Kenya, le donne di Kibera coltivano speranza nel cuore della crisi climatica
Colpite dalla crisi climatica e dall’emarginazione urbana, un gruppo di donne
nubiane di Kibera sta rispondendo con soluzioni concrete. Recuperando colture
autoctone con metodi innovativi che contrastano i cambiamenti climatici,
trasformano l’agricoltura in un atto di resistenza culturale e ambientale.
Un gruppo di donne nubiane di Kibera, il più grande insediamento informale del
Kenya, sta guidando un progetto innovativo di agricoltura urbana sostenibile.
Tra le principali custodi del sapere agricolo tradizionale, le donne
della Mazingira Women Initiative hanno saputo mantenere viva la conoscenza delle
verdure indigene, dei metodi di cottura e delle pratiche di semina tramandate da
generazioni. Lo riporta l’Associated Press.
Il Kenya è sempre più colpito dagli effetti del cambiamento climatico: piogge
irregolari e siccità prolungate, temperature elevate e scarsità d’acqua rendono
difficile la coltivazione nei suoli degradati degli insediamenti urbani. Queste
condizioni spingono molte comunità, soprattutto nei quartieri poveri, a cercare
nuovi modi di coltivare il cibo e di rendersi più resilienti di fronte a crisi
ambientali.
Uno degli aspetti più innovativi del progetto riguarda la riscoperta di verdure
tradizionali, come bamia, mulkia, nyagwa. Queste verdure sono alla base di
piatti nubiani come lo stufato mafrouk mulliavma bamia, composto principalmente
da bamia e mulkia.Queste colture, più resistenti alla siccità, richiedono meno
risorse e si adattano meglio alle nuove condizioni climatiche. L’iniziativa
introduce anche tecniche moderne come l’idroponica, che consente di coltivare
piante senza suolo utilizzando fino al 90% in meno di acqua, e il giardinaggio
circolare, che riutilizza rifiuti organici e spazi ridotti.
Attraverso queste pratiche, le donne di Kibera non solo affrontano la crisi
climatica, ma rafforzano anche la resilienza alimentare della loro comunità.
Stanno trasformando questo sapere in una forma di resistenza culturale:
coltivare bamia, mulkia e nyagwa significa anche riaffermare le proprie radici
nubiane in un contesto urbano che spesso le ha marginalizzate.
Africa Rivista