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XXXIII FESTA DI RADIO ONDA D’URTO: 6-23 AGOSTO 2025: TUTTO IL PROGRAMMA!
La Festa di Radio Onda d’Urto si tiene da mercoledì 6 a sabato 23 agosto 2025 in via Serenissima a Brescia! Quella 2025 è un’edizione – la numero XXXIII – speciale perché coincide con i primi 40 anni (1985-2025) di Radio Onda d’Urto! Apertura cancelli: ogni sera, dalle ore 19.00. Prevendite già disponibili per i concerti del 10 agosto (Coma_Cose, 25 euro) e 20 agosto (Night Skinny + Rrari Dal Tacco + Promessa + Peter Napo, 15 euro). Link diretti qui sotto, nelle date corrispondenti. Sarà comunque possibile acquistare il biglietto anche ai cancelli nelle due sere indicate, 10 e 20 agosto. In tutte le altre date, invece, niente prevendite, ma la solita modalità di sostegno e sottoscrizione a Radio Onda d’Urto. Palco principale 2025: * Mercoledì 6 agosto: PUNKREAS + KID COMBO Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 5 euro dalle ore 20   * Giovedì 7 agosto: 47 SOUL (Palestina) + TÄRA Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 10 euro dalle ore 20   * Venerdì 8 agosto: FANTASTIC NEGRITO (Usa) + CEK & THE STOMPERS Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 10 euro dalle 20   * Sabato 9 agosto: BANDABARDÒ + ZAK! Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 5 euro dalle 20   * Domenica 10 agosto: COMA_COSE + GATTOTORO. 25 euro dalle ore 19; disponibili le prevendite su ticketone.it e mailiticket.it   * Lunedì 11 agosto: MEZZOSANGUE + MURUBUTU Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 15 euro dalle ore 19   * Martedì 12 agosto: MELLOW MOOD + TOMMY KUTI Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 5 euro dalle 20   * Mercoledì 13 agosto: THE CINELLI BROTHERS (Inghilterra) + LUKE WINSLOW KING & LEGHORN BAND (Usa) + MUÌZU Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 5 euro dalle 20   * Giovedì 14 agosto: FOLKSTONE + DEROZER + MADBEAT Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 10 euro dalle 19   * Venerdì 15 agosto: VALLEY OF THE SUN (Usa) + OvO Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 5 euro dalle 20   * Sabato 16 agosto: NITRO + MADMAN W/DJ 2P + 8BLEVRAI Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 15 euro alle 19   * Domenica 17 agosto: “CANZONI RESISTENTI” CON YO YO MUNDI & GANG Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 5 euro dalle 20   * Lunedì 18 agosto: GLOCKY + ASTRO + 22SIMBA + LILCR Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 15 euro dalle 19   * Martedì 19 agosto: EMMA NOLDE + GINEVRA Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 5 euro dalle ore 20   * Mercoledì 20 agosto: NIGHT SKINNY + RRARI DAL TACCO + PROMESSA + PETER NAPO. 15 euro dalle ore 19; disponibili le prevendite su ticketone.it e mailiticket.it   * Giovedì 21 agosto: 99 POSSE + LA NIÑA Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 10 euro dalle 20   * Venerdì 22 agosto: M¥SS KETA + LORENZZA Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 10 euro dalle 19   * Sabato 23 agosto: MODENA CITY RAMBLERS + RADICI NEL CEMENTO Apertura cancelli ore 19. Ingresso con sottoscrizione di 10 euro dalle 20 _________________ ALTRE TENDE: PROGRAMMA DIBATTITI 2025 PROGRAMMA LIBRERIA DEL GATTO NERO 2025  PROGRAMMA SIAMO GATTI – SPAZIO BIMB* 2025 PROGRAMMA CHIRINGUITO 2025 PROGRAMMA PATCHANKA 2025 PROGRAMMA TENDA BLU 2025   ______________ Cos’è la Festa di Radio Onda d’Urto di Brescia? Tante serate di socialità libera e liberata, dibattiti, incontri, grande musica live con diversi