENOCIDE #FreePalestine
Global Sumud Flotilla, il 3 settembre Siracusa e Catania supportano la partenza delle barche con due grandi eventi
Le prime barche della Global Sumud Flotilla sono partite dai porti di Barcellona e Genova e si stanno dirigendo verso la Sicilia, per ricongiungersi al resto della flotta. Le partenze del 31 agosto sono state salutate da decine di migliaia di persone: solo nel capoluogo ligure hanno partecipato in 50.000 alla fiaccolata. Ora ci si prepara alla tappa siciliana. Le barche, in arrivo anche dalla Turchia e dalla Grecia, insieme a quelle siciliane prenderanno il largo con destinazione Gaza, portando a bordo tonnellate di aiuti umanitari per il popolo palestinese. La partenza sarà salutata, il 3 settembre, da due eventi organizzati in contemporanea a Siracusa e Catania. Siracusa, Marina di Ortigia: a partire dalle ore 19 sul palco si alterneranno artisti ed attivisti, tra musica, arte e informazione sulla causa palestinese. Interverranno Giulio Cavalli, Maria Elena Delia (portavoce Global Movement to Gaza Italia), Vincenzo Fullone, Cecilia Canazza, (Global Movement to Gaza Italia), Antonio Mazzeo, Maria Grazia Patania del progetto Fiori nei Cannoni, esponenti di Global Sumud Flotilla, TOM – Arci, gli attivisti del Comitato Siracusano per la Palestina. Il contributo teatrale è a cura di Alessio Di Modica e Jacopo Tealdi. Per la musica live ci saranno Marco Castello, Emma, I Percussonici, Le suonatə sociali, Qbeta. La serata è presentata da Maura Gancitano. Nelle aree adiacenti al palco ci saranno spazi con le mostre “HeArt of Gaza” e “La Palestina nella storia”, attività e laboratori per bambini, spettacoli circensi, animazione, banchetti informativi di BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) e del Comitato siracusano per la Palestina. Catania: il punto di ritrovo è previsto alle ore 18 al porto, da dove il corteo si muoverà fino a raggiungere piazza Federico di Svevia (Castello Ursino). Alle 19,30 la serata vedrà protagonisti numerosi ospiti. Interverranno il giornalista Giulio Cavalli, Maria Elena Delia (portavoce Global Movement to Gaza Italia), Vincenzo Fullone, Cecilia Canazza (Global Movement to Gaza Italia), Antonio Mazzeo ed esponenti di ResQ, CALP, Music for Peace, Action Aid, Ultima Generazione, Extinction Rebellion, Greenpeace, Arci, Jamil El Sadi per la Comunità Palestinese “Voci nel silenzio”, il Comitato Catanesi Solidali con il Popolo Palestinese, parlamentari ed europarlamentari di AVS (Benedetta Scuderi – Verdi), M5S (Ketty D’Amato), PD (Davide Scotto). Presenta la serata Andrea Colamedici. Gli interventi saranno alternati a musica live con Albafar per Radio Gaza, Carsie Blanton, Liam Ò Maonlaì, Giuliano Logos, Lotta, Queen of Saba, Kento, Samuel (Subsonica) e la partecipazione dell’attrice Ester Pantano. Nelle aree intorno al palco si terranno performance artistiche a cura del collettivo di artisti siciliani a supporto della Global Sumud Flotilla, laboratori di disegno per bambini e performance di ricamo collettivo, promossa dall’artista Giovanni Gaggia con il progetto “Com’è il cielo in Palestina?”. Le barche della Global Sumud Flotilla porteranno via mare tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese. L’intento è di rompere il blocco navale imposto da Israele e aprire corridoi umanitari, facendo pressione sui governi affinché lavorino concretamente per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese. A Catania sono stati raccolti beni di prima necessità: in particolare, alimenti a lunga scadenza presso la Moschea di piazza Cerulli, su iniziativa dell’Imam Ismail, e materiale sanitario raccolto dal “Comitato catanese di solidarietà con il popolo palestinese”, che andranno ad aggiungersi al carico in partenza sulle barche per Gaza.   Redazione Italia
Fermiamo il genocidio in Palestina, Catania con la Global Sumud Flotilla
MERCOLEDÌ, 3 SETTEMBRE 2025 PARTENZA CORTEO ORE 18,00 PORTO DI CATANIA MANIFESTAZIONE CONCLUSIVA ORE 20,00 PIAZZA FEDERICO DI SVEVIA (CASTELLO URSINO) Basta. Non c’è nulla da aggiungere. Di fronte a un genocidio occorre fare di tutto per fermarlo. I governi “occidentali”, compreso quello italiano, continuano a supportare Israele, anche attraverso i rifornimenti militari. Noi non vogliamo assistere impotenti alla totale distruzione di Gaza e alla definitiva occupazione della stessa Cisgiordania. Non vogliamo assistere in silenzio all’eliminazione del popolo Palestinese. I popoli del mondo continuano a manifestare per l’immediato cessate il fuoco, il ritiro di Israele da tutti i territori occupati e lo sblocco degli aiuti umanitari, per impedire che a Gaza si continui a morire per fame. Stringiamoci attorno alla GLOBAL SUMUD FLOTTILLA e alle tantissime navi che stanno partendo, anche da Catania, per Gaza, per rompere l’embargo e portare aiuti alla popolazione. Clicca qui per l’evento su Facebook. CATANESI SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Catania si candida a Capitale della cultura ma chiude le biblioteche
Catania vuole candidarsi a Capitale della cultura 2028? Pare proprio di sì, tanto che il Comune sta preparando un dossier con tutte le credenziali cittadine. Noi vorremmo contribuire a questa raccolta di informazioni sui meriti culturali della nostra città e soprattutto sull’impegno delle nostre istituzioni locali per far crescere la […] L'articolo Catania si candida a Capitale della cultura ma chiude le biblioteche su Contropiano.
Drammatica ma non rassegnata, Letizia, la moglie di un dipendente ODA da 6 mesi senza stipendio
Avrei voluto passare le mie ferie in totale relax, sotto un ombrellone a leggere un libro, a fare una passeggiata al chiaro di luna e sognare ad occhi aperti. Ma sono la moglie di un dipendente O.D.A. , sono la moglie di un uomo che ogni giorno va a lavorare, […] L'articolo Drammatica ma non rassegnata, Letizia, la moglie di un dipendente ODA da 6 mesi senza stipendio su Contropiano.
#nomuos Dolce, delicato e struggente. Il dolore per la madre terra stuprata. La scoperta di sè, donna, e della base di morte del #MUOS di #Niscemi... Questa sera a #Catania, cinema King, ore 21 - "Valentina e Muostri", splendido film della regista Francesca Scalisi.
#nomuos - Approda finalmente in #Sicilia il 25 e 26 giugno a #Catania e #Caltagirone Valentina e i MUOStri di Francesca Scalisi Le cicatrici delle basi militari sulla bellezza del territorio