Rapporto di Amnesty International sulle violazioni dei diritti umani nei centri di detenzione USA Alligator Alcatraz e Krome
Il 4 dicembre 2025 Amnesty International ha diffuso un rapporto sui trattamenti
crudeli, inumani e degradanti all’interno di due centri di detenzione per
persone migranti della Florida, Usa: l’Everglades Detention Facility (noto come
“Alligator Alcatraz”) e il Krome North Service Processing Center.
Il rapporto, basato su una missione di ricerca svolta nel settembre 2025,
denuncia violazioni dei diritti umani di tale gravità da costituire in alcuni
casi tortura, in un contesto di crescente ostilità nei confronti delle persone
migranti che vede l’amministrazione del governatore Ron DeSantis ricorrere
sempre più alla criminalizzazione e agli arresti di massa di persone in cerca di
salvezza.
“Le nostre conclusioni confermano l’esistenza di un intenzionale sistema di
punizione, disumanizzazione e occultamento della sofferenza delle persone
detenute. Le politiche sull’immigrazione non possono operare al di fuori della
legge o sentirsi esonerate dal rispetto dei diritti umani. Quello a cui stiamo
assistendo in Florida dovrebbe allarmare l’intera regione americana”, ha
dichiarato Ana Piquer, direttrice di Amnesty International per le Americhe.
“Alligator Alcatraz”: un disastro per i diritti umani prodotto dallo Stato della
Florida
Dalla ricerca di Amnesty International è emerso che le persone detenute
arbitrariamente ad “Alligator Alcatraz” vivono in condizioni inumane e
insalubri: gabinetti traboccanti con feci che invadono i dormitori, accesso
limitato alle docce, esposizione a insetti senza prodotti o sistemi di
protezione, luci accese 24 ore al giorno, scarsa qualità del cibo e dell’acqua e
mancanza di riservatezza con telecamere collocate persino sopra i gabinetti.
Le persone intervistate hanno concordemente dichiarato che l’accesso alle cure
mediche è incostante, inadeguato o del tutto negato con conseguenti gravi rischi
per la salute fisica e mentale. Anche all’aperto sono sempre coi ceppi. C’è poi
la cosiddetta “scatola”, una gabbia di due metri per due usata come luogo di
punizione, dove si resta a volte per ore, esposti agli elementi atmosferici,
praticamente senza acqua e con mani e piedi bloccati ai ceppi fissati sul
pavimento.
“Alligator Alcatraz” non è supervisionata a livello federale e mancano i sistemi
di tracciamento usati nelle strutture gestite dall’Ice (Immigration and Customs
Enforcement), l’agenzia federale per l’immigrazione). L’assenza di meccanismi di
registrazione o tracciamento favorisce la detenzione senza contatti col mondo
esterno e costituisce una forma di sparizione forzata nella misura in cui i
familiari delle persone detenute non hanno informazioni o queste ultime non
possono contattare i loro avvocati.
“Le spregevoli e nauseanti condizioni di ‘Alligator Alcatraz’ fanno parte di un
sistema di intenzionale diniego dei diritti, congegnato per disumanizzare e
punire le persone detenute. È una situazione irreale: dov’è la supervisione su
tutto ciò?”, ha affermato Amy Fischer, direttrice del programma Diritti delle
persone migranti e rifugiate di Amnesty International Usa.
Krome: un luogo sovraffollato, caotico e pericoloso
Krome è un centro di detenzione che fa capo all’Ice, diretto da un’agenzia
privata for-profit. Nonostante sia dotato di servizi medici, le persone detenute
hanno denunciato gravi negligenze, come la mancata fornitura di medicinali e
l’assenza di valutazioni diagnostiche.
La ricerca di Amnesty International ha confermato precedenti denunce di
violazioni dei diritti umani: sovraffollamento, isolamento arbitrario e per
lunghi periodi di tempo, mancanza di assistenza medica, gabinetti traboccanti,
assenza di docce, illuminazione costante e sistema d’aria condizionata non
funzionante.
Le persone detenute hanno riferito episodi di violenza e maltrattamenti da parte
degli agenti penitenziari. Il personale di Amnesty International ha visto uno di
loro colpire con la parte metallica di una porta di una cella d’isolamento la
mano ferita di un detenuto. Sono stati denunciati anche casi di persone detenute
picchiate e prese a pugni. È stata segnalata poi la difficoltà nell’accedere ai
servizi di assistenza legale: le persone non sapevano per quanto tempo sarebbero
rimaste all’interno della struttura, né cosa sarebbe loro accaduto in seguito.
“L’estremo sovraffollamento, il diniego di assistenza medica e le denunce di
trattamenti umilianti e degradanti costituiscono un quadro di orrende violazioni
dei diritti umani a Krome”, ha commentato Fischer.
