LETTERA APERTA AGLI SPAZI SOCIALI VERSO IL 6 MAGGIO E OLTRE
Care e cari,
Vi invitiamo a girare questa lettera alle liste delle vostre assemblee di
gestione per condividere queste riflessioni e favorire la piA? ampia
partecipazione al corteo del 6 maggio e ai necessari appuntamenti di confronto e
mobilitazione che seguiranno.
Siamo ormai ad un punto conclusivo della vicenda che, dall’approvazione della
delibera 140 del 2015, sta mettendo sotto inedita e concreta minaccia
l’autogestione romana.
Con molta probabilitAi?? le ai???linee guidaai??? di Roma Capitale per la futura
politica di gestione del patrimonio indisponibile saranno rese pubbliche entro
il mese di maggio con la proposta di un nuovo regolamento delle concessioni, per
giungere poi alla definitiva approvazione probabilmente entro l’estate. La
battaglia quindi entra nella sua fase finale ma sono ancora molte le incognite
in campo: solo una volta pubblico il testo del nuovo regolamento, saranno
definiti gli esatti termini dello scontro che ci attende.
In quale direzione si andrAi??? Verso il riconoscimento pieno del pluridecennale
ruolo delle realtAi?? sociali romane, che sono state e sono tuttora un vero e
proprio reticolo di casematte, di spazi di resistenza e autentica
partecipazione? O si andrAi??, come purtroppo sembra piA? probabile, verso una
decisa sterzata liberista e mercantile che tenderAi?? a sottrarre il patrimonio
alla cittAi?? per porlo al centro di una vorticosa corsa alla valorizzazione
economica? L’esito starAi?? anche a noi cercare di determinarlo, cosAi?? come
abbiamo provato a fare fin qui.
Da oltre un anno e mezzo, la lotta contro lai??i??azione desertificatrice del
Comune e della Corte dei conti non conosce sosta. Abbiamo messo in atto tutti
gli strumenti di cui si A? stati capaci, a partire dal grande corteo del 19
marzo 2016 che vide 20.000 persone sfilare contro l’allora commissario Tronca.
Una lotta composita, variegata, difficile eppure, finora, efficace ha
contrastato lai??i??ondata di sgomberi che piA? volte A? stata annunciata in
questi circa diciotto mesi. Una lotta che ha saputo ricostruire la
legittimitAi?? della pratica dell’autogestione in un clima di cieco
legalitarismo, anche grazie alla quale la Corte dei conti ha dovuto smentire lo
stesso procuratore Patti, dichiarando finalmente illegittime le richieste di
arretrati nei confronti di centinaia di spazi sociali e associazioni.
La sfida perA? A? di portata ben piA? ampia. Non riguarda ai???soloai??? la
salvaguardia dellai??i??esistente, seppur ricchissimo e prezioso, e non riguarda
soprattutto solo i ai???reduciai??? della delibera 26.
A? una sfida i cui esiti andranno ad incidere direttamente sul presente e sul
futuro dell’autogestione a Roma. Sulle condizioni dell’esistenza stessa e della
riproducibilitAi?? degli spazi sociali sul territorio. La sfida sarAi??
contrastare e rovesciare l’ossessione legalitaria e falsamente meritocratica che
bolla i centri sociali come fenomeni di corruzione e abusivismo; sarAi??
ottenere margini di autonomia ampi e il riconoscimento politico della pratica
dell’autogestione fuori da dispositivi, come il bando, di controllo e selezione
dall’alto. Nellai??i??ipotesi che il regolamento per la gestione del patrimonio
pubblico, infatti, venga approvato disconoscendo il portato e le pratiche
dell’autogestione, a Roma ci troveremmo a fronteggiare esclusivamente questura e
magistratura, a resistere agli sgomberi e nell’impossibilitAi?? di occupare.
Riteniamo, quindi, che sia indispensabile attrezzarci per forzare un percorso
istituzionale al momento volto a stroncare qualsiasi tentativo di protagonismo
sociale nei prossimi anni.
Dovremo saper opporre tutta la nostra forza in termini di mobilitazione, di
rete, di determinazione, di discorso e di creativitAi??. Dovremo saper rimettere
in discussione le nostre certezze e le nostre consuetudini. Dovremo tornare a
discutere e a decidere delle nostre forme di organizzazione e di relazione con
il territorio.
Gli spazi sociali, le loro reti larghe, la CittAi?? Solidale A? chiamata, di
nuovo, a mobilitarsi per contrastare uno dei piA? pesanti tentativi di
ai???normalizzazioneai??? che la cittAi?? abbia mai conosciuto. Ed A? chiamata a
farlo unendo, ancora una volta, tutta la sua ricchezza e differenza, tutte le
sue innumerevoli forme e forze che da decenni sono motore irrefrenabile delle
lotte sociali della cittAi??. Consapevoli tutti che non esistono isole felici –
sempre piA? isole e sempre meno felici – in cui rifugiarsi.
Per questi motivi invitiamo gli spazi sociali e gli spazi autogestiti a tornare
in piazza con lo slogan #RomaNonSiVende e a contribuire, ognuna con la propria
ricchezza e capacitAi??, al corteo di sabato 6 maggio alle ore 15 da Piazza
Vittorio Emanuele II.
Pensiamo sia altrettanto necessario la convocazione di una Assemblea delle
Assemblee di gestione da fissarsi subito dopo la presentazione del nuovo
Regolamento in Commissione Patrimonio.
Decide Roma _ Decide la CittAi??