Štěpánka Jislová / L’amore è facile ?
Scordatevi la classica graphic novel sull’amore, che se fosse un romanzo
verrebbe subito categorizzata nei romance, tanto di moda oggi. Questo per il
lettore è invece un viaggio introspettivo che scava nel profondo di ognuno
partendo dall’esperienza personale dell’autrice, la ceca Štěpánka Jislová,
considerata una delle voci più interessanti della nuova scena fumettistica
internazionale. “Stretta al cuore” è infatti un’opera già tradotta in oltre
dieci Paesi tra cui Francia, Germania, Stati Uniti e Brasile e arriva in Italia
grazie alla lungimirante casa editrice Eris che ha fatto un ottimo lavoro di
scouting.
Il contenuto è pesante, per nulla superficiale. Inevitabilmente tocca corde
sensibili perché, diciamocelo, parlare d’amore non è mai facile, soprattutto se,
come in questo caso, la protagonista confessa un abuso subito in età
adolescenziale. Il trauma si ripercuoterà con un effetto a catena sulle sue
relazioni, sessuali e affettive. Il percorso a ritroso nei ricordi che compiamo
attraverso di lei fa nascere riflessioni anche dentro di noi, obbligandoci a
soffermarci, a nostra volta, sul nostro vissuto. Al mancato supporto psicologico
dopo l’abuso corrisponde l’autoanalisi che la ragazza si costringe a compiere su
se stessa, per trovare risposte alle domande che l’hanno finora allontanata
dagli altri. Fondamentalmente le stesse sollevate con perplessità dai suoi
coetanei. La generazione di riferimento è infatti una e ben precisa: quella dei
ragazzi degli anni ’00, definiti millennial, con pochi strumenti a disposizione
e uno spirito di ribellione forte almeno quanto la spinta a omologarsi agli
altri. Una generazione che voleva essere vista e ascoltata ma che non sapeva
nulla di grooming o gaslighting pur vivendoli sulla propria pelle.
Ora, la narrazione ci accoglie nel mondo di Štěpánka un passo alla volta, ce ne
descrive l’ infanzia in cui cercava in tutti i modi di attirare l’attenzione dei
genitori senza riuscirci, circostanza con cui prova a spiegarsi in seguito
perché non sia stata in grado di costruire una relazione sana e duratura, non
sia dotata di un’autostima particolarmente vibrante o perché non abbia molti
amici. A questo si aggiungono il disagio di parlare dell’abuso subito e ad alta
voce a qualcuno. E l’istinto che la porterebbe a giustificare il suo carnefice.
Durante questo viaggio incontreremo anche Michalhe che con lei inizierà una
frequentazione di natura in apparenza solo sessuale. Come Štěpánka ha un passato
difficile alle spalle perché le parole dette dai padri sono dure da digerire e
creano crepe già in giovane età. I cliché sono i soliti: un uomo non deve
piangere, un maschio deve essere virile e forte, non può avere i capelli lunghi
e deve andare a letto con molte ragazze. Forse è per questo che a modo loro i
due giovani si riconoscono nelle rispettive fragilità anche se ammetterlo
vorrebbe dire abbattere i muri che li hanno protetti fin qui.
Attraverso i loro diari e le loro parole scopriremo quanto i due hanno in
comune, si completano con i loro punti deboli e si intersecano come i pezzi di
un puzzle chiamato amore. La verità è che le risposte non stanno in nessun
libro, che la vita non si studia ma si vive, appunto, caduta dopo caduta. Un
passaggio importante della graphic è però quella dedicata ad un
interessantissimo approfondimento della teoria dell’attaccamento, basata sugli
studi di John Bowlby e Mary Ainsworth e su esperimenti condotti negli anni ’60 e
’70 che hanno analizzato e classificato i diversi tipi di interazione tra il
bambino e il caregiver. In sostanza, osservando il comportamento del bambino in
presenza di un genitore e come esplora il suo ambiente, si può già intuire che
tipo di impronta l’adulto stia trasmettendo al figlio. Questa interazione avrà
provatamene anche un impatto sulle sue relazioni in età adulta. L’epilogo
commovente conclude non una storia “d’amore” ma semmai una storia che tratta di
amore, con un linguaggio semplice che parla a tutti a cuore aperto, rivoltando
questo sentimento vitale in ogni aspetto.
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