La scuola non si arruola, ma viene zittitaIndignati, diamo notizia di questa ennesima prevaricazione antidemocratica,
condividendo e diffondendo il comunicato del Cestes
Oggi è accaduta una cosa gravissima: il Ministero dell’Istruzione e del Merito
ha annullato in mattinata il corso Cestes (Centro Studi Trasformazioni
Economico-Sociali) sul tema della guerra e del genocidio, corso di formazione on
line condiviso con i Cobas Scuola previsto per il 4 novembre (di cui avevamo
dato notizia qualche giorno fa – La scuola non si arruola – e che aveva
registrato immediatamente il tutto esaurito nelle iscrizioni).
Il Ministero ha oscurato il corso sulla piattaforma Sofia e comunicato ai
dirigenti scolastici che non possono concedere il permesso e l’esonero dal
sevizio ai 1400 partecipanti, affermando che gli argomenti trattati non possono
essere oggetto di formazione pedagogica nelle scuole e aprendo un procedimento
per togliere l’accreditamento al Mim dell’ente di formazione.
Un atto di gravità inaudita: in poche parole il Ministero stabilisce che
l’educazione alla pace non può essere trattata nelle scuole e toglie a 1400
colleghi il sacrosanto diritto alla formazione. Stiamo intervenendo con i nostri
legali, ma da subito invitiamo tutti/e a partire con una compagna di solidarietà
al Cestes e ad USB, duramente attaccati da questo governo per i due mesi di
mobilitazione contro il genocidio in Palestina.
Le motivazioni ufficiali della cancellazione sono che (si cita testualmente il
decreto):
> L’iniziativa ‘La scuola non si arruola’ non appare coerente con le finalità di
> formazione professionale del personale docente presentando contenuti e
> finalità estranei agli ambiti formativi riconducibili alle competenze
> professionali dei docenti, così come definite nel CCNL scuola e nell’Allegato
> 1 della Direttiva 170/2016.
Il MIM sta sostanzialmente dicendo che un corso che ha come oggetto un tema
estremamente attuale come la guerra non è oggetto di dibattito pedagogico e nega
che l’educazione debba essere educazione alla pace e al rifiuto delle armi come
soluzione dei conflitti, nonostante l’articolo 11 della Costituzione, per cui
l’Italia ripudia la guerra.
I legali del CESTES stanno operando per restituire il diritto alla formazione
libera e consapevole ad ogni docente.
Riteniamo urgente questa prima comunicazione, per consentire a ognuno di
ritirare il permesso per formazione già chiesto e non incorrere in conseguenze
disciplinari. Forniremo maggiori informazioni e approfondimenti successivamente
in altre sedi.
Siamo certi di potere confidare nel vostro sostegno.
Redazione Italia