palchi, libri, autoproduzioni, enogastronomia, confronto e scambio reciproco. E tanto, tanto altro, a sostegno di Radio Onda d’Urto, emittente antagonista nata il 18 dicembre 1985 e che da allora trasmette tutti i giorni senza un secondo di pubblicità. Siamo a 150 metri dal capolinea sud della metropolitana, Sant’Eufemia – Buffalora. Nell’attesa della Festa..sostienici! Come? * ABBONATI E FAI ABBONARE: PER AIUTARE RADIO ONDA D’URTO…BASTANO 8 EURO AL MESE: CLICCA QUI! * VINILE “ONDA D’URTO”: 300 copie, numerate e firmate, del vinile di “Onda d’Urto”, canzone scritta e interpretata da Punkreas e Bunna (Africa Unite), con remix di dj Bonnot. Per riceverlo CLICCA QUI * DEVOLVI IL TUO 5X1000 : devolvi il 5×1000 a Radio Onda d’Urto, in dichiarazione dei redditi. Il codice da inserire è : 02084620174 ________________________ CHI SIAMO  “Nel 1985 cominciavano, in una cantina di Vicolo delle Sguizzette, a Brescia, le trasmissioni di Radio Onda d’Urto. Accompagnando i fermenti sociali, giovanili e studenteschi, che in quel lontano 1985 anche nella nostra città riaffioravano oltre la cappa repressiva dei primi anni Ottanta, prendeva così corpo quel progetto di comunicazione antagonista agito soprattutto da giovani compagni e compagne universitari e studenti medi. In uno dei volantini che pubblicizzavano il nostro primo palinsesto scrivevamo: “L’informazione è merce e nello stesso tempo strumento di comando e controllo sociale. Radio onda d’urto, emittente comunista di Brescia, vuole essere il granello di sabbia nel mostruoso ingranaggio della disinformazione del sistema della costruzione del consenso, vuole essere la voce di tutte quelle realtà (di lotta, sociali, politiche, culturali) che il sistema vorrebbe costrette al silenzio; è l’unica emittente di Brescia non commerciale, autogestita e finanziata dai suoi ascoltatori e ascoltatrici. Radio onda d’urto è ripristino dell’informazione negata dal capitale e dai media, è comunicazione altra, antagonista.” In questi lunghi anni siamo usciti dalle cantine, abbiamo trovato casa, ci siamo rafforzati, siamo cresciuti e cambiati ma senza recidere le nostre radici e senza perdere quell’aspirazione originaria a voler non solo comprendere il mondo, ma trasformarlo. Abbiamo affrontato il terreno, per noi anche di lotta, della comunicazione attrezzandoci perché la radio diventasse uno strumento di analisi critica adeguato e all’altezza delle sfide che il nuovo millennio ci poneva…”
PALESTINA: “DA QUI AD OTTOBRE GAZA POTREBBE NON ESISTERE PIÙ”. L’INTERVISTA A MARTINA MARCHIÒ, APPENA RIENTRATA DALLA STRISCIA
Martina Marchiò è infermiera torinese, classe 1991. La prima volta che è partita in missione con Medici Senza Frontiere era il 2017. Da poco è rientrata da Gaza, dove era stata anche un anno fa. Ha così avuto modo di vedere il rapido deterioramento delle condizioni di vita delle persone. Ha rischiato la vita, dato che a Gaza non esiste un luogo sicuro neanche per gli operatori umanitari. Nell’intervista che vi proponiamo abbiamo chiesto a Martina di dipingere il quadro del genocidio al quale ha assistito. Si tratta di uno spaccato estremamente duro e desolante, nel quale tuttavia si cerca con difficoltà di restare umani. Martina Marchiò è responsabile delle attività mediche per l’ONG francese, vi proponiamo la sua testimonianza (23 minuti).Ascolta o scarica Martina Marchiò è anche autrice di diversi libri. Lo scorso anno Infinito edizioni ha pubblicato la sua ultima opera intitolata: “Brucia anche l’umanità. Diario di un’infermiera a Gaza”.  
