STATI UNITI: ACCORDO AL SENATO CHIUDE LO SHUTDOWN PIÚ LUNGO DI SEMPRE. L’INTERVISTA A MARTINO MAZZONIS
Raggiunto un accordo tra democratici e conservatori al Senato USA per mettere
fine allo shutdown e finanziare il governo federale fino al 30 gennaio. I
democratici hanno ottenuto la riassunzione dei dipendenti federali licenziati
durante questo periodo e gli impiegati in congedo forzato riceveranno una
retribuzione retroattiva. Il disegno di legge di spesa a breve termine impedisce
all’Ufficio di Gestione e Bilancio di attuare ulteriori licenziamenti di massa
fino fine gennaio 2026.
Lo shutdown era iniziato alla mezzanotte del 1° ottobre 2025. In base al sistema
federale statunitense, ogni anno il Congresso deve approvare dodici leggi di
stanziamento per finanziare le varie agenzie federali oppure, se non lo fa in
tempo, una risoluzione ponte per mantenere i finanziamenti al livello
precedente. Se nessuna di queste misure viene adottata entro la mezzanotte della
scadenza, il governo federale USA entra in uno stato di “shutdown”, ossia molte
attività non essenziali del governo vengono sospese o limitate, migliaia di
dipendenti federali vengono licenziati temporaneamente o continuano a lavorare
senza paga.
Nel caso specifico del 2025, la causa principale è stata il mancato accordo fra
i partiti su un pacchetto di finanziamento che includesse — fra le altre cose —
l’estensione di sussidi fissati dall’Affordable Care Act (ACA) per
l’assicurazione sanitaria.
Abbiamo cercato di capire le origini dello shutdown, come mai si allunga sempre
di più, quali sono le conseguenze e i disagi che ha comportato con Martino
Mazzonis, giornalista e americanista. Ascolta o scarica