Maxi eolico Badia del Vento: la Toscana non può devastare il Montefeltro
La posizione della Regione Toscana di approvare il maxi impianto eolico
denominato Badia del Vento, con impatto devastante sulla Valmarecchia e sulle
Marche, è un atto di prevaricazione che non possiamo accettare. Le recenti
reazioni dell’Emilia Romagna e del suo Presidente Michele De Pascale nei
confronti del Presidente della Toscana Eugenio Giani e dell’Assessore
all’Ambiente Monia Monni, sono un chiaro segnale di quanto questa scelta sia
inammissibile sotto ogni punto di vista.
La Valmarecchia, un territorio di grande valore ecologico e paesaggistico,
rischia di essere devastata: boschi abbattuti, sbancamenti dei crinali,
trivellazioni profonde, infrastrutture invasive e tonnellate di cemento armato
per sostenere gigantesche torri eoliche di 180 metri che sarebbero oltretutto
impiantate in zone prospicienti dissesti. Il Prof. Gian Battista Vai, geologo e
già direttore del Museo Geologico dell’Università Alma Mater di Bologna,
nell’ambito di questo procedimento aveva evidenziato che «le stesse ditte
proponenti presentano i loro progetto con aerogeneratori di enormi proporzioni,
con vaste aree di fondazione che andrebbero ad insistere su un territorio tra i
più franosi d’Italia e tra i più inadatti a ospitare infrastrutture, soprattutto
di grande peso e dimensioni, che necessitano di fondazioni profonde che, a loro
volta, vanno ad attivare o riattivare piani di scivolamento e di distacco».
Non è accettabile voler realizzare impianti di energia a fonti rinnovabili ad
ogni costo, ovunque e comunque, senza il rispetto delle regole! L’Italia
contribuisce per lo 0,71% alle emissioni globali e il settore dell’industria
delle energie rinnovabili riceve miliardi di incentivi, puntualmente scaricati
sulle bollette dei cittadini e delle imprese. È vero, ciascuno deve fare la
propria parte per la lotta al cambiamento climatico e le rinnovabili sono
necessarie, ma devono essere sviluppate nelle aree già urbanizzate come
certificato da ISPRA e non in territori di grande valore ambientale e
paesaggistico come l’alta Valmarecchia foraggiando l’industria del settore
energetico. L’abbattimento di boschi di altissimo pregio necessario per
installare queste enormi pale con tutto il loro indotto, non solo è un insulto
al buon senso, ma è un totale controsenso rispetto agli obiettivi delle
cosiddette fonti rinnovabili che dovrebbero contenere le emissioni.
In ambito procedurale, inoltre, devono essere chiariti alcuni aspetti relativi
all’iter autorizzativo. La richiesta di superare la Valutazione di Incidenza
negativa sulle aree naturali protette attraverso misure compensative, è stata
pubblicata dalla Regione Toscana ad un anno di distanza dalla trasmissione al
proponente, dopo ripetuti solleciti e accessi agli atti da parte del Comune di
Casteldelci e di alcune associazioni che hanno evidenziato, tra l’altro,
potenziali situazioni di conflitti di interesse.
Anche il comportamento del Comune di Badia Tedalda (AR), che ha voluto fin
dall’inizio questo impianto, desta forti perplessità per il fatto di aver
sottoscritto con il Proponente un accordo con l’impegno di rilasciare tutte le
autorizzazioni a fronte di misure compensative di tipo economico, ancor prima di
aver eseguito le necessarie valutazioni tecniche e ambientali.
Infine la secretazione dello studio anemologico desta dubbi sulla trasparenza
della procedura amministrativa. Risulta infatti che la Regione Toscana abbia
negato l’accesso agli atti da parte di Italia Nostra Valmarecchia sullo studio
di ventosità del crinale, dando seguito alla volontà del proponente di non
rilevare dati che invece dovevano essere resi pubblici anche a fronte di
osservazioni secondo cui il vento nei nostri Appennini ha una forza nettamente
inferiore rispetto ai paesi del nord Europa.
La Regione Toscana dovrà fornire diverse spiegazioni sul proprio operato, anche
per le proprie istruttorie tecniche in procedimenti che riguardano zone toscane
dello stesso valore ambientale e paesaggistico che portano puntualmente alla
bocciatura degli impianti, mentre per Badia del Vento, il maxi eolico in faccia
alla Romagna e alle Marche, si deve per forza autorizzare e andare avanti.
TESS (Transizione Energetica Senza Speculazione)
www.coalizionetess.com
Redazione Toscana