Processo ENI contro Michele Giuli, a febbraio i testimoni della difesa
Ieri si è tenuta l’udienza con il teste di Eni. Vola la raccolta fondi per le
spese legali
Si è tenuta ieri l’udienza – la terza – nell’ambito del processo intentato da
Eni contro Michele Giuli, professore di storia e attivista di Ultima
Generazione. Chiamato a testimoniare un responsabile di Eni che ha illustrato in
aula i video, pubblicati sui social, oggetto della denuncia per diffamazione e
istigazione a delinquere, denunce per cui Michele rischia fino a otto anni di
carcere. Non sono emersi elementi nuovi rispetto a quelli già portati dalla
multinazionale. La prossima udienza sarà il 9 febbraio e toccherà ai testimoni
della difesa. Rita, madre di Michele e anche lei insegnante, ha scritto una
lettera aperta per invitare a contribuire alla raccolta fondi per le spese
legali di Michele spiegando i motivi che hanno portato a questa causa:
Mi chiamo Rita e sono la madre di Michele. Scrivo queste parole con la
tranquillità e la determinazione che chiunque può provare vedendo il proprio
figlio schierarsi dalla parte giusta della storia. Michele, a differenza mia,
non ha scelto la strada più facile: insegnare senza esporsi troppo, vivere una
vita tranquilla, darsi a un volontariato che gratifica ma non ti espone. Quando
spiega ai suoi studenti la storia della resistenza e l’autentica democrazia, non
si limita alle parole: quei valori li vive. Il 17 aprile 2025 è iniziato il
processo intentato da ENI contro Michele per diffamazione. La sua “colpa”? Aver
riportato informazioni provenienti da inchieste pubbliche e documentazione
ufficiale. Michele ha semplicemente detto quello che emerge dai documenti: ENI
conosceva già dagli anni Settanta, attraverso i propri studi interni, le
conseguenze devastanti dei combustibili fossili sul clima. Non era ancora
evidente il collasso ecoclimatico, si iniziava a parlarne ma sembrava tutto
molto lontano. Il processo contro Michele non è solo un attacco a lui: è un
attacco al diritto di tutti noi di criticare chi ha il potere, di difendere il
nostro futuro e quello delle generazioni che verranno. È un tentativo di
silenziare la voce di chi denuncia ingiustizie documentate e verificabili. Ma
soprattutto, oltre a Michele ci sono decine di persone che andranno incontro ad
anni di processi per aver deciso di reagire alla cancellazione del loro futuro.
Oggi abbiamo raccolto la cifra necessaria alla difesa di Michele. Di questo sono
estremamente grata. Ma le altre? Chi difenderà le altre decine di persone che si
sono esposte?
Le parole di Rita illustrano un sentimento condiviso: infatti la raccolta fondi
ha superato la cifra richiesta. Michele non è solo e Eni, pur essendo un
gigante, non è invincibile.
PROCESSI IN CORSO
* Roma, 3 novembre ore 9.00, udienza dibattimentale per imbrattamento in via
del Corso del 14 maggio 2024
* Roma, 4 novembre, udienza predibattimentale per blocco a Muro Torto del 18
maggio 2024
* Roma, 4 novembre ore 12.30, udienza predibattimentale per blocco della
Salaria del 18 dicembre 2023
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