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Iniziata la missione Albatross di SOS Mediterranée
Ieri è stato effettuato il primo volo della missione di monitoraggio aereo Albatross di SOS Mediterranée, insieme al nostro partner Humanitarian Pilots Initiative. Durante il volo Albatross ha avvistato due barche vuote. Probabilmente si trattava di imbarcazioni con persone intercettate dalla Guardia Costiera libica e riportate indietro con la forza. In uno dei due casi era presente un’imbarcazione veloce libica non identificata, con persone a bordo. Foto di Lucrezia Frabetti Nel pomeriggio Albatross ha avvistato una barca in pericolo con circa 40 persone a bordo nella SRR maltese. L’aereo ha lanciato un Mayday sia alle autorità sia alle navi di soccorso. Poi abbiamo appreso che le persone a bordo erano state salvate da Aurora, la nave di Seawatch e ora sono al sicuro a Lampedusa. Redazione Italia
Missione Albatross, un nuovo sguardo sul Mediterraneo centrale
SOS MEDITERRANEE, in collaborazione con Humanitarian Pilots Initiative (HPI), prepara il lancio della sua prima missione di osservazione aerea per ampliare il proprio ambito di azione. La missione Albatross prenderà il via con i suoi primi voli la prossima settimana, con l’obiettivo di monitorare le imbarcazioni in difficoltà e documentare le violazioni del diritto marittimo e umanitario nel Mediterraneo centrale. Questa prima fase permetterà ai team di implementare le procedure operative e le capacità tecniche prima dell’inizio dei voli regolari, previsto per l’inizio del 2026. A bordo ci sarà un equipaggio di tre persone, supportato da un team a terra. SOS MEDITERRANEE si occuperà del coordinamento operativo, mentre HPI, un’organizzazione non governativa svizzera specializzata in operazioni aeree umanitarie, gestirà gli aspetti aeronautici e metterà a disposizione la propria esperienza nei voli di monitoraggio sul Mediterraneo centrale. “Dopo quasi un decennio di operazioni in questo tratto di mare, sappiamo quanto sia essenziale il supporto aereo – ha dichiarato Valeria Taurino, direttrice generale di SOS MEDITERRANEE Italia. “Con Albatross ci uniamo ad altri mezzi aerei civili come Seabird e Colibri per fare in modo che la tragedia umanitaria nel Mediterraneo centrale non passi inosservata. Un singolo aereo può coprire un’enorme porzione di mare, documentando violazioni umanitarie che altrimenti resterebbero invisibili“. Nel 2024 i mezzi aerei civili sono stati operativi in media solo 15 giorni al mese, con una diminuzione del 15% rispetto al 2023. Nel 2025, diversi aeromobili civili hanno dovuto sospendere le missioni a causa di restrizioni amministrative o mancanza di fondi, riducendo ulteriormente la già limitata presenza umanitaria sul Mediterraneo centrale. Contesto Durante l’estate, la Guardia Costiera libica finanziata dall’Unione Europea ha attaccato la Ocean Viking in acque internazionali. Solo poche settimane dopo, anche la nave di soccorso Sea Watch 5 è stata presa di mira con colpi d’arma da fuoco. Questi episodi, che fanno parte di un modello continuo di violenze, evidenziano il contesto estremamente pericoloso in cui operano le organizzazioni civili di soccorso e la necessità urgente di un’osservazione e documentazione indipendente. In un contesto in cui le autorità europee e italiane impongono misure sempre più restrittive contro le operazioni civili di ricerca e soccorso, lo spazio per l’azione umanitaria continua a ridursi. Queste politiche contribuiscono direttamente alla tragedia in corso delle morti di massa per annegamento nel Mediterraneo centrale. La missione Albatross non rappresenta soltanto un aereo, ma una linea di vita, un testimone e un appello alla responsabilità. DONA ORA per sostenere la missione Albatross.   Redazione Italia