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Mps-Mediobanca il ruolo ambiguo del governo nel risiko bancario.
Nell’operazione MPS -Mediobanca cominciano ad emergere aspetti che rimandano ad accordi sottobanco fra soggetti come Caltagirone e Delfin di Del Vecchio ,mancate comunicazioni agli organi di controllo ,opacità nella vendita da parte del Ministero delle quote di MPS ,sospetto coinvolgimento in questa operazione di intermediari come banca Akros ,con evidenti conflitti d’interesse ,sostegno esplicito del governo per una operazione che ha come obiettivo la scalata alle Generali. Le mancate comunicazioni agli organi competenti di un controllo pregresso di più del 25% del pacchetto azionario di MPS hanno consentito a Caltagirone e Delfin di acquistare le quote di Mediobanca senza esborso di contanti con evidente vantaggio .Ma al di là degli aspetti tecnici il tema è il mutamento degli equilibri di potere all’interno del mondo finanziario dove accade che una banca con un capitale inferiore,già salvata dal fallimento dall’intervento statale possa acquisire il controllo del cosidetto salotto buono di Mediobanca al fine di controllare la cassaforte del risparmio italiano ,le Generali con l’intervento di due soggetti vicini al governo . Ne parliamo con Alessandro Volpi che scrive per Altraeconomia . > Il fantastico mondo delle banche italiane, tra scalate sospette e costante > ricerca di applausi
Il populismo finanziario del governo nasconde le manovre di potere sulle banche.
C’è da chiedersi se e quanto la tassa sulle banche stia colpendo la rendita bancaria oppure stia solo spostando risorse dentro lo stesso equilibrio di potere .La legge di bilancio 2026 prevede l’ aumento temporaneo IRAP per banche e assicurazioni, limitazioni a taluni crediti d’imposta e meccanismi per sbloccare le riserve create come alternativa al prelievo del 2023, queste riserve verrano trasformate in dividendi per gli azionisti con un cospicuo sconto fiscale. Le stime convergono su un contributo per il comparto dell’ordine di 4,4-4,5 miliardi, pur con elementi di “volontarietà” che lasciano margini di incertezza sul gettito effettivo.In realtà il tema è che le politiche monetarie hanno favorito gli asset finanziari, mentre l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto, con effetti regressivi sui redditi fissi. Ma questa grancassa sulle rendite finanziarie nasconde la manovra di potere che ha coinvolto il MPS e Mediobanca con l’intervento a gamba tesa del governo e la partecipazione di soggetti privati quali la famiglia Del Vecchio e Caltagirone . MPS non solo è stata per anni sull’orlo del fallimento, ma ora è riuscita ad acquisire una banca molto più grande, che è sempre stata in salute ,i maggiori artefici dell’acquisizione, cioè Del Vecchio e Caltagirone l’hanno voluta seguendo loro logiche di potere e il governo ha rivestito un ruolo rilevante perseguendo il tentativo di costituire un terzo polo bancario di area lombarda sotto il suo controllo puntando con incroci di partecipazioni al controllo di Generali. Ne parliamo con Renato Strumia del Sallca cub ,sindacato autorganizzato dei lavoratori del credito.