L’ANM si mobilita per il No nella campagna referendaria
L’assemblea dell’ Associazione Nazionale Magistrati, di cui Cesare Parodi è
presidente, lancia la campagna referendaria per votare no alla separazione
delle carriere e dei due Csm. Il documento unitario spiega: “L’ANM: non può
restare inerte di fronte a una riforma che altera l’assetto dei poteri disegnato
dai Costituenti… L’Alta Corte disciplinare è uno strumento di condizionamento
dei magistrati; la separazione delle carriere indebolisce il giudice e avvicina
il pm al potere esecutivo; il sorteggio dei componenti togati del Csm svuota la
rappresentanza democratica e altera gli equilibri in favore della componente
politica.
La sostanza della riforma, che va spiegata ai cittadini, è che non c’è una bega
tra magistrati e politici ma una battaglia che riguarda la qualità della vita
democratica di tutti.
L’Associazione Nazionale Magistrati e le opposizioni punteranno sulla
politicizzazione del referendum e sul pericolo della svolta autoritaria: “il pm
sotto l’esecutivo”, che favorisce politici e colletti bianchi, e magari
rimarcando che la giustizia diventerebbe ancora meno uguale per tutti: già ora
favorisce potenti e ricchi, già ora è giustizia di classe. Invece, la
maggioranza di governo, con il grosso dell’apparato mediatico, costruirà la
campagna sugli errori giudiziari, sulle lentezze della giustizia e sulla “casta”
delle correnti: l’obiettivo di Palazzo Chigi è quello di puntare su una
strategia popolare, incentrarla sugli errori giudiziari (dai casi di Berlusconi
a Garlasco passando per Tortora), ma anche sui presunti privilegi della “casta”
dei giudici fino alle “incrostazioni delle correnti”; tutto inquadrabile in un
concetto semplice e comprensibile ai cittadini: “Chi sbaglia paga”.
Clicca qui un commento di Henry John Woodcock.
Pubblicato il30 Ottobre 2025
RETE Ambientalista – Movimenti di Lotta per la Salute, l”Ambiente, la Pace e la
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Redazione Italia