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CLIMA: AL VIA LA COP30 IN BRASILE. LULA: “INFLIGGIAMO UN’ALTRA SCONFITTA AI NEGAZIONISTI”
Al via a Belem, in Brasile, i lavori della trentesima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. A inaugurare la Cop30 è il discorso del presidente brasiliano Lula da Silva: “controllano gli algoritmi, seminano odio, diffondono paura, attaccano le istituzioni, la scienza e le università. È il momento di infliggere una nuova sconfitta ai negazionisti”, ha dichiarato Lula con riferimento a coloro che negano l’esistenza della crisi climatica. Nel suo discorso inaugurale Lula ha lanciato anche altri messaggi significativi, in particolare agli assenti illustri, tra i quali Trump, Netanyahu e Meloni: “se quanti fanno la guerra fossero qui a questa Cop, si renderebbero conto che è molto più economico investire 1,3 miliardi per porre fine al problema climatico piuttosto che spendere 2,7 trilioni di dollari per fare la guerra”. Riguardo alla sede scelta per la conferenza, il presidente brasiliano ha spiegato che “portare la Cop nel cuore dell’Amazzonia è stato un compito arduo, ma necessario: l’Amazzonia non è un’entità astratta. Chi vede la foresta solo dall’alto non sa cosa succede alla sua ombra. Il bioma più diversificato della terra è la casa di oltre 50 milioni di persone”. Infine, la proposta: “per andare avanti è necessaria una governance globale più solida, in grado di garantire che le parole si traducano in azioni. Creare un Consiglio per il clima, collegato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è un modo per dare a questa sfida l’importanza politica che merita”. Sulle frequenze di Radio Onda d’Urto la corrispondenza e il commento di Ferdinando Cotugno, giornalista inviato alla Cop30 di Belem, in Brasile, per il quotidiano “Domani”. Ascolta o scarica.
DISUGUAGLIANZE: LO 0,1% DELLA POPOLAZIONE PIÚ RICCA INQUINA IN UN GIORNO QUANTO LA METÀ PIÚ POVERA IN UN ANNO
Tra pochi giorni in Brasile comincerà la 30esima conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici e l’organizzazione Oxfam ha pubblicato un report che mostra in modo inequivocabile come ci sia una profonda ingiustizia nelle emissioni inquinanti: anche in questo caso, sono i super ricchi miliardari a consumare la quota maggiore di risorse del nostro pianeta. La scala di proporzione va oltre l’immaginabile: secondo i calcoli di Oxfam, un individuo appartenente allo 0,1% più ricco del pianeta emette in un solo giorno più CO2 di quanto il 50% più povero della popolazione mondiale ne produce in un anno. Il calcolo viene effettuato non solo analizzando lo stile di vita, ma anche gli investimenti: i super ricchi investono principalmente in settori inquinanti, e il 60% degli investimenti dei miliardari globali è concentrato in settori devastanti per il clima, come petrolio e miniere. La quota di inquinamento di 308 miliardari supera quelle di 118 Paesi messi insieme. Come spiega il portavoce di Oxfam Italia Francesco Petrelli ai microfoni di Radio Onda d’Urto, “dal 1990, la quota di emissioni dei super-ricchi è cresciuta del 32%, mentre quella della metà più povera si è ridotta del 3%”. A pochi giorni da COP30, un altro fattore è da rilevare: i lobbisti del carbonio che si accreditano alle conferenze sul clima sono un numero spropositato: l’anno scorso erano stati 1.773 lobbisti delle industrie del carbone, del petrolio e del gas, più di quanti fossero i delegati dei 10 Paesi più colpiti dalla crisi climatica. Ascolta o scarica l’intervista con Francesco Petrelli, portavoce di Oxfam Italia. Ascolta o scarica
CALDO ESTREMO: CHI TRA L’ASFALTO ROVENTE, CHI NEGLI CHALET CLIMATIZZATI
L’Europa centromeridionale è ancora alle prese con temperature fino a 10 gradi sopra la media. Il clima torrido insiste soprattutto Penisola Iberica e Francia, ma pure in Italia si viaggia tra i 35-40 gradi da Nord a Sud Italia, con le temperature notturne a 30 gradi e i mari sopra i 25 gradi, dati da agosto avanzato, mentre i ghiacciai alpini fondono per il caldo. Lo zero termico si attesta ora sopra i 5mila metri. Fino almeno a giovedì non ci sono cambiamenti particolari all’orizzonte, anche se qualche temporale si è già affacciato sulle Alpi, provocando – vista l’energia in atmosfera – i primi disastri; isolata Cogne, in Valle d’Aosta. Il clima colpisce in maniera più dura chi è costretto a lavorare all’aperto o non ha i mezzi economici per avere a disposizione ambienti climatizzati o possibilità di trasferirsi in aree meno colpite dalle temperature roventi. Wanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi per Legambiente e presidente di CIPRA Italia. Ascolta o scarica. Aumentato da un lato gli accessi in ospedale, in particolare di persone con patologie o anziani soli, mentre in mezza Italia le Regioni dispongono con ordinanze ad hoc lo stop dei lavoro in edilizia e agricoltura nel primo pomeriggio. Così non è, per ora, in Lombardia, dove le aziende alzano barricate di fronte alle richieste dei sindacati, e le istituzioni – Pirellone in primis – si piegano senza particolari problemi. Dopo giorni di pressioni, solo nel pomeriggio il governatore Fontana dovrebbe firmare la norma, non ancora chiara nei dettagli. Dario Filippini, Usb Brescia. Ascolta o scarica.
