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Collettivo Monteverde Antifascista: incredibile manipolazione mediatica sugli eventi accaduti nel quartiere
All’indomani del corteo antifascista e antisionista che ha attraversato le strade del nostro quartiere, apprendiamo dalle diverse notizie apparse in rete stamattina che durante la notte è stata imbrattata la targa in ricordo di Stefano Gaj Taché, bambino che perse la vita nell’attentato alla sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982.  La targa, situata all’esterno della sinagoga del nostro quartiere, è stata coperta con vernice nera spray e, a distanza di pochi metri è stato scritto “Monteverde antifascista antisionista”. Come assemblea territoriale di Monteverde sentiamo impellente la necessità di discostarci da gesti di odio e intolleranza che infanghino qualsiasi tipo di monumento religioso e la memoria dei morti, specie se bambini. Esprimiamo per questo la nostra sincera vicinanza alla comunità ebraica del nostro quartiere, ribadendo il valore del dialogo e della convivenza tra tutte le persone che lo abitano. Ci teniamo a sottolineare che nella costruzione del corteo non si è mai pensato di avvicinarsi alla sinagoga per evitare di ledere le sensibilità della comunità che la vive, ma anche per evitare di essere strumentalizzati dalla narrazione della stampa italiana mainstream. Nessuna persona, né dell’assemblea né del corteo si é resa protagonista di tale gesto che scredita e vanifica il lavoro collettivo di costruzione della piazza. Inoltre, la sinagoga di Monteverde è rimasta blindata dalle camionette delle forze dell’ordine fino a circa le 9:30, ben due ore dopo della fine del corteo. Riteniamo intollerabili le accuse che ci sono state rivolte da testate giornalistiche che, oltre a non conoscere la situazione nel nostro quartiere e i valori che caratterizzano la nostra assemblea, non abbiano esitato un minuto a puntare il dito contro chi manifesta per la Palestina. Questi giornali di importanza nazionale non solo mistificano la realtà, ma scelgono deliberatamente di raccontare alcuni fatti piuttosto che altri: nessun articolo che abbiamo letto stamattina riguardava il corteo trasversale, colorato e popolare che ha attraversato le strade del nostro quartiere ieri, in cui è stata continuamente ribadita sia la condanna del sionismo in quanto progetto politico, che la condanna ferma di ogni antisemitismo. Saremo sempre al fianco dei popoli oppressi: oggi con la Palestina, ieri con il popolo ebraico perseguitato dai nazisti e dai fascisti. Questi articoli screditano chi ogni giorno si batte contro il genocidio in corso in Palestina e contro la complicità del nostro governo con il governo sionista di Israele. La critica alle politiche e alle responsabilità di uno Stato non è mai un attacco a una fede religiosa, né alle comunità che la vivono. L’incredibile manipolazione mediatica a cui assistiamo è solo uno dei tanti sintomi di una narrazione egemone malata, che non riesce a distinguere la religione dalla politica e così facendo manipola l’opinione pubblica, continuando a ignorare la continua e convinta complicità del nostro Paese nel genocidio palestinese. Monteverde è antisionista e antifascista, ed essere antifasciste significa combattere ogni tipo di discriminazione come l’antisemitismo, cosa che abbiamo sempre fatto e continueremo a fare. Redazione Roma