RADIO ONDA D’URTO ADERISCE ALLA CAMPAGNA SPLAI – SPAZI LIBERI DALL’APARTHEID ISRAELIANA – LANCIATA DAL MOVIMENTO BDS PER LA PALESTINA
Radio Onda d’Urto ha deciso di aderire, formalmente, alla campagna Splai, Spazi liberi dall’apartheid israeliana, a sostegno della Palestina. La campagna del movimento BDS – Boicottaggio, Disinvestimenti, Sanzioni, realtà nata nel 2005 con 170 realtà globali a riprendere l’appello diffuso da diverse organizzazioni palestinesi – punta a riunire “luoghi, movimenti sociali, associazioni e istituzioni” (qui l’elenco aderenti in Italia, oltre 400) … intenzionati a fare parte di “una rete di spazi, virtuali e fisici, che si dichiarano liberi da ogni forma di discriminazione e si impegnano a non intrattenere rapporti con sistemi di ingiustizia e oppressione”. La campagna ha “l’intento di promuovere la solidarietà attiva con il popolo palestinese. I luoghi che si dichiarano Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana prendono posizione contro l’occupazione militare e l’apartheid israeliane impegnandosi a non contribuire in alcun modo alle violazioni israeliane dei diritti umani e delle libertà fondamentali del popolo palestinese”. Gli SPLAI rifiutano quindi di: * acquistare e vendere prodotti e servizi di imprese – israeliane e internazionali – implicate nelle violazioni dei diritti dei palestinesi; * ospitare o partecipare a eventi culturali, accademici e sportivi con istituzioni e rappresentanti dello Stato di Israele o che sono finanziati o sponsorizzati da Israele. Prendendo ispirazione dalla lotta contro l’apartheid in Sudafrica, la campagna Splai – nata nel solco del Bds Movement internazionale – è attiva in diversi paesi del mondo, tra cui Belgio, Norvegia, Spagna, Gran Bretagna, Grecia, Finlandia, Usa, Brasile, Cile, Argentina, Australia, Marocco e Italia, dove è partita nel giugno 2019. Per presentare la campagna Splai e ufficializzare la decisione di Radio Onda d’Urto di aderire a questa campagna del movimento BDS, abbiamo intervistato due esponenti del nodo milanese e lombardo di Bds Italia, direttamente nei nostri studi di Brescia. Ascolta o scarica   Sito web italiano della campagna Splai Mappa (aggiornata) della realtà aderenti a Splai in Italia La campagna globale di Bds Movement “Apartheid Free Zones”   Per informazioni in merito alla rete Splai in Lombardia è attivo anche l’indirizzo mail: bdsmilanoedintorni@gmail.com.
IRAN: LE ANALISI DI DIVERSI ESPERTI AI MICROFONI DI RADIO ONDA D’URTO
Netanyahu minaccia di morte la Guida suprema iraniana Khamenei, mentre gli Usa aumentano mezzi e truppe in Medio Oriente, a ruota di Israele. “Eliminae Khamenei porrà fine al conflitto, non lo aggraverà”, ha dichiarato Netanyahu, aggiungendo che “Israele ha il pieno controllo dei cieli su Teheran”. In realtà nella notte c’è stata una escalation di attacchi da una parte e dall’altra dopo le bombe sulla tv di Stato iraniana Irib con una strage di giornalisti e maestranze. Teheran ha denunciato il “crimine di guerra” e scagliato droni e missili contro Israele. Esplosioni tra Tel Aviv, Herzliya (nella sede locale del Mossad), Gerusalemme e Haifa; qui Teheran sostiene di aver distrutto “posizioni strategiche del regime sionista”. Sull’altro fronte, caccia israeliani ripetutamente in azione su Teheran e nell’ovest del Paese. Ucciso il capo di Stato maggiore, Ali Shadmani, che aveva sostituito il tenente generale Gholamali Rashid, ammazzato nei primi raid, venerdì. L’esercito di Tel Aviv ha fatto poi sapere che “le operazioni militari si estenderanno ancora”. Lato negoziale. L’Iran avrebbe fatto sapere tramite intermediari arabi di voler porre fine alle ostilità e ripartire i colloqui sul nucleare, chiedendo a Trump di usare la sua influenza su Israele per un cessate il fuoco. Trump però al momento resta al guinzaglio di Netanyahu: “Tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran!” dice il tycoon che lascia il G7 in anticipo, convocando il consiglio di sicurezza nella Situation room. Le differenze tra Washington e Paesi europei sono profonde, sintetizzate così da Macron: “le passate azioni militari per avviare un cambio di regime sono state un errore strategico”, riferendosi a Iraq, Afghanistan e dintorni. Proprio il sogno del regime change è dietro alle mosse di Israele e Usa. Per ora, l’effetto è opposto: in questo momento il destino “della Repubblica Islamica e del suo establishment s’intreccia con quello di tutto l’Iran, ogni danno al sistema di potere è un danno all’Iran”. Così Javad Emam, portavoce del Fronte Riformista, cartello dell’opposizione iraniana legata All’ex presidente Khatami, in un appello all’unità con gli ayatollah. