Per l'autodeterminazione della popolazione palestinese
Con un compagno dell'UDAP, commentiamo la risoluzione 2803/2025 del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU che, in un'ottica di assoluta riaffermazione coloniale,
"accoglie con favore" il cd. Piano globale di Pace di Trump, sostanzialmente
volto a legittimare l'occupazione israeliana e a cancellare qualsiasi forma di
autodeterminazione della popolazione palestinese. Parliamo poi del rapporto
"Deaths of Palestinians in Israeli custody: enforced disappearances, systematic
killings and cover-ups”, recentemente pubblicato dall'organizzazione israeliana
Medici per i Diritti umani, che denuncia le terribili condizioni dei prigionieri
palestinesi, rapiti dalle proprie case, dalle strade, dalle città e deportati
nelle carceri israeliane, dove vengono torturati e uccisi, descrivendo un
dispositivo di repressione che ha acquisito sempre maggiore violenza a partire
dal 7 ottobre 2023. Concludiamo la corrispondenza riflettendo sulle conclusioni
della Sesta Conferenza dell'Unione delle Comunità e Istituzioni palestinesi in
Europa, che si è svolta lo scorso fine settimana a Madrid. Di seguito,ne
riportiamo integralmente il testo della Dichiarazione finale:
"Madrid – 14-15 novembre 2025
La conferenza si è tenuta in un clima di elevata responsabilità nazionale, in
concomitanza con l’aggressione in corso contro Gaza e l’escalation dei crimini
di occupazione in Cisgiordania e a Gerusalemme. Ciò ha conferito ai suoi lavori
un carattere militante e storico, riflettendo l’entità della sfida che il nostro
popolo deve affrontare in patria e nella diaspora.
All’inizio dei lavori, la conferenza ha reso omaggio al popolo palestinese in
patria e nella diaspora, al popolo tenace ed eroico di Gaza che affronta una
guerra di sterminio sistematica e incessante da oltre due anni, alla
Cisgiordania che resiste fermamente agli attacchi dei coloni e all’aggressione
crescente, alla giudaizzazione e all’espansione degli insediamenti, a
Gerusalemme che è soggetta a sistematici attacchi e alla profanazione dei suoi
luoghi santi, e ai territori palestinesi occupati all’interno di Israele che
affrontano continue politiche di repressione e discriminazione razziale. La
conferenza ha inoltre reso omaggio alle comunità palestinesi in tutto il mondo,
in particolare in Europa, che hanno continuato il loro lavoro in difesa dei
diritti del popolo palestinese e della sua giusta causa, e nel sostegno al
movimento di solidarietà internazionale.
La conferenza ha espresso il suo più profondo orgoglio e rispetto per i martiri
del nostro popolo, che hanno irrigato il suolo della patria con il loro sangue
puro, per gli eroici prigionieri nelle carceri dell’occupazione e per i feriti
che hanno sopportato sofferenze in difesa della dignità della Palestina e del
diritto del suo popolo al ritorno, alla libertà e all’indipendenza.
La conferenza ha reso omaggio ai movimenti di solidarietà in tutto il mondo, in
particolare in Europa, che si sono schierati al fianco del popolo palestinese e
hanno contribuito a contrastare la guerra di sterminio e i crimini
dell’occupazione.
Durante i suoi dibattiti, la conferenza ha sottolineato la necessità che la
comunità internazionale si impegni per porre fine all’occupazione del territorio
palestinese occupato, che costituisce una flagrante violazione del diritto
internazionale. Ciò include la fine della realtà imposta alla Striscia di Gaza e
l’obbligo per la potenza occupante di adempiere alle proprie responsabilità
legali ai sensi del diritto internazionale, tra cui la revoca dell’assedio
imposto alla Striscia, l’apertura del valico di Rafah e il permesso di ingresso
di tutti i beni di prima necessità senza restrizioni o condizioni.
La conferenza ha affermato che le operazioni di soccorso devono essere gestite
esclusivamente dalle istituzioni palestinesi e dalle agenzie delle Nazioni
Unite, e ha respinto qualsiasi interferenza da parte di istituzioni gestite
dalle potenze occupanti o straniere.
L’Unione ha affermato il suo pieno sostegno all’unità nazionale palestinese e ha
sottolineato che l’amministrazione della Striscia di Gaza e i suoi affari
interni sono una questione puramente palestinese, senza alcuna tutela o
interferenza esterna.
La conferenza ha riaffermato il diritto del popolo palestinese
all’autodeterminazione, alla libertà e all’indipendenza.
La conferenza si è impegnata a contrastare la normalizzazione con l’occupazione
e a contrastare l’ingerenza israeliana negli affari europei. Ha sottolineato la
necessità di recidere tutti i legami politici, militari, economici e culturali
con l’entità sionista, compresi i boicottaggi accademici ed economici.
I partecipanti alle sessioni della conferenza hanno discusso le modalità per
sostenere la fermezza del popolo palestinese sulla propria terra, i meccanismi
per affrontare i crimini dell’occupazione nei forum europei e per attivare il
ruolo palestinese in Europa a livello politico, mediatico e legale.
La conferenza ha esaminato il lavoro dell’Unione tra le due conferenze e le
precedenti risoluzioni. È stato eletto un nuovo Segretariato Generale
dell’Unione, guidato dal Dott. Salah Zaqout. La conferenza ha approvato un
programma d’azione nazionale che includeva compiti esecutivi per la fase
successiva, volti a rafforzare la presenza palestinese in Europa e a sostenere
la lotta del nostro popolo per la libertà e il ritorno. Ha adottato una
strategia d’azione per la fase successiva e ha ribadito quanto segue:
Affrontare il genocidio nella Striscia di Gaza e le sue ripercussioni con tutti
i mezzi di lotta.
Impegno a contrastare la normalizzazione con l’occupazione e a contrastare
l’ingerenza israeliana negli affari europei.
Necessità di proseguire gli sforzi per recidere tutti i legami militari e
politici con l’entità sionista e imporre un boicottaggio economico, culturale e
accademico dell’occupazione sionista.
Riaffermando il proprio impegno a proseguire la lotta nelle arene europee in
difesa della giustizia e della libertà.
Espandere la propria presenza e influenza nel sostenere la fermezza del nostro
popolo.
Intensificare gli sforzi per chiamare le autorità di occupazione sionista a
rispondere delle proprie azioni a tutti i livelli politici e militari,
garantendo giustizia alle vittime del nostro popolo palestinese e ponendo fine
alle sofferenze del nostro popolo a causa del genocidio.
Gloria ai martiri, libertà ai prigionieri e una pronta guarigione per i feriti…
e il diritto al ritorno è inalienabile.
Unione delle Comunità e Istituzioni Palestinesi in Europa
Madrid – 16 novembre 2025"