Si va sempre meno in negozio e quasi 1 persona su 2 fa acquisti online
Tra il 2023 e il 2024 sono in crescita gli acquisti via web: la quota di persone
che hanno effettuato acquisti online è aumentata di 2,2 punti percentuali. Nei
tre mesi che precedono l’intervista, i beni più acquistati tramite e-commerce
sono i capi di abbigliamento (23,2%) e gli articoli per la casa (13,7). Rispetto
al 2023 si consolida anche l’uso dei siti web o delle app per reperire
informazioni dalla Pubblica Amministrazione.
Continuano invece a diminuire gli utenti che usano siti web o app della PA per
stampare o scaricare moduli ufficiali (-9,6 punti percentuali) e per prendere
appuntamenti (-8 p.p). Nel 2024 il 13% dichiara di aver fatto online la
richiesta di certificati o documenti (es. nascita, residenza, carta d’identità),
l’11,6% di aver effettuato l’iscrizione alla scuola o all’università, il 9% ha
richiesto prestazioni di previdenza sociale (es. pensione o assegno unico) e il
9,8% ha compilato, modificato o approvato la propria dichiarazione dei redditi
tramite siti web o app. In questo ambito risultano essere più propense a
usufruire del servizio le persone di 35-44 anni e quelle residenti nel
Centro-nord. Sono alcuni dei dati dell’indagine “Aspetti della Vita Quotidiana”
dell’ISTAT.
Nel 2024 il tasso di diffusione di Internet è pari all’86,2% (+2,5 punti
percentuali rispetto all’anno precedente). L’accesso a Internet da casa è però
appannaggio soltanto di sei famiglie di anziani su 10: “Nelle famiglie composte
esclusivamente da anziani (convenzionalmente individui di 65 anni e più) si
osserva una minore diffusione di Internet: solo sei su 10 (60,6%) dispongono di
un accesso a Internet da casa. Al contrario, l’accesso risulta quasi universale
nelle famiglie con almeno un minore (99,1%) e raggiunge il 94,5% nelle famiglie
senza minori ma con membri non esclusivamente anziani”.
L’analisi territoriale evidenzia un persistente svantaggio del Mezzogiorno per
l’accesso a Internet, con 4,8 punti percentuali in meno rispetto al Centro-nord.
Le regioni con la maggiore percentuale di famiglie connesse sono il Veneto e il
Friuli Venezia Giulia (89,3% per entrambi) e il Trentino-Alto Adige (89,1%). Le
regioni con le percentuali più basse sono, invece, la Sicilia (82,3%), il Molise
(80,8%) e la Basilicata (79,7%).
Il titolo di studio continua a essere un fattore discriminante: tra le persone
di sei anni e più, naviga sul web il 95,8% di coloro che hanno una laurea e il
91,6% di quanti hanno un diploma di scuola secondaria superiore rispetto al
69,7% di chi ha conseguito al massimo la licenza media. Tra gli occupati le
differenze tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti da un lato e
operai dall’altro si sono gradualmente attenuate negli anni (96,5% contro
92,0%).
Chattare è sempre più irresistibile per gli italiani: tre persone su quattro
utilizzano Internet per chattare. “L’uso della Rete, si sottolinea nel Report
dell’ISTAT, è prevalentemente orientato verso i servizi di comunicazione. Nel
2024, nei tre mesi precedenti l’intervista, il 73,4% degli internauti di sei
anni e più ha usato servizi di messaggeria istantanea, il 66% ha effettuato
chiamate sul web e il 62% ha utilizzato la posta elettronica”. Tuttavia, resta
diffuso anche l’utilizzo della Rete per guardare video da servizi di
condivisione come, ad esempio, YouTube, Instagram, Tik Tok (57,4%).
L’ascolto della musica in streaming o attraverso web radio si attesta, invece,
al 49,4%. Quasi la metà degli utenti ha cercato in rete informazioni su merci o
servizi (48,2%), mentre il 46% ha cercato informazioni sulla salute. Poco più
dei due quinti ha utilizzato Internet per accedere a servizi bancari (44,3%).
L’uso delle ICT[1] risulta ancora significativamente diverso tra la popolazione
maschile e quella femminile. Nel 2024, infatti, dichiara di accedere a Internet
l’84,5% degli uomini di sei anni e più a fronte del 79,5% delle donne. Questo
divario, tuttavia, riguarda principalmente le classi di età più anziane: fino ai
59 anni le differenze di genere sono infatti nulle, mentre i 60-64 anni
avvantaggiano gli uomini di 4,3 punti percentuali. Tra gli individui ultra
75enni, infine, il vantaggio maschile nell’uso di Internet diventa
particolarmente marcato (38,3% degli uomini contro il 26,5% delle donne).
Interessante è anche il continuo aumento della formazione online: oltre un
quarto della popolazione usa la Rete per attività riferite all’acquisizione e
all’aggiornamento delle competenze e delle conoscenze per motivi professionali,
di studio o personali. Per formazione online si intende sia quella che dà luogo
a un titolo di studio o a una qualifica professionale (formale), sia quella che
non attribuisce alcuna qualifica, ma è condotta comunque in maniera organizzata
(non formale), sia, infine, quella perseguita intenzionalmente dall’interessato
ma non organizzata (informale).
Qui il Report completo dell’ISTAT “Cittadini e ICT – Anno 2024”:
https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/04/REPORT_CITTADINI-E-ICT_2024.pdf
[1] Information and Communication Technology”, traducibile in italiano come
“Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione”
Giovanni Caprio