PIANURA PADANA PIEGATA DA OZONO, TEMPERATURE ESTREME E NUBIFRAGI. MA REGIONE LOMBARDIA “SORVOLA” SULLE CAUSE
Cambiamento climatico e Pianura Padana. Dopo giorni di temperature fino a 10 gradi sopra la media, a partire dal weekend il Nord Italia – a macchia di leopardo – si è trovato sott’acqua. Disagi, allagamenti e forti grandinate; treni fermi tra Verona e Vicenza per il vento che ha compromesso la stabilità del parapetto di un cavalcavia. Frana invece sul monte Antelao, nel Cadore, sulla Statale di Alemagna, la cosiddetta “strada delle Olimpiadi” (quelle invernali 2026) che porta a Cortina D’Ampezzo. Nel Bresciano invece, a Chiari, danni al reparto Radiologia dell’ospedale, con esami riprogrammati per il ripristino. Proprio la Lombardia – e il Pirellone in particolare – sono nel mirino di Legambiente, che sottolinea come la proposta di legge sul clima, in discussione al Consiglio regionale, escluda elementi chiave causa dell’inquinamento del territorio. Metano e numeri eccessivi degli allevamenti intensivi sono i grandi assenti. “Ormai si parla di inquinamento climatico, se non vogliamo vanificare gli investimenti dobbiamo accelerare la transizione ecologica.” Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. Ascolta o scarica.
ROMA: EXTINCTION REBELLION OCCUPA L’INGRESSO DEL MINISTERO DALLA GIUSTIZIA. 70 PERSONE PORTATE IN QUESTURA
Nuova azione di protesta di Extinction Rebellion a Roma. Questa mattina attiviste e attivisti hanno occupato l’ingresso del Ministero della Giustizia in Via Arenula, lanciando in aria polvere colorata ed esponendo uno striscione con la scritta “nel buio fascista, i colori della giustizia”, contro il dl sicurezza e per denunciare le politiche liberticide e discriminatorie del Governo. Sul posto sono intervenute le forze di polizia, che hanno sgomberato i manifestanti. Circa 70 quelli identificati e portati in questura. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Maria di Extinction Rebellion. Ascolta o scarica. Di seguito il comunicato stampa di XR: Per il quinto giorno consecutivo, Extinction Rebellion torna in azione a Roma. Questa mattina, poco dopo le 10, un centinaio di persone ha occupato l’ingresso del Ministero di Giustizia di via Arenula. Dopo aver lanciato in aria polvere colorata, creando una nuvola dalle mille sfumature, hanno aperto un grande striscione con scritto “Nel buio fascista, i colori della giustizia. “Questi colori rappresentano le mille sfumature della giustizia e l’amore per la diversità e per i valori democratici di solidarietà e riconnessione con la Terra” afferma Ludovica. “Di fronte al buio che avanza, restituiamo rabbia, gioia e colori.” Per sottolineare queste contraddizioni, i manifestanti si sono poi seduti a terra, mostrando cartelli che recitano “Dio è morto … nelle carceri, nei CPR, nel Mediterraneo, a Gaza, nei decreti sicurezza”, un chiaro riferimento alla nota canzone di Francesco Guccini, una delle canzoni di protesta più amate, uscita nel 1965 che, paradossalmente, venne censurata dalla RAI, ma trasmessa invece da Radio Vaticana. Un testo che, evocando i luoghi simbolo del male, i campi di sterminio, parla di un Dio ucciso dall’ipocrisia, dal falso mito della razza, dalla politica fatta di odio e di paura. Una rilettura in chiave attuale, quindi, quella di Extinction Rebellion, che elenca i luoghi dove oggi le persone soffrono e muoiono a causa delle scelte politiche in tema di crisi ecoclimatica, migrazioni, sicurezza. “Quegli stessi ministri che hanno promosso politiche distruttive per clima, ambiente e diritti, in questi giorni successivi alla morte di Papa Francesco, hanno dichiarato il loro impegno verso gli ultimi” afferma ancora Ludovica. Tra gli altri si è espresso, appunto, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha dichiarato: “Nella sua grande misericordia era molto sensibile alle sofferenze dei carcerati. Nel suo nome lavoreremo per rendere il sistema penitenziario sempre più umano”. Affermazioni che sembrano tuttavia non trovare riscontro nelle numerose critiche e osservazioni, come quella delle Camere Penali, che in questi mesi sono arrivate alla gestione della giustizia e delle carceri e all’approvazione del Decreto Sicurezza. L’introduzione di numerosi nuovi reati e l’inasprimento delle pene sono stati definiti incostituzionali da moltissimi autorevoli commentatori, anche internazionali, e in ultimo è arrivato un durissimo appello sottoscritto da 237 costituzionalisti, di cui è primo firmatario Gustavo Zagrebelsky. Il testo sottolinea l’impostazione autoritaria della gestione dell’ordine pubblico e della giustizia da parte dell’attuale Governo “il filo che lega il metodo e il merito di questo nuovo intervento normativo rende esplicito un disegno complessivo, che tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, non episodica od occasionale ma mirante a farsi sistema, a governare con la paura invece di governare la paura”. “Di fronte all’ipocrisia di chi, in ogni scelta politica, ha ucciso solidarietà, fratellanza e libertà gridiamo Dio è morto”, conclude Extinction Rebellion. Extinction Rebellion