“Ogni persona che si trovi in un centro di detenzione sta soffrendo”: la
gestione dell’immigrazione e la detenzione in Florida
Nel febbraio 2025 lo Stato della Florida ha emanato leggi durissime e
discriminatorie che mettono in grave pericolo le comunità migranti. La modifica
degli accordi 287 (g), che affidano alle agenzie locali per il mantenimento
dell’ordine pubblico l’applicazione delle leggi federali in materia
d’immigrazione, ha fatto sì che persone venissero arrestate per sbaglio, ha
introdotto la profilazione razziale e ha diffuso una paura di massa tale da far
sì che le persone migranti non frequentassero più le scuole, gli ospedali e
luoghi dove poter ricevere servizi essenziali.
La Florida è diventata un luogo dove si sperimentano politiche in materia
d’immigrazione che violano i diritti umani, strettamente allineate con l’agenda
razzista e anti-immigrazione dell’amministrazione Trump. Sotto il mandato del
governatore Ron DeSantis, lo Stato della Florida ha intensificato la
criminalizzazione delle persone migranti e ha fatto uso di poteri d’emergenza
per aumentare rapidamente il numero degli arresti.
Dal gennaio 2025 il numero delle persone detenute nei centri per persone
migranti è aumentato di oltre il 50%. Solo tra luglio e agosto 2025, lo Stato ha
concluso 34 contratti senza gara per “Alligator Alcatraz”, per un valore di
oltre 360 milioni di dollari. Il costo annuo di questa struttura è calcolato in
450 milioni di dollari. Contemporaneamente, vengono tagliati milioni di dollari
destinati a cure mediche essenziali, sicurezza alimentare, servizi di emergenza
e programmi abitativi.
“La scelta di dare priorità alla punizione, alla disumanizzazione e alla
crudeltà rispetto ai servizi pubblici è miope e agghiacciante”, ha sottolineato
Fischer.
I centri di detenzione statunitensi per le persone migranti vantano una triste
storia di violazioni dei diritti umani. Il presidente Trump ne ha aumentato
l’uso di quasi il 70% dall’inizio del suo mandato e le condizioni al loro
interno sono rapidamente peggiorate. Delle almeno 24 morti di persone migranti
verificatesi dall’ottobre 2024 all’interno dei centri diretti dall’Ice, sei sono
avvenute in quelli della Florida, quattro delle quali a Krome.
Raccomandazioni
Amnesty International chiede al governo dello Stato della Florida e
all’amministrazione Usa di porre rimedio alle violazioni sistemiche dei diritti
umani all’interno dei centri di detenzione per persone migranti.
L’organizzazione chiede alle autorità della Florida di chiudere “Alligator
Alcatraz” e di vietare l’uso di qualsiasi centro di detenzione gestito a livello
statale. Dev’essere posta fine ai poteri di emergenza e alle assegnazioni di
contratti senza gara. I fondi devono essere destinati alle cure mediche
essenziali, ai programmi abitativi e a quelli di soccorso a seguito di disastri.
Altre raccomandazioni comprendono: vietare l’uso dei ceppi, l’isolamento
solitario e il confinamento durante l’ora d’aria; garantire accesso in
condizioni di riservatezza all’assistenza legale e ai servizi d’interpretariato;
condurre indagini trasparenti e indipendenti sulle denunce di tortura e di
diniego di cure mediche e istituire un sistema di supervisione efficace e
indipendente su tutti i centri di detenzione.
Al governo federale, Amnesty International chiede di porre fine al suo crudele
sistema di detenzione di massa delle persone migranti, alla criminalizzazione
dell’immigrazione e all’uso di centri di detenzione statali per applicare le
norme federali in materia d’immigrazione; di condurre indagini approfondite su
tutte le morti nonché sulle denunce di tortura e di altre violazioni dei diritti
umani e rispettare le norme internazionali sui diritti umani; di intraprendere
una revisione complessiva sui contratti dell’Ice con agenzie statali e private,
al fine di garantire il rispetto dei diritti umani; di ripristinare la
protezione per “luoghi sensibili” come scuole, ospedali e chiese e di aumentare
i fondi federali per rafforzare l’assistenza legale e i servizi
d’interpretariato durante i procedimenti riguardanti l’immigrazione.
“Le condizioni che abbiamo documentato ad ‘Alligator Alcatraz’ e a Krone non
sono isolate, ma rappresentano un deliberato sistema di crudeltà inteso a punire
le persone che cercano di rifarsi una vita negli Usa. Occorre cessare di
arrestare le persone appartenenti alle nostre comunità migranti e in cerca di
salvezza e agire, invece, per realizzare politiche in materia d’immigrazione
umane e rispettose dei diritti”, ha concluso Fischer.
Amnesty International