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto continuiamo con analisi e commenti della situazione: Antonello Sacchetti, giornalista, esperto di Iran, blogger di Diruz.it e autore di numerosi libri come “Iran, il nemico essenziale” Ascolta o scarica Maurizio Simoncelli, Vicepresidente e cofondatore dell’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo Ascolta o scarica Fulvio Scaglione, direttore di Inside Over Ascolta o scarica
28 MAGGIO: LA CRONACA DA BRESCIA, A 51 ANNI DALLA STRAGE FASCISTA, DI STATO E DELLA NATO DI PIAZZA LOGGIA
28 Maggio 1974 – 2025: 51 anni fa la Strage fascista, di Stato e della Nato di piazza della Loggia a Brescia. Il 28 Maggio 1974, a Brescia, nella centrale piazza della Loggia, è in corso una manifestazione antifascista convocata dal Comitato unitario permanente antifascista. Alle 10.12 esplode una bomba. Sei manifestanti muoiono sul colpo, altri due moriranno nelle ore successive, i feriti sono più di cento. La bomba è stata collocata da militanti dell’organizzazione eversiva fascista Ordine nuovo; reclutati, coordinati e coperti da esponenti dei carabinieri, dell’esercito, dei servizi segreti e del comando Nato di Verona, con numerose riunioni tenute direttamente a palazzo Carli, sede scaligera del Comando Sud dell’Alleanza Atlantica. Verso il 51esimo anniversario del 28 Maggio 1974, su Radio Onda d’Urto: * La presentazione del corteo antifascista“Resistenza contro le guerre, il genocidio, il DL Sicurezza” indetto per mercoledì mattina (piazzale Battisti) dalle realtà autonome, antagoniste e del sindacalismo di base Csa Magazzino 47, Diritti per Tutti, Collettivo Onda Studentesca, Collettivo Gardesano Autonomo, Cobas, Cub di Brescia. * Lo speciale, con decine di interviste e approfondimenti inediti, realizzati nel 2024 per i 50 anni; * Il libro “Piazza della Loggia: una storia militante” realizzato da Radio Onda d’Urto (DeriveApprodi, 2024) * La presentazione del corteo “Contro guerra e repressione, giustizia sociale e mobilitazione indetto per le ore 18 di mercoledì (Stazione Fs) dal coordinamento no Dl Sicurezza, costituito da partiti, realtà e singoli della sinistra bresciana * Le iniziative istituzionali del 28 Maggio, indette da Casa della Memoria, sindacati confederali, Anpi ed enti locali * La presenza a Brescia di una delegazione irlandese legata alle stragi, sempre del Maggio 1974, tra Dublino e Monaghan, compiute da paramilitari unionisti e servizi segreti di Londra   LE CORRISPONDENZE – Di seguito, le corrispondenze in diretta dalle diverse mobilitazioni indette a Brescia mercoledì 28 Maggio 2025: ORE 9.13 – La prima corrispondenza dal concentramento del corteo antifascista “Resistenza contro guerre, genocidio, Dl Sicurezza” in piazzale Cesare Battisti con Giulia, una delle inviate della Redazione di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica
GAZA: UN’ALTRA GIORNATA DI BOMBARDAMENTI CONTINUI, SENZA ALCUN AIUTO. LA DRAMMATICA TESTIMONIANZA DALLA STRISCIA
“La fame si trova dappertutto. Mancano pannolini, manca il latte, manca il cibo, manca la farina, manca tutto”. È drammatica la testimonianza che ha mandato Sami Abu Omar, cooperante di diversi progetti italiani, da Khan Younis, Striscia di Gaza, questa mattina.  “Stiamo soffrendo la mancanza di cibo, la sicurezza alimentare non esiste più a Gaza”. Gli sfollati non hanno nulla, “il flusso non è organizzato, ognuno si arrangia come può. Ci sono dei campi provvisori dove chi trova un pezzo di terra, ci mette la sua tenda. Manca l’acqua, mancano i servizi igienici.” Tutto questo accade “in un’altra mattinata di bombardamenti continui”. Ascolta la corrispondenza di Sami Abu Omar, da Khan Younis, Striscia di Gaza.
