1 novembre 1975 – 1 novembre 2025, 50 anni fa Pasolini fu trucidato
Ucciso per il suo coraggioso anticonformismo e la sua inestinguibile sete di
verità, resta un esempio per chi come noi vuol fare controinformazione, un
intellettuale profetico come pochi, come Gramsci, come Dante…
“Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto
ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto
ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette
insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro
politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la
follia e il mistero.
Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere. Credo che
sia difficile che il mio “progetto di romanzo”, sia sbagliato, che non abbia
cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali
siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri
sappiano ciò che so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la
ricostruzione della verità a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il
’68 non è poi così difficile.”
Pier Paolo Pasolini
da “Cos’è questo golpe? Io so” in “Il Corriere della Sera”, 14 novembre 1974.
Redazione Italia