Uffici immigrazione – Direttiva per uniformare le procedure amministrative ed operative delle articolazioni territoriali
La circolare affronta in maniera organica il tema del funzionamento degli Uffici
Immigrazione delle Questure, con l’obiettivo esplicito di uniformare le prassi
amministrative e operative a livello nazionale. Fin dalle prime pagine si
comprende che il Ministero intende intervenire su un sistema che presenta
criticità diffuse, sia nella gestione ordinaria dei permessi di soggiorno sia
nelle attività più delicate legate ai rimpatri, ai trattenimenti nei luoghi
idonei e alla protezione internazionale.
La Direzione Centrale sottolinea che negli ultimi anni il carico di lavoro è
cresciuto in modo significativo, ma il problema non risiede soltanto nella
quantità delle pratiche: ciò che emerge è un quadro caratterizzato da difformità
territoriali, mancanza di coordinamento, ritardi consolidati e un utilizzo non
efficiente delle risorse disponibili.
La circolare richiama più volte l’esigenza di riportare ordine e coerenza nella
gestione delle procedure. Per questo dedica ampio spazio all’organizzazione
interna degli uffici, alla formazione del personale, alla programmazione degli
orari di apertura e alla corretta pianificazione delle agende. In particolare,
si richiama l’attenzione sul fatto che le prassi adottate in molte Questure –
come la limitazione degli appuntamenti, la richiesta sistematica del passaporto
per i respingimenti, l’inefficienza nelle fasi di fotosegnalamento o nella
trasmissione dei dati – contribuiscono ad aggravare ritardi già rilevanti,
compromettendo l’efficacia complessiva dell’azione amministrativa.
Una parte importante del documento riguarda il rilascio e rinnovo dei permessi
di soggiorno, settore nel quale la Direzione riconosce esplicitamente la
presenza di ritardi frequenti e di una gestione irregolare delle tempistiche.
Nel segmento dedicato alla protezione internazionale, la circolare insiste sulla
necessità di garantire modalità di accesso effettive e organizzate, evitando
prassi restrittive che riducono gli spazi di presentazione delle domande e
generano immobilismo amministrativo.
Nel complesso, la circolare è un richiamo forte alla responsabilità e alla
riorganizzazione degli uffici territoriali. Pur riconoscendo le difficoltà
oggettive, il Ministero chiede un cambio di passo, orientato alla
razionalizzazione, alla trasparenza, alla continuità del servizio e alla
capacità di gestire con professionalità e coerenza un settore altamente
sensibile.
Ne emerge il quadro di un’amministrazione consapevole delle proprie disfunzioni
che richiede di introdurre azioni volte a correggerle attraverso una maggiore
uniformità, un più rigoroso monitoraggio e una collaborazione più stretta tra
centro e periferia.
Circolare del Ministero dell’Interno del 12 settembre 2024