LEVANTE: LE RELAZIONI CINA – USA NELLA CONTEMPORANEITA’. CONVERSAZIONE CON MARCO LANZA E DARIO DI CONZO
Levante: nuova puntata, a maggio 2025, dell’approfondimento mensile di Radio Onda d’Urto sull’Asia orientale, all’interno della trasmissione “C’è Crisi”, dedicata agli scenari internazionali. In collegamento sulle nostre frequenze Dario Di Conzo, collaboratore di Radio Onda d’Urto, co-curatore di “Levante” e dottorando alla Normale di Pisa dove si occupa di Political economy cinese e – in corrispondenza da Pechino – Fabio Lanza, docente di Storia moderna e contemporanea della Cina all’University of Arizona, negli Usa. Nella puntata odierna ci occupiamo di Cina e del rapporto contemporaneo e biunivoco con l’Occidente e più nello specifico con gli Usa, partendo dal capitolo “What does “China” mean? La doxa americana e la “nuova guerra fredda” a firma dello stesso professor Lanza all’interno del libro “Leggere la Cina, capire il mondo. Narrazioni dominanti e discorso critico in un’era di competizione” (Mimesis, 2025). Un volume a più voci, che cerca in maniera inedita di costruire strumenti utili, dentro il confronto fra studiosi di ambiti disciplinari diversi, con l’intento di promuovere una “sinologia critica” capace di unire lo studio specialistico della Cina alle riflessioni sul presente. Nello specifico, il lavoro del professor Lanza si concentra sull’evoluzione storica e politica della relazione e delle modalità con cui Washington guarda Pechino (e viceversa), con un punto di rottura individuato nella reazione cinese alla crisi del sistema capitalista post-2008, individuata come minacciosa, per la prima volta a livello anche sistemico, per la stabilità interna di Pechino. In chiusura di puntata, cerchiamo di capire quale sia, oggi, la situazione a Pechino, anche dal punto di vista della vita di tutti i giorni nella Repubblica popolare cinese e di come questa sia cambiata tra il lungo post-pandemia da Covid19 e l’inizio della guerra commerciale lanciata da Donald Trump. La puntata di maggio 2025 di “Levante” con Fabio Lanza e Dario Di Conzo, dedicata al rapporto tra Cina e Usa. Ascolta o scarica
PKK: ANNUNCIATO LO SCIOGLIMENTO DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E LA FINE DELLA LOTTA ARMATA
  Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il Pkk, ha annunciato di avere tenuto a inizio maggio il 12/mo congresso, che ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa e porre fine alla lotta armata. Il Pkk in una dichiarazione scritta ha dato quindi sostanza all’appello lanciato a febbraio dal leader Abdullah Ocalan (da 26 anni rinchiuso nell’isola carcere di Imrali) per una soluzione politica e non militare del conflitto pluridecennale con Ankara. Da capire ora la risposta di Erdogan, visto che tra le condizioni del Pkk c’è la possibilità che sia lo stesso Ocalan a condurre la nuova fase politica, fuori dal carcere, con contestuale disarmo in tre fasi, vigilato da esponenti delle Nazioni Unite. Fuori dalla Turchia, sono molti altri i Paesi – Siria, Iraq e Iran in particolare – che saranno in qualche modo coinvolti dalla svolta politica della lotta di liberazione, curda ma non solo, così come delineata dal “nuovo paradigma” confederale dello stesso Ocalan. Nella mattina di lunedì 12 maggio ne abbiamo parlato con Michele della redazione e Murat Cinar,  giornalista turco che vive in Italia e nostro collaboratore. Ascolta o scarica Di seguito, la traduzione del comunicato dell’agenzia di stampa filo-curda, Anf, tradotto dalla redazione di Radio Onda d’Urto.  Ascolta o scarica Tradotto da https://anfenglishmobile.com/kurdistan/pkk-final-declaration-activities-under-the-pkk-name-have-ended-79294 Il  12° Congresso del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il processo avviato dalla dichiarazione del leader Abdullah Öcalan il 27 febbraio, e ulteriormente plasmato dal suo ampio lavoro e dalle sue prospettive multidimensionali, è culminato nel 12° Congresso di Partito, convocato con successo tra il 5 e il 7 maggio. Nonostante gli scontri in corso, gli attacchi aerei e di terra, il continuo assedio delle nostre regioni e l’embargo del KDP, il nostro congresso si è svolto in condizioni di sicurezza in condizioni difficili. A causa di problemi di sicurezza, il congresso si è svolto contemporaneamente in due luoghi diversi. Con la partecipazione di 232 delegati in totale, il 12° Congresso del PKK ha discusso di leadership, martiri, veterani, struttura organizzativa del PKK e lotta armata e costruzione di una società democratica, culminando in decisioni storiche che segnano l’inizio di una nuova era per il nostro movimento di libertà. Cessano tutte le attività sotto il nome del PKK Il 12° Congresso straordinario ha valutato che