Qui è tutto abitato. L’occupazione romana di Santa Croce/Spin Time Labs come esperienza abitativa liminale
di Chiara Caciotti
Ombre Corte, 2024
Partendo da un’indagine etnografica svolta nell’occupazione abitativa romana di
Santa Croce/Spin Time Labs, il libro esprime un posizionamento critico nei
confronti del termine “emergenza abitativa”. Infatti nella Capitale questa
rappresenterebbe una condizione tutt’altro che emergenziale, ma cronicizzata ed
endemica. L’autrice indaga gli effetti di questa condizione sulla vita della
comunità occupante posta al centro del caso di studio, che sembra esperire una
condizione di liminalità abitativa caratterizzata dal costante tentativo di
organizzare, vivere e apprendere una modalità affatto ovvia di abitare
collettivo (scheda editoriale).L’intero libro è quindi un tentativo di
restituire la complessità soggiacente a un preciso modo di abitare gli
interstizi urbani che è tutt’altro che provvisorio o temporaneo. Da una parte,
vi è la restituzione e interpretazione della vita quotidiana nel palazzo,
dell’“economia morale” al suo interno e della sua grammatica spaziale.
Dall’altra, vi sono i tentativi degli occupanti e degli attivisti del movimento
di lotta per la casa locale di trovare un nuovo meccanismo politico per
fuoriuscire dalla condizione che li caratterizza. Ciò che viene individuato è in
un processo di apertura dell’edificio al territorio circostante. Un processo
che, nei suoi dieci anni di vita, l’ha trasformato in un bene pubblico non
statuale capace di accogliere pubblici differenti.