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Multimage al Salone Internazionale del Libro di Torino
L’importanza delle migliaia di libri esposti al salone internazionale della fiera del libro di Torino per l’alto valore e ideale della conoscenza e del sapere che si tramandano di generazione in generazione nella storia dell’umanità. Libri che spaziano tra varie tematiche dalla pace al disarmo ora esposti al salone internazionale del libro di Torino, insieme ad altre eminenti realtà editoriali e importanti case editrici, tra cui la nostra Multimage, la casa editrice dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Multimage APS, un’associazione editoriale no-profit, mira a diffondere l’Umanesimo Universalista, valorizzando diritti umani, pace, nonviolenza, inclusione, diversità, economia solidale e spiritualità. La valenza pedagogica e culturale della scrittura e della lettura rappresentano un antidoto, un modo per fornire strumenti al fine di sviluppare anticorpi contro l’indifferenza, l’odio, l’ignoranza e quindi contro ogni forma di violenza e di razzismo. Proprio per questo motivo, momenti e eventi come il Salone internazionale del libro sono fondamentali e soprattutto è di fondamentale importanza la partecipazione di piccole, ma molto attive e creative, realtà editoriali come Multimage. Il Salone del Libro di Torino! È uno degli eventi culturali più importanti in Italia, dedicato ai libri e alla lettura. Si tiene ogni anno a Torino, solitamente a maggio, e attira migliaia di visitatori, autori e editori da tutto il mondo. È uno dei principali appuntamenti per gli amanti dei libri e della lettura. Con le Edizioni Multimage tutto questo si arricchisce di una innovativa validità e idealità e fondamentale presenza con importanti autori del mondo della Nonviolenza e del pacifismo sempre più che mai attuali in una congiuntura drammatica come quella contemporanea con la terza guerra mondiale a frammenti in prospettiva e il genocidio di Gaza e Cisgiordania in atto. Durante il Salone, a cui quest’anno parteciperà anche Multimage Edizioni, si potranno trovare tra una decina di libri delle edizioni Multimage, tra cui i saggi di Alberto L’Abate e Gianmarco Pisa, anche il nuovo saggio di impegno e attivismo di Pierpaolo Loi, dal titolo profondo e al contempo accattivante e provocatorio, “Il Dio in cui non credo”, con la mia prefazione. La mia prefazione a un libro a cui credo. Il Dio in cui non credo. Saggio del nostro amico Pierpaolo Loi. E sono felice e lusingata e entusiasta di aver contribuito a questa significativa opera autobiografica e storica e pedagogica con la mia prefazione. I Libri sono correlati e collegati da un medesimo leitmotiv, da uno stesso filo conduttore, da un coerente filo rosso che trasporta e conduce il lettore nella fascinazione della lettura e della conoscenza dal concetto di pace e nonviolenza attiva all’esigenza del disarmo nucleare, per il clima e la pace e la solidarietà tra i popoli, le genti e le minoranze. Per questo invitiamo ad andare a visitare il salone internazionale del libro di Torino e a leggere la nostra cospicua produzione che si pone l’obiettivo di aiutare e sostenere e solidarizzare con le varie realtà e comunità di impegno civile e di resistenza attiva contemporanea e di nonviolenza creativa presenti oggi nella nostra realtà nazionale e internazionale di attivismo nonviolento. Presso lo stand di Toscana Libri saranno presenti appunto alcuni libri di Multimage Edizioni: Le porte dell’arte (di Gianmarco Pisa) Vuoi fare pace (di Cassarà, Bruno, Meloni) Giovani e pace (di Alberto L’Abate) Il Samudaripen: genocidio dei rom e sinti nella Seconda guerra mondiale (a cura di Andrea Vitello) Il Dio in cui non credo (di Pierpaolo Loi) Carcere ai ribell3 (a cura di Nicoletta Salvi) La scatola dei biscotti (di Giovanni Mereghetti) Il Pelecidio (di Luca Sciacchitano) La guerra all’idrossiclorochina al tempo della Covid-19 (di Lorenzo Poli) Erbe di casa (di Emanuela Annetta). Sostiene Pierpaolo Loi, autore importante di Multimage: “Grazie a Laura Tussi per la prefazione alla mia raccolta di scritti dal titolo “IL DIO IN CUI NON CREDO. Alla scuola di Oscar Arnulfo Romero martire per la giustizia la nonviolenza la pace”, Multimage 2025. Ringrazio la Multimage, la casa editrice dei diritti umani, per la fiducia accordatami e per l’accurato lavoro editoriale.  Il libro sarà presente, insieme ad altri volumi della Multimage, al Salone del libro di Torino, stand Regione Toscana, dal 9 al 13 maggio. […] La prefazione – per l’impegno encomiabile di Laura Tussi – è stata pubblicata su diversi organi di informazione. La potete leggere anche sul portale Unimondo oltre che su vari siti web”. È un’occasione perfetta per scoprire nuovi autori, acquistare libri e vivere l’atmosfera culturale della città. Sei un appassionato di letture? Durante il Salone, si potranno trovare Stand di editori e librerie con le ultime novità e bestseller e interagire con incontri con autori e dibattiti su temi attuali tramite presentazioni di libri e workshop per adulti e bambini e mostre e installazioni artistiche ispirate ai libri. Il Salone del Libro di Torino è un’occasione unica per approfondire e aprire i nostri orizzonti culturali e letterari. Se siamo appassionati di libri, il Salone del Libro di Torino è un evento che non si può perdere! Laura Tussi