la lotta del PKK ha smantellato le politiche di negazione e annientamento imposte al nostro popolo, portando la questione curda a un punto in cui può essere risolta attraverso la politica democratica. Ha concluso che il PKK ha compiuto la sua missione storica. Su questa base, il 12° Congresso ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa del PKK e di porre fine alla lotta armata, con il processo di attuazione che sarà gestito e guidato dal leader Apo [Abdullah Öcalan]. Tutte le attività condotte sotto il nome del PKK sono state quindi terminate. Il nostro partito, il PKK, è emerso come movimento per la libertà dei curdi in opposizione alle politiche di negazione e annientamento radicate nel Trattato di Losanna e nella Costituzione del 1924. Influenzato dal socialismo reale al suo inizio, ha abbracciato il principio dell’autodeterminazione nazionale e ha portato avanti una lotta legittima e giusta attraverso la resistenza armata. Il PKK si è formato in condizioni dominate da politiche aggressive di negazione, annientamento, genocidio e assimilazione dei curdi. Dal 1978, il PKK ha condotto una lotta per la libertà volta a garantire il riconoscimento dell’esistenza curda e a stabilire la questione curda come realtà fondamentale della Turchia. Grazie al successo di questa lotta, il nostro movimento ha realizzato una rivoluzione di resurrezione per il nostro popolo, diventando un simbolo di speranza e di vita dignitosa per i popoli della regione. Negli anni ’90, periodo di grandi conquiste per il nostro popolo, il presidente turco Turgut Özal iniziò a cercare una soluzione politica alla questione curda. In risposta, il Leader Apo dichiarò un cessate il fuoco il 17 marzo 1993, dando il via a una nuova fase. Tuttavia, il collasso del socialismo reale, l’imposizione di tattiche di tipo brigatista alla nostra strategia di guerra e l’eliminazione di Özal e della sua squadra da parte dello Stato profondo hanno sabotato questa iniziativa. Lo Stato intensificò le sue politiche di negazione e annientamento, intensificando la guerra. Migliaia di villaggi sono stati evacuati e bruciati; milioni di curdi sono stati sfollati; decine di migliaia sono stati torturati e imprigionati; e migliaia sono stati uccisi in circostanze sospette. In risposta, il Movimento per la Libertà crebbe sia in termini di dimensioni che di capacità. La guerriglia si diffuse in tutto il Kurdistan e in Turchia. L’impatto della guerriglia portò il popolo curdo a sollevarsi in rivolte di massa (serhildan), trasformando la guerra nell’opzione principale per entrambe le parti. L’escalation bellica che ne derivò non poté essere invertita e gli sforzi del leader Apo per risolvere la questione curda con mezzi democratici e pacifici alla fine fallirono”. Ricostruire le relazioni turco-curde è inevitabile. Il processo è entrato in una fase diversa con la cospirazione internazionale del 15 febbraio 1999. In questo processo, uno degli obiettivi principali della cospirazione, una guerra curdo-turca, è stato impedito grazie ai grandi sacrifici e agli sforzi del leader Apo. Nonostante fosse stato detenuto nel sistema di tortura e genocidio di Imralı, ha persistito nella ricerca di una soluzione democratica e pacifica alla questione curda. Per 27 anni, il leader Apo ha resistito al sistema di annientamento di Imralı, vanificando la cospirazione internazionale. Nella sua lotta, ha analizzato il sistema statalista dominato dagli uomini e guidato dal potere e ha sviluppato un paradigma per una società democratica, ecologica e orientata alla libertà delle donne. In questo modo, ha materializzato un sistema di libertà alternativo per il nostro popolo, le donne e l’umanità oppressa. Il leader Apo, riferendosi al periodo precedente al Trattato di Losanna e alla Costituzione del 1924, in cui le relazioni curdo-turche divennero problematiche, ha proposto un quadro per la risoluzione della questione curda basato sulla Repubblica Democratica di Turchia e sul concetto di Nazione Democratica, fondato sull’idea di una Patria Comune e di popoli co-fondatori. Le rivolte curde nel corso della storia della Repubblica, la dialettica curdo-turca lunga 1000 anni e i 52 anni di lotta per la leadership hanno dimostrato che la questione curda può essere risolta solo sulla base di una Patria Comune e di una cittadinanza paritaria. Gli attuali sviluppi in Medio Oriente, nell’ambito della Terza Guerra Mondiale, rendono inoltre inevitabile la ristrutturazione delle relazioni curdo-turche. Il nostro popolo comprenderà lo scioglimento del PKK e la fine della lotta armata meglio di chiunque altro e si assumerà i doveri di quest’era. Il nostro onorato popolo, che ha aderito al percorso della leadership e del PKK per 52 anni a caro