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Extinction Rebellion ha occupato anche la sede della Leonardo
Dopo aver occupato il Ministero della Difesa, Extinction Rebellion ha preso di mira la sede romana di Leonardo, accusata di complicità nei crimini di guerra israeliani. Dopo l’occupazione della Ministero della Difesa, gli attivisti e attiviste di Extinction Rebellion hanno occupato la sede di Leonardo, l’azienda italiana leader globale nei settori dell’aerospazio, difesa e sicurezza. Martedì 29 aprile, nel primo pomeriggio, il gruppo di manifestanti ha occupato la sede produttiva dell’azienda, situata nella periferia di Roma. “Lo stiamo facendo perché la Leonardo, assieme al governo italiano e quasi tutti i governi del mondo hanno le mani sporche di sangue” ha dichiarato un attivista. “Il sangue del popolo palestinese che da quasi due anni è sotto le bombe e da molti di più è vittima di un’occupazione e il sangue della mia e delle future generazioni, che pagheremo nel futuro, nella propria vita, il prezzo di scelte scellerate e guerrafondaie del presente». Sulla sede dell’azienda è stato appeso uno striscione con la scritta “Leonardo complice di genocidio”. Leonardo S.p.A., colosso italiano della difesa a partecipazione statale, è finita al centro di polemiche per i suoi legami con il settore militare israeliano, soprattutto dopo l’inizio dell’offensiva su Gaza nell’ottobre 2023. Nonostante le dichiarazioni del governo italiano sulla sospensione delle esportazioni di armamenti verso Israele, Leonardo ha continuato a fornire supporto tecnico per i jet da addestramento M-346, oltre ad aver venduto cannoni navali 76/62 Super Rapido destinati alla marina israeliana, impiegati anche nei bombardamenti su Gaza. La presenza diretta di Leonardo in Israele si è consolidata con l’acquisizione della società RADA Electronic Industries, rafforzando i legami industriali nel settore della difesa. Queste attività hanno attirato forti critiche da parte di attivisti e organizzazioni per i diritti umani, che accusano l’azienda di contribuire al conflitto e di lucrare su operazioni militari contro la popolazione palestinese. L’occupazione della sede di Leonardo segue quella del giorno precedente della sede dell’Aeronautica Militare del Ministero della Difesa. Nella serata di lunedì 28 aprile i manifestanti sono stati sgomberati dalle forze dell’ordine. Entrambe le azioni rientrano nella campagna Primavera Rumorosa, promossa da Extinction Rebellion Italia per rilanciare l’attenzione sulla crisi climatica e criticare l’inadeguatezza delle politiche ambientali. Il nome richiama il libro Primavera silenziosa di Rachel Carson, opera simbolo della nascita dell’ambientalismo moderno. La campagna denuncia il ruolo dell’industria dei combustibili fossili e chiede giustizia climatica attraverso proteste pacifiche ma ad alto impatto, come quella organizzata a marzo 2025 presso il museo di Intesa Sanpaolo a Torino. Il percorso di mobilitazione è adesso nei suoi giorni clou, quelli compresi fra il 25 aprile e il 1° maggio, a Roma. Extinction Rebellion è un movimento globale di disobbedienza civile nonviolenta nato per denunciare l’inazione dei governi di fronte alla crisi climatica ed ecologica, chiedendo interventi urgenti per ridurre le emissioni e preservare la biodiversità. Potete seguire in tempo reale le proteste attraverso i canali social di XR: Intsagram: https://instagram.com/xritalia Telegram: https://t.me/XRItaly Facebook: https://www.facebook.com/XRItaly   Italia che Cambia
Primavera Rumorosa di Extinction Rebellion, un primo bilancio
La quarta giornata della Primavera Rumorosa di Extinction Rebellion a Roma, ieri 29 Aprile,  comincia con un unicorno di tre metri cavalcato da una sosia della Presidente del Consiglio che sventola una bandiera tricolore davanti al cancello del Palazzo dell’Aeronautica del Ministero della Difesa.  L’occupazione dei cancelli è durata circa 4 ore sotto un sole cocente, in un’atmosfera inizialmente rilassata che si è fatta più tesa quando le forze dell’ordine hanno circondato gli occupanti ostacolando il passaggio di persone e generi di prima necessità. Hanno poi identificato le persone all’interno del cordone e infine hanno sgomberato l’area caricandole su due autobus e portandole al centro immigrazione della Questura di Roma, nella periferia ad est della città, da dove le ultime persone sono uscite in tarda serata. Ad attenderle, un folto gruppo di ribelli in presidio dal pomeriggio, che ha fornito loro cibo, vestiti caldi e abbracci.   Tante cose colpiscono della strategia messa in atto da Extinction Rebellion per questa settimana di mobilitazione: innanzitutto, l’impeccabile organizzazione tattica che ha permesso ad un centinaio di manifestanti e ad un cavallo alto tre metri di raggiungere un punto strategico della capitale passando praticamente sotto il naso delle forze dell’ordine; in secondo luogo, la natura fermamente nonviolenta del movimento, che si manifesta non soltanto durante le azioni dimostrative, ma anche e soprattutto prima e dopo, nei rapporti fra ribelli e nella costruzione di ambienti più sicuri possibile per limitare al massimo l’inevitabile stress e di conseguenza reazioni non controllate che potrebbero causare tensione; in ultimo, l’estrema attenzione alle ricadute mediatiche di ogni azione, con la costante consapevolezza che l’ostilità dell’opinione pubblica è controproducente sia per il movimento sia per i suoi obiettivi.  Solidarietà e collaborazione traspaiono anche all’esterno, basti vedere tutte le manifestazioni di interesse e le offerte di aiuto e supporto arrivate ieri durante l’occupazione del Palazzo dell’Aeronautica: molti passanti si fermavano a chiedere informazioni sul movimento, chi passava in macchina suonava il clacson e salutava dai finestrini, abitanti dei dintorni aprivano le loro case per permettere i rifornimenti di acqua.  Altre azioni sono previste per i prossimi giorni; la volontà da parte dei ribelli è di evitare un’escalation della tensione, ma senza rinunciare al diritto di espressione e di manifestazione del dissenso. Seguiranno aggiornamenti.   Mara Zanella       Redazione Italia