Maxi eolico Badia del Vento: la Toscana non può devastare il Montefeltro
La posizione della Regione Toscana di approvare il maxi impianto eolico denominato Badia del Vento, con impatto devastante sulla Valmarecchia e sulle Marche, è un atto di prevaricazione che non possiamo accettare. Le recenti reazioni dell’Emilia Romagna e del suo Presidente Michele De Pascale nei confronti del Presidente della Toscana Eugenio Giani e dell’Assessore all’Ambiente Monia Monni, sono un chiaro segnale di quanto questa scelta sia inammissibile sotto ogni punto di vista. La Valmarecchia, un territorio di grande valore ecologico e paesaggistico, rischia di essere devastata: boschi abbattuti, sbancamenti dei crinali, trivellazioni profonde, infrastrutture invasive e tonnellate di cemento armato per sostenere gigantesche torri eoliche di 180 metri che sarebbero oltretutto impiantate in zone prospicienti dissesti. Il Prof. Gian Battista Vai, geologo e già direttore del Museo Geologico dell’Università Alma Mater di Bologna, nell’ambito di questo procedimento aveva evidenziato che «le stesse ditte proponenti presentano i loro progetto con aerogeneratori di enormi proporzioni, con vaste aree di fondazione che andrebbero ad insistere su un territorio tra i più franosi d’Italia e tra i più inadatti a ospitare infrastrutture, soprattutto di grande peso e dimensioni, che necessitano di fondazioni profonde che, a loro volta, vanno ad attivare o riattivare piani di scivolamento e di distacco». Non è accettabile voler realizzare impianti di energia a fonti rinnovabili ad ogni costo, ovunque e comunque, senza il rispetto delle regole! L’Italia contribuisce per lo 0,71% alle emissioni globali e il settore dell’industria delle energie rinnovabili riceve miliardi di incentivi, puntualmente scaricati sulle bollette dei cittadini e delle imprese. È vero, ciascuno deve fare la propria parte per la lotta al cambiamento climatico e le rinnovabili sono necessarie, ma devono essere sviluppate nelle aree già urbanizzate come certificato da ISPRA e non in territori di grande valore ambientale e paesaggistico come l’alta Valmarecchia foraggiando l’industria del settore energetico. L’abbattimento di boschi di altissimo pregio necessario per installare queste enormi pale con tutto il loro indotto, non solo è un insulto al buon senso, ma è un totale controsenso rispetto agli obiettivi delle cosiddette fonti rinnovabili che dovrebbero contenere le emissioni. In ambito procedurale, inoltre, devono essere chiariti alcuni aspetti relativi all’iter autorizzativo. La richiesta di superare la Valutazione di Incidenza negativa sulle aree naturali protette attraverso misure compensative, è stata pubblicata dalla Regione Toscana ad un anno di distanza dalla trasmissione al proponente, dopo ripetuti solleciti e accessi agli atti da parte del Comune di Casteldelci e di alcune associazioni che hanno evidenziato, tra l’altro, potenziali situazioni di conflitti di interesse. Anche il comportamento del Comune di Badia Tedalda (AR), che ha voluto fin dall’inizio questo impianto, desta forti perplessità per il fatto di aver sottoscritto con il Proponente un accordo con l’impegno di rilasciare tutte le autorizzazioni a fronte di misure compensative di tipo economico, ancor prima di aver eseguito le necessarie valutazioni tecniche e ambientali. Infine la secretazione dello studio anemologico desta dubbi sulla trasparenza della procedura amministrativa. Risulta infatti che la Regione Toscana abbia negato l’accesso agli atti da parte di Italia Nostra Valmarecchia sullo studio di ventosità del crinale, dando seguito alla volontà del proponente di non rilevare dati che invece dovevano essere resi pubblici anche a fronte di osservazioni secondo cui il vento nei nostri Appennini ha una forza nettamente inferiore rispetto ai paesi del nord Europa. La Regione Toscana dovrà fornire diverse spiegazioni sul proprio operato, anche per le proprie istruttorie tecniche in procedimenti che riguardano zone toscane dello stesso valore ambientale e paesaggistico che portano puntualmente alla bocciatura degli impianti, mentre per Badia del Vento, il maxi eolico in faccia alla Romagna e alle Marche, si deve per forza autorizzare e andare avanti. TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione) www.coalizionetess.com Redazione Toscana