prezzo, opponendosi a politiche di negazione, annientamento, genocidio e assimilazione, sosterrà il processo di pace e di una società democratica in modo più consapevole e organizzato. Crediamo fermamente che il nostro popolo comprenderà la decisione di sciogliere il PKK e porre fine al metodo della lotta armata meglio di chiunque altro e si assumerà le responsabilità dell’era della lotta democratica, basata sulla costruzione di una società democratica. È di vitale importanza che il nostro popolo, guidato da donne e giovani, costruisca le proprie auto-organizzazioni in tutti gli ambiti della vita, si organizzi sulla base dell’autosufficienza attraverso la propria lingua, identità e cultura, si autodifenda di fronte agli attacchi e costruisca una società democratica comunitaria con spirito di mobilitazione. Su questa base, crediamo che i partiti politici curdi, le organizzazioni democratiche e i leader d’opinione adempiranno alle loro responsabilità per promuovere la democrazia curda e la nazione democratica dei curdi. Grazie all’eredità della nostra storia di libertà, lotta e resistenza, e alle decisioni del XII Congresso del PKK, il percorso politico democratico si svilupperà con maggiore forza e il futuro dei nostri popoli progredirà basandosi su principi di libertà e uguaglianza. I poveri e i lavoratori, tutti i gruppi religiosi, le donne e i giovani, i lavoratori, i contadini e tutti i segmenti esclusi rivendicheranno i propri diritti e svilupperanno una vita comune in un ambiente giusto e democratico. Invitiamo tutti a unirsi al processo di pace e di società democratica. La decisione del nostro Congresso di sciogliere il PKK e porre fine al metodo della lotta armata offre una solida base per una pace duratura e una soluzione democratica. L’attuazione di queste decisioni richiede che il Leader Apo conduca e guidi il processo, che il suo diritto alla politica democratica sia riconosciuto e che vengano stabilite solide e complete garanzie legali. In questa fase, è essenziale che la Grande Assemblea Nazionale della Turchia svolga il suo ruolo con responsabilità storica. Allo stesso modo, invitiamo il governo, il principale partito di opposizione, tutti i partiti politici rappresentati in parlamento, le organizzazioni della società civile, le comunità religiose e di fede, i media democratici, i leader d’opinione, gli intellettuali, gli accademici, gli artisti, i sindacati, le organizzazioni femminili e giovanili e i movimenti ecologisti ad assumersi la responsabilità e ad unirsi al processo di pace e di una società democratica. Il coinvolgimento delle forze socialiste di sinistra turche, delle strutture rivoluzionarie, delle organizzazioni e degli individui nel processo di pace e di una società democratica eleverà la lotta dei popoli, delle donne e degli oppressi a un nuovo livello. Ciò significherà il raggiungimento degli obiettivi dei grandi rivoluzionari le cui ultime parole furono: “Lunga vita alla fratellanza dei popoli turco e curdo e a una Turchia pienamente indipendente!”. Con il Socialismo della Società Democratica che rappresenta una nuova fase nel processo di pace e di una società democratica e nella lotta per il socialismo, il movimento democratico globale avanzerà e un mondo giusto e paritario emergerà. Su questa base, invitiamo l’opinione pubblica democratica, in particolare i nostri compagni che guidano la Global Freedom Initiative, ad ampliare la solidarietà internazionale nel quadro della teoria della modern ità democratica. Invitiamo le potenze internazionali a riconoscere le proprie responsabilità nelle politiche di genocidio che durano da un secolo contro il nostro popolo, a non ostacolare una soluzione democratica e a contribuire costruttivamente al processo. Annunciamo il martirio di Ali Haydar Kaytan e Riza Altun Il nostro 12° Congresso del PKK, convocato su appello della nostra leadership, ha proclamato il martirio di Fuat-Ali Haydar Kaytan, uno dei quadri dirigenti del nostro partito, martirizzato il 3 luglio 2018, e del compagno Riza Altun, martirizzato il 25 settembre 2019. Su questa base, ha riconosciuto il compagno Fuat-Ali Haydar Kaytan, uno dei quadri dirigenti fondatori del PKK, come simbolo di “Lealtà al Leader, Verità e Vita Sacra”, e il compagno Riza Altun, uno dei primi compagni del Leader Apo, come simbolo di “Libertà e Cameratismo”. Dedichiamo il nostro storico XII Congresso del Partito a questi due grandi compagni martiri che ci hanno guidato dall’inizio del nostro Movimento per la Libertà fino a oggi con la loro lotta ininterrotta. In loro nome, rinnoviamo la nostra promessa a tutti i martiri della lotta e affermiamo il nostro impegno a realizzare i sogni della compagno martire di Pace e Democrazia Sırrı Süreyya Önder.
