PALESTINA: A GAZA TENDE SOTT’ACQUA E AIUTI ANCORA BLOCCATI. TEL AVIV CHIUDE NUOVAMENTE I VALICHI.
Palestina. Hamas ha consegnato il corpo di un altro prigioniero israeliano, come
da accordi per la prima fase di cessate il fuoco. Sarebbero ancora 4 i corpi da
qualche parte sottoterra nella Striscia di Gaza. Chi invece viola
sistematicamente la tregua continua a essere Israele: oggi ucciso un palestinese
nel sud della Striscia, con la solita accusa di essere “troppo vicino” alla
Linea Gialla, la zona occupata illegalmente da Tel Aviv e che rappresenta il 53%
del territorio gazawi. Un’altra vittima, una donna, per un drone israeliano a
nordovest della Striscia. In un mese di cosiddetto cessate il fuoco, sono 284 i
morti palestinesi, con 700 feriti e gli aiuti bloccati anche oggi da Tel Aviv.
La scusa, questa volta, è che il venerdì è un giorno festivo sia in Egitto che
in Israele. Durante il resto della settimana, dai due valichi parzialmente
aperti sono transitati comunque solo 370 camion, un’inezia rispetto alle
esigenze della popolazione e un’aperta violazione – l’ennesima – del cessate in
fuoco.
Durissime quindi le condizioni della popolazione, sferzata anche dall’arrivo
della brutta stagione nella Striscia; diversi temporali hanno mandato sott’acqua
le esili e introvabili tende (ne mancano almeno 450mila) in cui devono vivere i
palestinesi, invase da pioggia e acque reflue, dato che Tel Aviv ha
scientificamente distrutto il sistema fognario, unendo la carestia al rischio
drammatico di epidemie, nel tentativo di portare avanti pulizia etnica e
genocidio.
Da Gaza la corrispondenza con Sami Abu Omar, nostro storico collaboratore.
Ascolta o scarica
In Cisgiordania invece 2 bambini palestinesi uccisi dalle forze occupanti
israeliane nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, prima di sequestrare i
loro corpi e dichiarare l’area una zona militare chiusa. L’esercito israeliano
ha dichiarato pure Burin, nel nord, zona militare chiusa, poco prima dell’arrivo
di centinaia di attivisti nowar israeliani intenzionati ad aiutare i palestinesi
nella raccolta delle olive, di fronte ai continui e impuniti attacchi
terroristici dei coloni. Esercito occupante e polizia – quella agli ordini del
fascista Ben Gvir – hanno fermato 7 autobus degli attivisti di Peace Now diretti
al villaggio.
Sul fronte della solidarietà al popolo palestinese, a Brescia intanto c’è stato
l’atteso incontro con i vertici Coop a seguito della manifestazione di domenica
che denunciava la commercializzazione dei prodotti israeliani anche nel punto
vendita di via Sorelle Ambrosetti. Come è andato l’incontro? La valutazione di
Umberto Gobbi, Coordinamento per la Palestina di Brescia. Ascolta o scarica