ATTACCO DI DRONI CONTRO LA NAVE DELLA FREEDOM FLOTILLA. DOVEVA PARTIRE PER GAZA, ORA RISCHIA DI AFFONDARE CON 30 ATTIVISTI/E A BORDO
Nel cuore della notte tra giovedì 1 maggio e venerdì 2 maggio 2025, la nave della Freedom Flottilla Coalition per Gaza è stata colpita da un attacco di droni. La prua è stata colpita due volte. Le esplosioni hanno provocato un incendio e hanno aperto una breccia nello scafo. Colpito in particolare il generatore di corrente che alimenta l’imbarcazione. La nave, attraccata in acque internazionali al largo di Malta, rischia di affondare e a bordo ci sono 30 attiviste e attivisti per i diritti umani. Al segnale di soccorso SOS da loro inviato a diveri paesi, soltanto Cipro del sud ha risposto inviando una nave in loro soccorso. Nessun altro paese ha risposto alla richiesta di aiuto. La Freedom Flotilla era pronta a salpare per Gaza, carica di aiuti umanitari. “Condanniamo fermamente questa azione criminale, terroristica, tendente a impedire l’arrivo di aiuti alla popolazione di Gaza”, afferma il coordinatore di Freedom Flotilla in Italia Zaher Darwish ai microfoni di Radio Onda d’Urto. “Purtroppo ci sono molti paesi che concorrono in vario modo ad agevolare le azioni terroristiche israeliane, a partire dal governo italiano che conferma ancora rapporti di collaborazione con Israele”, aggiunge Zaher Darwish. Rispetto a questo attacco, il portavoce della Freedom Flotilla Coalition in Italia spiega: “sembrerebbe che ci sia un’alleanza del crimine trasversale, che attraverso tutto l’Occidente e non soltando: il regime turco di Erdogan ha impedito all’imbarcazione di partire con gli aiuti per Gaza (eravamo pronti già da mesi). Gli attivisti sono stati bloccati per mesi al porto di Istanbul e 9 attivisti sono stati arrestati per una decina di giorni. C’è un’alleanza criminale che ha il centro in Israele e che attraversa gli Stati Uniti, l’Occidente, ma anche la Turchia, finalizzata a impedire persino una solidarietà umana alla popolazione di Gaza“. “Questo attacco poteva uccidere le persone a bordo. È andata bene perché i due colpi hanno colpito la chiglia di punta. Se avesse colpito la parte centrale avrebbe fatto una strage”, aggiunge sempre ai nostri microfoni Michele Borgia, attivista del Media group di Freedom Flotilla, in contatto in queste ore con la Coalizione internazionale della campagna. Tutto questo accade mentre la Croce rossa internazionale fa sapere che “l’intervento umanitario a Gaza è sull’orlo del collasso totale” e l’esercito israeliano prosegue il genocidio: nelle ultime ore i bombardamenti su tutta la Striscia hanno ucciso oltre 30 palestinesi. Uno di questi raid ha preso di mira il campo profughi di al Bureij uccidendo almeno sette persone in un solo attacco. Le corrispondenze e i commenti sulle frequenze di Radio Onda d’Urto: * Zaher Darwish, coordinatore della Freedom Flotilla Coalition in Italia. Ascolta o scarica. * Michele Borgia, attivista del Media group di Freedom Flotilla, in contatto in queste ore con la Coalizione internazionale della campagna. Ascolta o scarica.